Un teatro con radici antiche: storia del Rasi dalla Chiesa di Santa Chiara alla ristrutturazione del 2021/2022

CLARISSE, CAVALLI, ATTRICI E ATTORI

Dopo soli 7 mesi dall’inizio dei lavori di riqualificazione e innovazione, e nei tempi previsti, riapre il Rasi, consegnando alla città un teatro di dimensione europea in grado di misurarsi con le diverse esigenze della scena e della ricerca teatrale e multidisciplinare contemporanea.

Il Teatro Rasi dal 1991 è gestito, attraverso convenzione quinquennale con il Comune di Ravenna, da Ravenna Teatro, centro di ricerca scenica fondato dal Teatro delle Albe e dalla Compagnia Drammatico Vegetale. Irradiato dalla poetica degli artisti e delle compagnie che l’hanno fondato, scommettendo sulla fertilità incessante della scena, Ravenna Teatro intreccia una necessità etica di radicamento nella polis a una vocazione internazionale nella creazione di opere, percorsi di ospitalità, pratiche pedagogiche e abita un luogo da sempre in dialogo con la città, con circa 300 aperture l’anno.

Un luogo, il teatro Rasi che, a differenza di molti edifici teatrali, non è nato dal nulla, la cui genealogia ci porta a scavare tra fondamenta arcaiche e voci lontane. Le sue origini risalgono infatti ad un antico luogo di culto, la chiesa di Santa Chiara, fatta costruire, con monastero attiguo, da Chiara da Polenta nel 1250 e soppressa nel 1805 durante l’amministrazione napoleonica. La chiesa era decorata con bellissimi affreschi trecenteschi di scuola riminese – staccati attorno al 1950 e ora conservati nel Museo Nazionale di Ravenna – e fu quasi completamente ricostruita verso la fine del Settecento, insieme all’adiacente monastero, su disegno di Camillo Morigia.
Lunghi secoli intrisi di vocazione e castità, tra inquietudini ed estasi di intima, riservata vita conventuale della quale sappiamo poche cose.

Una volta soppressa, la chiesa di Santa Chiara fu ceduta all’Ospedale Santa Maria delle Croci e in seguito data in affitto al barone Pergami Della Franchina, che ne fece una cavallerizza. Dal sacro al profano, dal silenzio religioso all’irrequietezza animale, rumorosa e selvaggia. Vi sono notizie di spettacoli equestri che si svolsero dal 1847 al 1856.

Nel 1879 l’ex convento fu poi adibito a caserma e la chiesa ceduta dal barone al Comune di Ravenna – con scrittura privata del 18 giugno 1874 -, il quale concesse l’edificio all’Accademia Filodrammatica che lo convertì in sala teatrale, sostenendo le spese dell’operazione e impegnandosi anche a non modificare l’abside.
L’inaugurazione del nuovo teatro si svolse l’8 maggio 1892 con la commedia Il deputato di Bombignac di Alessandro Bisson e un monologo scritto dal celebre attore e drammaturgo ravennate Luigi Rasi, a cui il teatro sarà intitolato nel 1919.

Nello stesso anno l’Accademia Filodrammatica si unì con la Società Orfeonica ravennate per fondare la Società artistica drammatico-musicale di Ravenna con lo scopo di «raccogliere in sodalizio i cultori ed amatori dell’arte drammatica e della musica, e di promuovere e diffondere l’educazione e la coltura artistica del paese». Sotto questa conduzione ebbe inizio una fertile attività articolata in eventi diversi; il Teatro Rasi cominciò a ospitare commedie dialettali brillanti e opere drammatiche in lingua, varietà e circo, balletti e operette, musica classica, lirica e bandistica.
Il dopoguerra vedrà il Teatro Rasi dotarsi di un piccolo fabbricato dove saranno sistemati gli uffici e dove vi sarà spazio anche per le scuole di danza e di recitazione. In questi anni il teatro è anche sede cinematografica.

Poi, nel ’59 ebbe inizio un lungo tratto deserto a causa di inagibilità e il teatro rimase chiuso per lavori di restauro, eseguiti dall’architetto ravennate Sergio Agostini, fino al 1979. Quando riaprì il Rasi assomigliava più a un cinematografo che a un vero teatro, ma l’abside, conservata e poi valorizzata anche da registi e scenografi, è sempre restato un elemento unico preziosissimo della sua storia, “un fondale raro e irriproducibile, di memoria”, per citare Cristina Ventrucci.

L’ULTIMO PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE

Oggi, all’innovazione artistica e culturale portata da Ravenna Teatro si coniuga la possibilità di vedere il Rasi strutturalmente modificato, forte del suo passato, ma profondamente contemporaneo.
Memore di tutta la sua storia e in questo spirito in cui antico e contemporaneo dialogano, si è inscritto anche il progetto di ristrutturazione del 2021, che ha trasformato il Rasi in uno spazio ulteriormente in linea con la dimensione europea, in cui sarà ridefinito e arricchito il rapporto con la fruizione e le esigenze della scena contemporanea.

Un progetto che ha visto la sua realizzazione e messa in opera grazie alla volontà, alla sapienza e al desiderio di tanti soggetti, maestranze e professionalità che hanno lavorato sinergicamente come una squadra in una prospettiva ecologica di trasformazione degli spazi esistenti, realizzando un’impresa di grande portata in tempi rapidi.

Firmato dall’architetto Carlo Carbone, autorevole protagonista di diverse altre ristrutturazioni nel settore, la realizzazione del progetto è stata possibile in primis grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna attraverso il bando regionale n.500 del 09/04/2018 (condotto direttamente da Ravenna Teatro) e alla compartecipazione dell’amministrazione comunale e al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione FSC. Regione e Comune, tutti in feconda collaborazione con Legacoop Romagna e Confcooperative Romagna, insieme alla Cooperativa Muratori e Cementisti Faenza, che ha guidato i lavori. Con loro nella squadra lo studio tecnico Faggiotto S.T.A.F.F., Tesco Impianti srl, Steel Pool Cantieri, Innova Global Service, Bertelè Telescopic Tribune, Barciulli Arreda srl

Il progetto ha previsto la sostituzione delle poltrone in favore di una gradinata telescopica mobile, che permetterà usi inediti e la possibilità di sconfinamento dello spazio scenico a tutta la platea. L’area sotto la galleria, poi, occupata finora dalla parte finale della platea, è diventata una sala autonoma, pronta a ospitare incontri, laboratori, spettacoli più intimi, prove, mostre. Nel riallestimento è stato inoltre posto fortemente l’accento sull’aspetto acustico, ulteriormente ottimizzato. Contestualmente, il Comune di Ravenna ha approfittato del cantiere – sempre in termini di ottimizzazione delle energie e con sguardo lungimirante – per operare alcuni lavori di consolidamento del tetto.

Proprio lo spirito di collaborazione di tante professionalità dalla indubbia esperienza e competenza, ma anche dallo sguardo visionario sull’opera da realizzare, ha fatto sì che oggi il Teatro Rasi possa mostrarsi alla città in una veste nuova senza aver perso la sua anima antica e ricca di storia e vicende.
Una squadra guidata dallo spirito cooperativo e dalla fiducia in un progetto profondamente innovativo destinato alla città, senza la quale la ristrutturazione non sarebbe stata possibile.

LA SQUADRA DI LAVORO

Legacoop Romagna
Nata il 5 dicembre 2013, è l’associazione di rappresentanza delle cooperative delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini iscritte a Legacoop, in dialogo con tutte le istanze istituzionali, politiche, culturali e socio-economiche. Sviluppa le proprie alleanze sulla base di programmi, progetti e azioni di comune interesse per le proprie associate, impegnandosi a promuovere i valori, i principi, la cultura e la pratica cooperativa; a favorire lo sviluppo imprenditoriale e la qualità sociale delle associate; a promuovere i valori fondanti della cooperazione; ad assicurare la piena e consapevole partecipazione dei soci; a tutelare e preservare il patrimonio collettivo rappresentato dalla reputazione cooperativa; a promuovere e favorire lo sviluppo dei rapporti tra Enti associati e a concorrere alla loro qualificazione. Legacoop è anche il cuore di un gruppo di imprese che offre servizi e agevolazioni alle cooperative e ai loro soci.

Confcooperative Romagna
Costituita nel 2020, questa Unione territoriale nasce dalla fusione di Confcooperative Forlì-Cesena e Confcooperative Ravenna-Rimini ed è il risultato di un percorso di avvicinamento durato alcuni anni.
Questo sindacato d’impresa associa 640 cooperative che operano nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini offrendo loro rappresentanza politico-sindacale, assistenza e tutela, ed è una delle Unioni territoriali più rappresentative dell’intero territorio nazionale.
Svolge sul territorio romagnolo attività di rappresentanza e promozione del movimento cooperativo impegnandosi, quotidianamente, per lo sviluppo di un modello di impresa centrato sull’efficienza economica, la partecipazione democratica dei soci e sui valori di mutualità e sussidiarietà.

CMCF Faenza
Nata nel 1950, la ditta vincitrice del bando regionale, la Cooperativa Muratori e Cementisti Faenza, presieduta da Andrea Vignoli, da 70 anni opera nel settore delle costruzioni edili a 360 gradi, progettando e realizzando infrastrutture civili, commerciali, artigianali e industriali, nonché ristrutturando edifici di particolare rilevanza storica e architettonica. Da sempre protagonista nel panorama dell’edilizia civile e industriale della provincia di Ravenna, nonostante la crisi e le enormi difficoltà che hanno decimato nell’ultimo decennio imprese di medie e grandi dimensioni del settore, hanno cercato di non perdere mai di vista i valori della cooperazione, continuando a puntare su modernità, professionalità e soprattutto sul benessere del corpo sociale e della società civile in cui vivono, sostenendo anche iniziative umanitarie, e dimostrandosi particolarmente attiva in ambito sociale.

Faggiotto S.T.A.F.F
Studio tecnico la cui attività prevalente è quella di consulenza per gli organizzatori di eventi sportivi e di pubblico spettacolo, con un’esperienza pluriennale nel campo e un curriculum che li vede protagonisti di moltissimi eventi di portata mondiale, STAFF Studio Architettura Franco Faggiotto è formata da una squadra che vede l’incontro tra l’esperienza dell’ ing. Franco Faggiotto e la competenza dei componenti più giovani Arch. Stefano Faggiotto, Ing. Agnese Farolfi e Ing. Sara Olivucci.

Tesco Impianti srl
Tesco srl, con sede a Ravenna, opera dal 1985 su tutto il territorio nazionale nel settore degli impianti idro-sanitari, riscaldamento, condizionamento, contabilizzazione e ripartizione del calore, ricambio e trattamento aria, adduzione gas metano ed antincendio, sia residenziale che commerciale.
Tesco srl vanta inoltre una solida specializzazione nell’ambito ospedaliero e un allargamento recente del proprio raggio d’azione anche in direzione degli impianti a biogas e biomassa, sia in Italia che all’estero, con particolare attenzione all’assistenza e manutenzione e allo sfruttamento delle energie rinnovabili.

Steel Pool Cantieri
In un percorso iniziato 30 anni fa, Steel Pool Cantieri progetta e realizza in Italia ed all’estero involucri metallici e facciate architettoniche per fabbricati civili, commerciali ed industriali, nonché le strutture principali e secondarie per sostenerle, garantendo soluzioni ed installazioni affidabili destinate a durare nel tempo e soluzioni tecnico-costruttive proprie dell’edilizia e dell’architettura contemporanea. Ha celebrato i suoi 30 anni di attività pubblicando la nuova edizione del volume The Extraordinary Side of Design, che documenta i recenti lavori realizzati dall’azienda.

Innova Global Service
Nata da un accordo tra aziende leader, che hanno fatto della manutenzione impiantistica la loro storia, per cui si avvale di questo patrimonio culturale specifico per l’ottimizzazione delle risorse, opera in ogni campo della manutenzione, dalla quella di impianti elettrici e fotovoltaici e meccanici alle manutenzioni edili, alla cura del verde ed è in grado di operare anche nel campo delle riqualificazioni energetiche degli edifici.

Bertelè Telescopic Tribune
Nata per intuizione del capo famiglia, Enzo, laureato e docente di letteratura, è diventata oggi un’impresa che occupa quattro aree diverse. Si occupa di tribune, permanenti e non, come quelle che servono ormai per ogni tipo di evento, e realizza con una qualità elevata tribune telescopiche con programmi cad tridimensionali parametrici e utilizzando in fase di saldatura robot.

Barciulli Arreda srl
Dal 1985 è leader nel settore arredamento per cinema, multisale, teatri e sale conferenze. Formata da personale altamente qualificato, è in grado di offrire un servizio accurato e completo: progettazione, montaggio delle strutture e degli arredi, assistenza tecnica e servizio post-vendita, con una varietà di soluzioni che valorizzano e potenziano gli spazi.

INTERVISTA A ANDREA VIGNOLI, PRESIDENTE DI C.M.C.F.

I lavori di interventi di miglioramento, riqualificazione e innovazione funzionale del Teatro Rasi sono stati guidati dalla ditta vincitrice del bando regionale, la Cooperativa Muratori e Cementisti Faenza. Insieme al suo presidente, Andrea Vignoli, facciamo qualche considerazione sul progetto.

Presidente Vignoli, come si è approcciato il movimento cooperativo del territorio al progetto di Ravenna Teatro?
«Ravenna, oggi come non mai, si conferma città della cultura attenta alla tutela e lo sviluppo di tutte le arti. Oltre infatti alle svariate iniziative legate alle celebrazioni dell’”Anno di Dante”, l’Amministrazione Comunale ha cercato di sostenere cinema, teatri e attività musicali e culturali in genere che, a causa della pandemia, hanno attraversato un periodo di estrema difficoltà. Ravenna Teatro, associazione culturale nata nel 1991 dall’unione di due compagnie e strutturata in forma cooperativa, ha promosso un intervento di ristrutturazione e ammodernamento del Teatro Rasi, edificio storico del 1300 in pieno centro a Ravenna e loro sede dall’anno di fondazione. Il movimento cooperativo ravennate, da sempre sensibile all’arricchimento culturale del territorio, ha deciso di affiancare Ravenna Teatro per far sì che il progetto potesse vedere la luce».

Sostenere un’iniziativa strettamente legata all’ambito culturale è un bel segnale
«Lo spirito cooperativo pone le sue basi sulla ricerca del benessere dei propri soci, benessere che passa anche attraverso l’arricchimento culturale, sociale e civico, volendo smentire chi da sempre sostenga che la cultura “non paghi”. Come Cooperativa Muratori e Cementisti Faenza siamo fieri di essere stati tra i realizzatori di un’opera così significativa sia per gli elementi progettuali innovativi che la contraddistinguono, che per il nobile fine a cui essa è destinata. Essere tra gli artefici di una nuova vita per un edificio di innegabile valore storico e culturale ci dà gioia; grazie agli interventi migliorativi estetici e soprattutto funzionali apportati, il Teatro Rasi continuerà a essere fucina e stimolo per le menti delle generazioni future».

Come si colloca CMCF nel panorama cooperativo romagnolo?
«Avendo da poco compiuto 70 anni – essendo nati nel 1950 – noi CMCF ci vantiamo di aver sempre avuto un ruolo da “attori protagonisti” nel panorama dell’edilizia civile e industriale della provincia di Ravenna. Nonostante la crisi e le enormi difficoltà che hanno decimato nell’ultimo decennio imprese di medie e grandi dimensioni del settore, abbiamo cercato di non perdere mai di vista i valori della cooperazione, continuando a puntare su modernità, professionalità e soprattutto sul benessere del nostro corpo sociale e della società civile in cui viviamo».

Quali sono state le sfide di un cantiere così importante?
«Le sfide lavorative sono state dure e quotidiane, per le tempistiche ristrette, i costi crescenti da contenere, il coordinamento delle svariate attività e professionalità del cantiere richieste dall’opera e l’imprescindibile necessità di rispondenza al progetto architettonico. Tutto questo ci rende ancora più orgogliosi del risultato raggiunto. Ringraziamo Ravenna Teatro, il Comune di Ravenna, la Regione Emilia Romagna che ha parzialmente finanziato l’opera, Confcooperative di Ravenna e Legacoop, i progettisti e i professionisti coinvolti, le maestranze tutte e non ultime le persone di buona volontà che danno ogni giorno vita e pelle all’associazionismo e al volontariato, ricchezze incommensurabili della nostra società».

Fotografie di Marco Parollo
Testo a cura di Laura Redaelli
Intervista a cura di Alessandro Fogli

 

 

Interventi di miglioramento, riqualificazione e innovazione funzionale del Teatro Rasi finanziato da Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Ravenna Teatro con risorse FSC 2014-2020
Piano Operativo della Regione Emilia-Romagna (Delibera Cipe n.76/2017)

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