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Presentata “La Stagione dei Teatri 2023-2024”

Il 2 novembre si apre ufficialmente La Stagione dei Teatri 2023/2024

Un prologo composto da quattro appuntamenti coprirà l’intero mese di ottobre; da quello successivo l’inaugurazione di una stagione ricca, che propone classici rivisitati da registi di fama e spettacoli ispirati a testi che nascono da generi letterari diversi tra loro

L’autunno porta con sè la voglia di tornare in teatro e La Stagione dei Teatri è pronta con nuovi titoli e nuove suggestioni. Organizzato da Ravenna Teatro – centro di produzione teatrale riconosciuto dal Ministero della Cultura quale primo centro in Italia per qualità artistica – insieme al Comune di Ravenna, il cartellone della nuova stagione offre classici rivisitati da registi di fama e spettacoli ispirati a testi che nascono da generi letterari diversi; brani che aprono a profonde riflessioni sull’oggi e che pongono interrogativi mai risolti. Come di consueto, saranno i due teatri della città, Teatro Rasi e Teatro Alighieri, ad accogliere la Stagione che si articolerà tra novembre e aprile.

LE PRESENTAZIONI ITINERANTI

Come lo scorso anno, continuano le presentazioni itineranti: studi professionali, dipartimenti universitari, sedi di associazioni, scuole, case di privati e centri di aggregazione dal cuore della città alla periferia ospiteranno, fino a fine ottobre, il racconto degli spettacoli in cartellone (clicca qui per il calendario aggiornato).

IL PROLOGO A OTTOBRE

Novità di quest’anno sarà un prologo che occuperà l’intero mese di ottobre con quattro appuntamenti al Teatro Rasi che vedranno protagonisti le Albe con Laura Redaelli (2-8 ottobre) e il suo omaggio in forma di studio alla poeta Antonia Pozzi, Per troppa luce; VajontS 23, ideato da Marco Paolini con il contributo di Marco Martinelli, che andrà in scena in oltre centro teatri italiani in simultanea lunedì 9 ottobre (a Ravenna l’appuntamento sarà al Rasi alle 21:00 e sarà diretto dallo stesso Martinelli); Fiorenza Menni, martedì 24 ottobre, con Leggere Franco Quadri e Occam Océan con Silvia Tarozzi e Enrico Malatesta venerdì 27 ottobre in stretta relazione al percorso intrapreso da Malagola.

LA STAGIONE

Fino al 25 ottobre sarà possibile abbonarsi alla Stagione: l’abbonamento prevede sei spettacoli fissi e due a scelta.

I sei spettacoli fissi, programmati al Teatro Alighieri, sono: Uomo e galantuomo, primo testo in tre atti di Eduardo De Filippo, scritto a soli ventidue anni, interpretato da Geppy Gleijeses, allievo del Maestro e da lui autorizzato a portare in scena le sue opere; Kohlhaas, in cui Marco Baliani racconta la storia di un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, alimenta una spirale di violenze sempre più incontrollabili in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena; Trappola per topi, un classico della letteratura teatrale, scritto dalla regina del giallo per antonomasia, Agata Christie, viene portato in scena attraverso una rilettura di cui è protagonista l’attore Ettore Bassi; Anna Della Rosa e Valter Malosti vestiranno invece i panni dei due straripanti protagonisti della grande tragedia scritta da William Shakespeare tra il 1607 e il 1608, Antonio e Cleopatra. Nata dalla penna, insieme forte e delicata, di Viola Ardone, Oliva Denaro è la protagonista che dà il nome al libro da cui nasce lo spettacolo e che vede sul palco Ambra Angiolini; La Locandiera, di Antonio Latella con Sonia Bergamasco, porrà infine l’accento sulla straordinaria attualità del primo testo italiano in cui è protagonista una donna.

Nella rosa dei titoli che compongono gli spettacoli a scelta, compaiono invece Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande, omaggio del Teatro Koreja allo scrittore e giornalista tarantino impegnato nella difesa dei diritti dei migranti e nelle battaglie in favore degli ultimi della Terra; la trilogia del Teatro delle Albe che rende omaggio ai maestri di Marco Martinelli e Ermanna Montanari: Pasolinacci e Pasolini, quattro movimenti di ascolto; A te come te. Scritti giornalistici di Giovanni Testori e 5 fotogrammi per Bernardo Bertolucci. La buca è invece il titolo del nuovo spettacolo di Nerval Teatro – realtà orientata a indagare il ruolo sociale e relazionale dell’arte – ispirato all’opera di Samuel Beckett, mentre Étoile è frutto dell’incontro tra una drammaturga in grado di abbandonare le parole e agire sui gesti (Rita Frongia), e un attore capace nel mettere in campo la sua storia e il suo sapere tecnico attraverso il corpo (Stefano Vercelli).Terzo Reich di Romeo Castellucci / Societas  è un’installazione audiovisiva basata sulla rappresentazione spettrale di tutti i nomi. I sostantivi del vocabolario italiano vengono proiettati a uno a uno con una velocità commisurata alla capacità retinica di trattenere una parola che appare nel baleno di un ventesimo di secondo. La Faglia è il racconto dell’ostinazione di due uomini deputati a tappare i buchi di un mondo in declino nato dalla penna dell’autrice francese Adèle Gascuel che, con ironia, ripercorre la logica di pensiero dell’Occidente moderno. In 7 contro Tebe la tragedia di Eschilo viene rivisitata da I sacchi di sabbia in chiave comica miscelando alto e basso senza soluzione di continuità. Marco Baliani torna come protagonista di Una notte sbagliata, titolo che pone una profonda riflessione sull’abuso di potere anche in rapporto alla vicenda legata a Stefano Cucchi, mentre in Barabba la regista Teresa Ludovico porta alla ribalta un testo inedito del 2010 di Antonio Tarantino, che spaziano dal sacro al profano. Divertenti e terribili, anarchici e surreali, Flavia Mastrella e Antonio Rezza giocheranno alla vita come in un ideogramma nello spettacolo 7-14-21-28, “in cui volumi triangolari diretti verso l’alto coesistono con linee orizzontali, ma in verticale si muove solo l’uomo”. Il figlio della tempesta. Musiche, parole e immagini dalla Fortezza è la nuova edizione del concerto-spettacolo diretto da Armando Punzo e dedicato alla Compagnia di detenuti-attori, fondata dal regista napoletano nel 1988 all’interno del carcere di Volterra. In Balasso fa Ruzante Natalino Balasso propone una comicità vitale, ma allo stesso tempo amara, pervasa da un dirompente realismo espressivo. Un mondo di villani dove la peste va e viene e dove il tragico e il comico si fondono in maniera inscindibile. Con Sole e Baleno  il racconto si ispira, in modo libero, ad una storia realmente accaduta in Italia negli anni Novanta del ‘900, quella di due giovani uniti da un amore assoluto – e dal loro idealismo – che si scontrano con una società che prima reprime e uccide, poi riflette. L’artista sonora e musicista Agnese Banti sarà protagonista di Speaking Cables, dispositivo coreografico per voce, cavi e altoparlanti con cui porterà in scena la propria voce per scucire e ricucire lo spazio attraverso il suono spazializzato che si svela sulla scena. In Le vacanze Alessandro Berti racconta invece di un mondo appena futuro, in cui due adolescenti, dopo l’esame di maturità, si interrogano sui cambiamenti climatici. Con Diario di Pinocchio 20202065 Roberto Corradino propone infine un’iniziazione collettiva di cui il pubblico diventa inconsapevole protagonista e testimone. Una cerimonia genealogica che prova a raccontare la biografia culturale, il modello identitario, la storia personale della nostra nazione sullo sfondo della Grande Storia.

A completare l’offerta, due eventi speciali: Edipo. Una fiaba di magia, di Chiara Guidi, co-fondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio, oggi Socìetas, che da anni elabora una specifica concezione di teatro infantile e che sarà in scena giovedì 11 aprile al Teatro Rasi, e Santa Giovanna dei Macelli, di Teatro Nazionale e ErosAntEros, evento speciale in collaborazione con POLIS Teatro Festival in programma all’Alighieri il 24 aprile.

“Abbiamo la necessità – sottolineano Marcella Nonni e Alessandro Argnani, co-direttori di Ravenna Teatro – di tornare all’ascolto e di metterci in connessione con chi ci ha preceduto e con chi, oggi, ha cose da dire. Questa Stagione si sviluppa tra pilastri della tradizione, come Eschilo e De Filippo, e giovani autrici contemporanee, come Adele Gasquel e Viola Ardone, e si sofferma su temi fortemente attuali, quali i mutamenti climatici e ambientali”.

“Si torna a teatro – osserva l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – grazie al sapiente lavoro e alla contagiosa passione con cui Ravenna Teatro, negli anni, ha saputo radicare i linguaggi teatrali nella vita quotidiana della nostra città. In virtù di questo lungo lavoro di semina – che si è nutrito di incontri, di laboratori della non-scuola, di Chiamate Pubbliche e di confronti serrati – i luoghi di spettacolo sono diventati spazio pubblico nel senso più alto del termine. Spazi di condivisione e di crescita in cui ritrovare compagnie e artisti, ormai diventati familiari, insieme a nuove proposte filtrate dall’esperienza di una direzione artistica sempre alla ricerca di stimoli nuovi. Incontri che si trasformano in strumenti di lettura del presente e che ci proiettano in un futuro sempre più prossimo anche grazie alla scelta di temi quali i grandi mutamenti climatici e ambientali. E rimanendo in tema di ambiente – conclude l’assessore – anche quest’anno prosegue un’opportunità preziosa sotto molteplici aspetti, ovvero la possibilità, per abbonati e abbonate, di poter usufruire di un servizio di trasporto gratuito verso il teatro con successivo rientro. Una modalità che rappresenta un unicum sul nostro territorio, occasione utile per adolescenti e anziani”.

IN VIAGGIO VERSO IL TEATRO

Anche quest’anno Ravenna Teatro torna ad offrire ai residenti delle Circoscrizioni Nord e Sud del comune di Ravenna e a quelli del comune di Alfonsine l’opportunità di recarsi a teatro usufruendo di un servizio di trasporto gratuito. Si tratta di un servizio molto caro al pubblico di ogni età, dai giovani agli anziani, che permette di spostarsi gratuitamente in orario serale e di essere riaccompagnati al termine dello spettacolo (abbonamento più servizio di trasporto 146 euro / under 26 50 euro).
Grande attenzione continua infine ad essere riservata anche a chi ha meno di 26 anni, che potrà usufruire di abbonamenti a prezzi popolari.

CONCORSO PER LE SCUOLE

Dopo il successo dello scorso anno, tornerà il consueto concorso rivolto alle scuole. La proposta è quella di recensire uno o più spettacoli in calendario attraverso linguaggi congeniali ad alunni e alunne (dalla creazione di un testo scritto alla realizzazione di un video). Una giuria qualificata assegnerà il primo premio alla classe vincitrice, che avrà la possibilità di partecipare ad un viaggio alla scoperta di realtà italiane che presentano percorsi simili a quelli di Ravenna Teatro. Questo aspetto si legherà al progetto In viaggio con Ravenna Teatro – progetto alla scoperta di realtà che condividono valori simili a quelli di questo centro di produzione – e che quest’anno porterà a visitare Pompei, nell’ambito del progetto dedicato ad Aristofane dal titolo Sogno di volare prodotto da Ravenna Festival, Parco Archeologico di Pompei e diretto da Marco Martinelli.

IL TEATRO FA CENTRO

Anche quest’anno prosegue l’iniziativa Il teatro fa centro, nata dalla collaborazione con Reclam – editore della rivista Palcoscenico e del settimanale Ravenna&Dintorni – per creare una serie di momenti di scambio e confronto con il teatro, ma fuori dal teatro. In occasione di diversi spettacoli della Stagione, alcuni negozi del centro ospiteranno incontri di approfondimento con i condirettori di Ravenna Teatro, Alessandro Argnani e Marcella Nonni, e alcuni protagonisti della Stagione. Bar, caffè, negozi, ristoranti trovano così un nuovo modo per interpretare la loro vocazione originaria di luoghi di svago, ma anche di promozione della cultura, del pensiero, del progresso di un’intera comunità. Lo scorso anno sono stati protagonisti Marchegiani Arte Orafa di Maria Marchegiani in via Matteotti 11, dove sono intervenuti gli attori Giacomo Poretti e Daniela Cristofori, Forlini Optical di Gianni Forlini, in via Cairoli 17/A, dove è stato presente l’attore Claudio Casadio, Vittoria Grassi Parrucchieri, in via Mazzini 37, con Chiara Lagani, e il Mercato Coperto di Ravenna, in piazza Andrea Costa 6, dove hanno portato la loro testimonianza Luigi Dadina e Davide Reviati.

COLLABORAZIONI

La rassegna è organizzata con il supporto di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, Assicoop Unipol Sai, Cna, Reclam, Bcc Ravennate, Forlivese e Imolese.
Media Partner: Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Ravenna Notizie, Setteserequi, Ravenna Web Tv, Pubblisole, Ravenna24ore, Ravenna e Dintorni.

Numerose le collaborazioni che proseguono anche quest’anno su fronti diversi: nell’ambito della formazione si rinsalda il rapporto con Fondazione Flaminia e crescono i progetti costruiti insieme al MAR, museo d’arte della città di Ravenna, all’istituto superiore di studi musicali Giuseppe Verdi e all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Sempre in ambito cittadino continuano le collaborazioni con associazioni di categoria e di volontariato, come nel caso di Avis, e con realtà private quali ad esempio Fondazione Sabe o il ristorante Il Passatore.
Si ringraziano inoltre Cometa, Nuova OLP e Romagna Acque.

BIGLIETTERIA

Platea e palco I, II e III ordine Teatro Alighieri, I settore Teatro Rasi
intero 165 € | ridotto* 146 € | under26 50 €
Ti presento i miei (under20+genitore) 167 €

Galleria e palco IV ordine Teatro Alighieri, II settore Teatro Rasi
intero 113 € | ridotto* 103 € | under26 40 €
Ti presento i miei (under20+genitore) 122 €

Loggione Teatro Alighieri, II settore Teatro Rasi
intero 55 € | under26 38 €

BIGLIETTI

I biglietti saranno in vendita da sabato 28 ottobre presso la biglietteria del Teatro Alighieri; telefonicamente con carta di credito o Satispay; su ravennateatro.com; presso le agenzie de La Cassa di Ravenna Spa e Iat Ravenna. Il servizio di prevendita comporta la maggiorazione del 10% sul prezzo del biglietto. I biglietti per gli spettacoli inseriti in Prologo e in Eventi speciali sono in vendita dal 18 settembre. Prezzi e modalità di acquisto su ravennateatro.com

Teatro Alighieri
Platea e palco I, II e III ordine
intero 26 € | ridotto* 22 € | under26 10 €

Galleria e palco IV ordine
intero 18 € | ridotto* 16 € | under26 10 €

Loggione
intero 9,00 € | under26 6 €

Per Oliva Denaro
Platea e palco I, II e III ordine
ingresso unico 40 €

Galleria e palco IV ordine
ingresso unico 35 €

Loggione
ingresso unico 20 €

Teatro Rasi
Settore unico
intero 18 € | ridotto* 16 € | under26 10 €

*Cral aziendali, gruppi organizzati, docenti, oltre i 65 anni, TCI Touring Club Italiano, soci Coop Adriatica, Esp Club Card, soci Credito Cooperativo, Arci, Ali Intesa Sanpaolo, Avis, Amici di RavennAntica, soci Capit, Assicoop, Cna, Coldiretti, Confcooperative, Legacoop, Stadera, Unipol e Euro Company.
Tutte le informazioni sui vantaggi e le promozioni per gli abbonati, Cral aziendali, gruppi organizzati e gruppi scolastici, Ti presento i miei e il servizio di trasporto gratuito per gli spettatori del forese e di Alfonsine sono pubblicate su ravennateatro.com

LUOGHI E ORARI BIGLIETTERIE

Teatro Alighieri via Mariani 2 Ravenna tel. 0544 249244 aperta tutti i feriali dalle 10:00 alle 13:00, giovedì anche dalle 16:00 alle 18:00 e da un’ora prima di ogni evento.
Teatro Rasi via di Roma 39 Ravenna tel. 0544 30227 aperta il giovedì dalle 16:00 alle 18:00 e da un’ora prima di ogni evento.

INFORMAZIONI E CONTATTI

Ravenna Teatro | Centro di Produzione Teatrale 
via di Roma 39 Ravenna
Uffici aperti al pubblico da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 tel. 0544 36239
info@ravennateatro.com
biglietteria@ravennateatro.com

CAMPAGNA ABBONAMENTI “La Stagione dei Teatri 2023-2024”

Si apre, a partire da venerdì 21 luglio, la campagna abbonamenti de La Stagione dei Teatri 23/24 organizzata da Ravenna Teatro – centro di produzione teatrale riconosciuto dal Ministero della Cultura quale primo centro in Italia per qualità artistica – insieme al Comune di Ravenna.
Come di consueto, saranno i due teatri della città, Rasi e Alighieri, ad accogliere La Stagione tra novembre e aprile.
La formula prevede sei titoli fissi e due a scelta, per un totale di diciassette appuntamenti.
Un cartellone che offre classici rivisitati da maestri della scena e spettacoli ispirati a testi che nascono da generi letterari diversi; brani che aprono a profonde riflessioni sull’oggi e che pongono interrogativi mai risolti.

Da venerdì 21 luglio sarà possibile sottoscrivere l’abbonamento alla stagione teatrale creando un proprio percorso di partecipazione: chi lo farà entro il 5 agosto potrà inoltre usufruire di tariffe scontate e posti migliori per gli spettacoli a scelta.

I sei spettacoli fissi, programmati al Teatro Alighieri, sono: Uomo e galantuomo, primo testo in tre atti di Eduardo De Filippo, scritto a soli ventidue anni, interpretato da Geppy Gleijeses, allievo del Maestro e da lui autorizzato a portare in scena le sue opere; Kohlhaas, in cui Marco Baliani racconta la storia di un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, alimenta una spirale di violenze sempre più incontrollabili in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena; Trappola per topi, un classico della letteratura teatrale, scritto dalla regina del giallo per antonomasia, Agata Christie, viene portato in scena attraverso una rilettura di cui è protagonista l’attore Ettore Bassi; Anna Della Rosa e Valter Malosti vestiranno invece i panni dei due straripanti protagonisti della grande tragedia scritta da William Shakespeare tra il 1607 e il 1608, Antonio e Cleopatra. Nata dalla penna, insieme forte e delicata, di Viola Ardone, Oliva Denaro è la protagonista che dà il nome al libro da cui nasce lo spettacolo e che vede sul palco Ambra Angiolini; La Locandiera, di Antonio Latella con Sonia Bergamasco, porrà infine l’accento sulla straordinaria attualità del primo testo italiano in cui è protagonista una donna.

Nella rosa dei titoli che compongono gli spettacoli a scelta, compaiono invece Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande, omaggio del Teatro Koreja allo scrittore e giornalista tarantino impegnato nella difesa dei diritti dei migranti e nelle battaglie in favore degli ultimi della Terra; la trilogia del Teatro delle Albe che rende omaggio ai maestri di Marco Martinelli e Ermanna Montanari: Pasolinacci e Pasolini, quattro movimenti di ascolto; A te come te. Scritti giornalistici di Giovanni Testori e 5 fotogrammi per Bernardo Bertolucci. La buca è invece il titolo del nuovo spettacolo di Nerval Teatro – realtà orientata a indagare il ruolo sociale e relazionale dell’arte – ispirato all’opera di Samuel Beckett, mentre Étoile è frutto dell’incontro tra una drammaturga in grado di abbandonare le parole e agire sui gesti (Rita Frongia), e un attore capace nel mettere in campo la sua storia e il suo sapere tecnico attraverso il corpo (Stefano Vercelli).Terzo Reich di Romeo Castellucci / Societas  è un’installazione audiovisiva basata sulla rappresentazione spettrale di tutti i nomi. I sostantivi del vocabolario italiano vengono proiettati a uno a uno con una velocità commisurata alla capacità retinica di trattenere una parola che appare nel baleno di un ventesimo di secondo. La Faglia è il racconto dell’ostinazione di due uomini deputati a tappare i buchi di un mondo in declino nato dalla penna dell’autrice francese Adèle Gascuel che, con ironia, ripercorre la logica di pensiero dell’Occidente moderno. In 7 contro Tebe la tragedia di Eschilo viene rivisitata da I sacchi di sabbia in chiave comica miscelando alto e basso senza soluzione di continuità. Marco Baliani torna come protagonista di Una notte sbagliata, titolo che pone una profonda riflessione sull’abuso di potere anche in rapporto alla vicenda legata a Stefano Cucchi, mentre in Barabba la regista Teresa Ludovico porta alla ribalta un testo inedito del 2010 di Antonio Tarantino, che spaziano dal sacro al profano. Divertenti e terribili, anarchici e surreali, Flavia Mastrella e Antonio Rezza giocheranno alla vita come in un ideogramma nello spettacolo 7-14-21-28, “in cui volumi triangolari diretti verso l’alto coesistono con linee orizzontali, ma in verticale si muove solo l’uomo”. Il figlio della tempesta. Musiche, parole e immagini dalla Fortezza è la nuova edizione del concerto-spettacolo diretto da Armando Punzo e dedicato alla Compagnia di detenuti-attori, fondata dal regista napoletano nel 1988 all’interno del carcere di Volterra. In Balasso fa Ruzante Natalino Balasso propone una comicità vitale, ma allo stesso tempo amara, pervasa da un dirompente realismo espressivo. Un mondo di villani dove la peste va e viene e dove il tragico e il comico si fondono in maniera inscindibile. Con Sole e Baleno  il racconto si ispira, in modo libero, ad una storia realmente accaduta in Italia negli anni Novanta del ‘900, quella di due giovani uniti da un amore assoluto – e dal loro idealismo – che si scontrano con una società che prima reprime e uccide, poi riflette. L’artista sonora e musicista Agnese Banti sarà protagonista di Speaking Cables, dispositivo coreografico per voce, cavi e altoparlanti con cui porterà in scena la propria voce per scucire e ricucire lo spazio attraverso il suono spazializzato che si svela sulla scena. In Le vacanze Alessandro Berti racconta invece di un mondo appena futuro, in cui due adolescenti, dopo l’esame di maturità, si interrogano sui cambiamenti climatici. Con Diario di Pinocchio 20202065 Roberto Corradino propone infine un’iniziazione collettiva di cui il pubblico diventa inconsapevole protagonista e testimone. Una cerimonia genealogica che prova a raccontare la biografia culturale, il modello identitario, la storia personale della nostra nazione sullo sfondo della Grande Storia.

La Stagione è completata da un prologo composto da quattro appuntamenti che si susseguiranno nel mese di ottobre e da due eventi speciali: questi sei eventi sono tutti esclusi dall’abbonamento.

Anche quest’anno Ravenna Teatro torna ad offrire ai residenti delle Circoscrizioni Nord e Sud del comune di Ravenna e ai residenti di quelli di Alfonsine l’opportunità di recarsi a teatro usufruendo di un servizio di trasporto gratuito. Abbonamento più navetta 146 euro / under 26 50 euro.

Grande attenzione continua infine ad essere riservata anche a chi ha meno di 26 anni, che potrà usufruire di abbonamenti a prezzi popolari.

 

INFORMAZIONI E CONTATTI

Ravenna Teatro | Centro di Produzione Teatrale
via di Roma 39 Ravenna
Uffici aperti al pubblico da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00
tel. 0544 36239,
info@ravennateatro.com
biglietteria@ravennateatro.com

La rassegna è organizzata con il supporto del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, Assicoop Unipol Sai, Cna, Reclam, Bcc Ravennate, Forlivese e Imolese.

Media Partner: Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Ravenna Notizie, Setteserequi, Ravenna Web Tv, Pubblisole, Ravenna24ore, Ravenna e Dintorni.

TITOLI FISSI

giovedì 2, venerdì 3, sabato 4 novembre ore 21:00
domenica 5 novembre ore 15:30 Teatro Alighieri
Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses, Ernesto Mahieux

UOMO E GALANTUOMO

di Eduardo De Filippo

di Eduardo De Filippo • con Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses, Ernesto Mahieux, Antonella Cioli, Ciro Capano, Gino Curcione, Roberta Lucca, Gregorio Maria De Paola, Irene Grasso, Salvatore Felaco • regia Armando Pugliese • produzione Gitiesse produzione Artisti Riuniti, Teatro Nazionale della Toscana

giovedì 23, venerdì 24, sabato 25 novembre ore 21:00
domenica 26 novembre ore 15:30 Teatro Alighieri
Marco Baliani

Kohlhaas

di Marco Baliani e Remo Rostagno

di Marco Baliani e Remo Rostagno tratto dall’opera “Michael Kohlhaas” di Heinrich von Kleist • attore narrante Marco Baliani • regia Maria Maglietta • produzione Trickster Teatro / Casa degli Alfieri

giovedì 11, venerdì 12, sabato 13 gennaio ore 21:00
domenica 14 gennaio ore 15:30 Teatro Alighieri
Ettore Bassi

Trappola per topi

di Agatha Christie

di Agatha Christie • traduzione e adattamento Edoardo Erba • con Ettore Bassi, Claudia Campagnola, Dario Merlini, Stefano Annoni, Maria Lauria, Marco Casazza, Tommaso Cardarelli, Raffaella Anzalone • regia Giorgio Gallione • produzione La Pirandelliana Srl

giovedì 25, venerdì 26, sabato 27 gennaio ore 21:00
domenica 28 gennaio ore 15:30 Teatro Alighieri
Anna Della Rosa, Valter Malosti

Antonio e Cleopatra

di William Shakespeare

di William Shakespeare • con Anna Della Rosa, Valter Malosti e cast in via di definizione • regia Valter Malosti • produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino -Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura

giovedì 22, venerdì 23, sabato 24 febbraio ore 21:00
domenica 25 febbraio ore 15:30 Teatro Alighieri
Ambra Angiolini

Oliva Denaro

all’omonimo romanzo di Viola Ardone

dall’omonimo romanzo di Viola Ardone • con Ambra Angiolini • drammaturgia e regia Giorgio Gallione • produzione Agidi, Goldenart Production

giovedì 7, venerdì 8, sabato 9 marzo ore 21:00
domenica 10 marzo ore 15:30 Teatro Alighieri
Sonia Bergamasco

La Locandiera

di Carlo Goldoni

di Carlo Goldoni • regia Antonio Latella • con Sonia Bergamasco, Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti, Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo, Valentino Villa • dramaturg Linda Dalisi • scene Annelisa Zaccheria • produzione Teatro Stabile dell’Umbria

TITOLI A SCELTA

sabato 18 novembre ore 21:00 Teatro Rasi
Teatro Koreja

Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande

di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno • con Fabrizio Saccomanno, Barbara Petti, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic • regia Fabrizio Saccomanno • cura del progetto e consulenza artistica Salvatore Tramacere • coproduzione Teatro Koreja, Ura Teatro

martedì 28 novembre ore 21:00 Teatro Rasi
Marco Martinelli, Ermanna Montanari \ Teatro delle Albe

Pasolinacci e Pasolini. Quattro Movimenti di ascolto

di e con Marco Martinelli e Ermanna Montanari • musica dal vivo Daniele Roccato • regia del suono Marco Olivieri • produzione Teatro delle Albe / Ravenna Teatro

giovedì 30 novembre ore 21:00 Teatro Rasi
Marco Martinelli, Ermanna Montanari \ Teatro delle Albe

A te come te. Scritti giornalistici di Giovanni Testori

ideazione e regia Ermanna Montanari e Marco Martinelli • voce Ermanna Montanari • canto Serena Abrami • regia del suono Marco Olivieri • produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Teatro de Gli Incamminati

sabato 2 dicembre ore 21:00, domenica 3 dicembre ore 15:30 Teatro Rasi
Marco Martinelli, Ermanna Montanari \ Teatro delle Albe

5 fotogrammi per Bernardo Bertolucci

di Ermanna Montanari e Marco Martinelli • con Ermanna Montanari • sound design Marco Olivieri • produzione “La Milanesiana” ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi

martedì 5, mercoledì 6, giovedì 7 dicembre ore 21:00 Teatro Rasi
Nerval Teatro

La buca

di Maurizio Lupinelli e Elisa Pol • con Carlo De Leonardo • regia Maurizio Lupinelli • costumi Elisa Pol • audio descrizioni poetiche Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino • produzione Nerval Teatro con il sostegno di MIC Ministero della Cultura (bando Accessibilità)

giovedì 7 dicembre ore 20:00 Teatro Rasi
Drama Teatro

Étoile

con Stefano Vercelli • creazione Vercelli / Frongia • drammaturgia Rita Frongia • disegno luci Luca Serrani • assistenza tecnica Daniele Ferri • produzione Artisti Drama con la collaborazione di Fondazione Armunia

venerdì 15 dicembre ore 21:00, sabato 16 dicembre ore 17:00 e ore 19:00  Teatro Rasi
Romeo Castellucci / Societas

Terzo Reich

di Romeo Castellucci • suoni Scott Gibbons • coreografia e interpretazione Gloria Dorliguzzo

giovedì 1, venerdì 2, sabato 3 febbraio ore 21.00 Teatro Rasi
Simone Amendola, Valerio Malorni

La Faglia

di Adèle Gascuel • con Daniele Amendola, Valerio Malorni • regia Simone Amendola • traduzione Adele Palmeri Borghese • in video Caterina Marino • scenografia Santo Alessandro Badolato • produzione Blue Desk, Infinito srl  con il sostegno di Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt)

sabato 17 febbraio ore 21:00 Teatro Rasi
I sacchi di sabbia / Massimiliano Civica

7 contro Tebe

con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano • produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi in co-produzione con I Sacchi di Sabbia con il sostegno di Mic, Regione Toscana

venerdì 1 marzo ore 21:00 Teatro Rasi
Marco Baliani

Una notte sbagliata

di e con Marco Baliani • regia Maria Maglietta • scene, luci, video Lucio Diana • paesaggi sonori Mirto Baliani • disegni Marco Baliani • produzione Marche Teatro

giovedì 14 venerdì marzo ore 21:00 Teatro Rasi
Kismet

Barabba

di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno • con Fabrizio Saccomanno, Barbara Petti, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic • regia Fabrizio Saccomanno • cura del progetto e consulenza artistica Salvatore Tramacere • coproduzione Teatro Koreja, Ura Teatro

martedì 19 marzo ore 21:00 Teatro Alighieri
Flavia Mastrella, Antonio Rezza

7-14-21-28

di Flavia Mastrella e Antonio Rezza • con Antonio Rezza e con Ivan Bellavista • (mai) scritto da Antonio Rezza • habitat di Flavia Mastrella • assistente alla creazione Massimo Camilli • produzione Rezzamastrella, TSI La Fabbrica dell’Attore, Teatro Vascello

sabato 23 marzo ore 21:00 Teatro Rasi
Armando Punzo / Compagnia della Fortezza

Il figlio della tempesta. Musiche, parole e immagini dalla Fortezza

di e con Andrea Salvadori e Armando Punzo • regia Armando Punzo • musiche originali Andrea Salvadori • produzione Studio Funambulo – Carte Blanche / Compagnia della Fortezza

martedì 26, mercoledì 27 marzo ore 21:00 Teatro Alighieri
Natalino Balasso

Balasso fa Ruzante

Balasso fa Ruzantedi Natalino Balasso • 
con Natalino Balasso, Andrea Collavino, Marta Cortellazzo Wiel
 • regia Marta Dalla Via
 • scene Roberto Di Fresco • produzione Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

venerdì 5, sabato 6 aprile ore 21:00, domenica 7 aprile ore 15:30 Teatro Rasi
Pietro Babina

Sole e Baleno

di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno • con Fabrizio Saccomanno, Barbara Petti, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic • regia Fabrizio Saccomanno • cura del progetto e consulenza artistica Salvatore Tramacere • coproduzione Teatro Koreja, Ura Teatro

venerdì 5, sabato 6 aprile ore 19:30, domenica 7 aprile ore 17:00 Teatro Rasi
Agnese Banti

Speaking Cables, dispositivo coreografico per voce, cavi e altoparlanti

con Agnese Banti • live electronics Andrea Trona • progetto sostenuto da Fondo, Network per la creatività emergente

sabato 13 aprile ore 21:00 Teatro Rasi
Alessandro Berti

Le vacanze

testo e regia Alessandro Berti • danza Giovanni Campo • assistente alla creazione e organizzazione Gaia Raffiotta • produzione Casavuota, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

martedì 23 aprile ore 21:00 Teatro Rasi
Roberto Corradino

Diario di Pinocchio 20202065

di e con Roberto Corradino • drammaturgia, oggetti di scena, dipinti Roberto Corradino • produzione Reggimento carri | teatro vincitore premio Tuttotteatro.com/Dante Cappelletti 2020 coproduzione Progetto Speciale/ Teatri di Bari con il sostegno di Teatro delle Albe/Ravenna Teatro

appuntamento con La Falena, Rivista di Critica Teatrale

Domenica 16 luglio al Teatro Rasi appuntamento con La Falena, Rivista di Critica Teatrale

Alle 18:00, alla presenza di numerosi ospiti, verrà presentato l’ultimo numero che contiene centro contributi provenienti da varie parti d’Italia sulla necessità di fare teatro oggi


Perché fare teatro oggi? Quanto è necessario, a cosa serve? Rispondono a queste domande i cento contributi provenienti da varie parti d’Italia usciti sull’ultimo numero de La Falena, Rivista di Critica Teatrale semestrale – pubblicata per la prima volta nel 2020 dal Teatro Metastasio di Prato – che verrà presentata alle 18:00 di domenica 16 luglio al Teatro Rasi di via di Roma 39 grazie alla collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.

Dopo l’analisi a più voci sulla difficile situazione che sta attraversando il teatro italiano pubblicata sullo scorso numero, in questo la rivista propone un dossier polifonico con cento interventi dal titolo provocatorio Per farla finita con il teatro? Domande del tipo “Come mettere in discussione certe prassi che stanno levando ossigeno al teatro e ai teatranti? Come rimettere al centro una persuasione artistica e politica? Qual è il ruolo del teatro, dentro alle contraddizioni del presente?” sono state rivolte ad artisti, organizzatori, scrittori anche attraverso numerose tavole rotonde organizzate nei mesi scorsi, dalla Lombardia all’Emilia, dalla Puglia al Lazio alla Toscana.
Oltre al dossier, la rivista si compone di diverse rubriche e recensioni e ha invitato un nutrito numero di collaboratori e ospiti a prendere la parola sui processi creativi (in questo numero Giovanni Ortoleva), a raccontare gli inizi (Renato Carpentieri), a scrivere lettere dall’Italia (da Roma Giorgina Pi) e dal mondo (Gabriel Caldéron e Teresa Vila dall’Uruguay) a consigliare opere e visioni non-teatrali (Marco Martinelli), a recensire gli spettacoli ritenuti più significativi degli ultimi mesi.

Insieme ai redattori Alessandro Toppi, Lorenzo Donati, Maddalena Giovannelli e Rodolfo Sacchettini – quattro critici che da sempre tentano di coniugare riflessione estetica, attenzione alle politiche di questo “sistema spettacolo” e sensibilità all’apertura – domenica 16 luglio saranno presenti alcuni degli autori e delle autrici dei contributi presenti.

La Falena, come l’animale notturno, effimero, ostinatamente attratto dalla luce – racconta le creature fragili e misteriose che intorno al teatro si muovono e vivono. Alla Falena Virginia Woolf dedica parole che ne omaggiano il mistero, quell’alchimia capace di racchiudere “tutta l’energia del mondo” in un solo piccolissimo corpo: “era poco o nulla, ma era vita”. Quella stessa capacità di resistenza, di lotta, di attrazione indefessa verso ciò che si ama la si riscontra nel teatro. “La nostra Falena – raccontano i redattori della rivista – è attratta dalle storie, da chi sa raccontarle, dai ragionamenti che fremono: ci piacerebbe che i lettori potessero trovare, nelle pagine de La Falena, il piacere del leggere e del raccontare in un dialogo vibrante con i mondi ‘vicini’ ma troppo spesso lontani del cinema, del libro, delle serie tv”.

L’iniziativa si colloca a conclusione delle due settimane di programmazione del Don Chisciotte ad ardere “opera in fieri 2023” – coproduzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Ravenna Festival e Teatro Alighieri con il contributo del MiC Progetti Speciali, media partner FILM TV – che vedrà l’ultima replica proprio nella serata di domenica 16 luglio a Palazzo Malagola.

“Oggi più che mai – proseguono i redattori – i critici teatrali possono e devono avere un ruolo cruciale nella vita del teatro. Dovendo ‘fare gli interessi’ sia degli spettatori che degli artisti, c’è bisogno di una Critica teatrale autonoma e indipendente da entrambi, che svolga una funzione terza: una Critica che si faccia garante di un corretto, aperto e fruttifero rapporto tra chi il teatro lo fa e chi lo fruisce. Una Critica che, da una parte, aiuti e stimoli gli artisti ad evitare il pericolo di chiudersi in una sterile autoreferenzialità e che, dall’altra, aiuti e stimoli gli spettatori ad accogliere proposte magari complesse ma vive. La Critica ha dunque il compito di affiancare artisti e spettatori per far tornare ad essere il teatro un luogo in cui la comunità si incontra per riflettere su sé stessa attraverso i mezzi dell’arte”.

Giuliano Scabia, “Il poeta d’oro”

Drammaturgo, regista, attore, pedagogo, romanziere e affabulatore, Giuliano Scabia è stato soprattutto un poeta. A raccontarlo, con un libro dal titolo Il Poeta d’oro (La Casa Usher), è il critico teatrale Massimo Marino.

attenzione L’evento di mercoledì 24 maggio, alle 18:00 organizzato da Ravenna Teatro insieme al festival Arrivano dal mare! è annullato

Scabia a Firenze, 1990 (foto M. Agus)

“Scabia cercava di decifrare la lingua, – spiega il critico Massimo Marino – le lingue dei nostri tempi confusi, di scavarle e portarle a consapevolezza. Lo ha fatto trascrivendo in poesia per musicisti come Luigi Nono agli inizi degli anni Sessanta il mondo dell’alienazione e dello sfruttamento della fabbrica; mettendo a punto testi teatrali come sguardo profondo sulla nostra società e su come cambiarla; inventando azioni di partecipazione con abitanti di quartieri periferici e di paesini, con studenti e con i ‘matti’, in mille situazioni”.

Il poeta d’oro racconta la storia e le opere di Scabia, restituendo una figura complessa, ma risplendente nel panorama culturale e artistico italiano, in viaggio continuo nelle trasformazioni della lingua e della società. All’interno delle esperienze condotte a Trieste da Franco Basaglia nel 1973, Scabia ha inoltre costruito con altri artisti, con medici, infermieri e pazienti, quel grande animale azzurro di cartapesta chiamato Marco Cavallo, simbolo della liberazione dall’oppressione manicomiale, contribuendo al processo che portò alla Legge 180 e alla chiusura degli ospedali psichiatrici.

Marino, perché un libro su Scabia? Come nasce?

“Ho iniziato a seguire Giuliano Scabia nel 1972, quando arrivò al Dams, e l’ho fatto intensamente fino a metà degli anni Ottanta. Successivamente ho continuato a seguirlo a distanza, ma il rapporto è stato sempre molto forte. Quando morì, nel maggio 2021, insieme ad amici e parenti ci siamo resi conto che, nonostante avesse rappresentato momenti importanti nel campo della letteratura, del teatro e della poesia tra fine Novecento e primi anni Duemila, la sua figura era ancora marginale. Mancava uno sguardo complessivo che ne facesse conoscere, prima ancora che apprezzare, la ricchezza. Così è nato il libro”.

Qual è il lascito di Scabia? Cosa rimane oggi, della sua lezione?

“Rimangono molte cose, e rimane tutto quello che ha lasciato negli studenti in trent’anni di corsi al Dams. Dopo la sua morte è stato creato un gruppo whatsapp in cui una novantina di persone, che lo hanno seguito intensamente, si scambiano informazioni. A Firenze rimane un archivio di suoi documenti che si costituirà in Fondazione; rimane un cavallo – anzi, per la verità ce ne sono diciotto copie, dal Brasile alla Russia – simbolo della liberazione teatrale nei manicomi; rimangono opere teatrali di grande rilevanza, alcune variamente riprese; rimangono i romanzi e le poesie. È stato il padre della cosiddetta ‘animazione teatrale’ e di esperienze specifiche: da poco tempo è stato pubblicato Forse un Drago nascerà ad opera di Babalibri insieme a studiosi e docenti dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e si sta costruendo un laboratorio Scabia che attraversa i vari istituti universitari per rivedere un lavoro pedagogico ancora fortemente attuale”.

A cosa si deve il titolo?

“Il poeta d’oro è il titolo di un suo testo che racconta in modo favolistico l’infarto che lo colpì. È la storia della malattia che, a cavallo dei 40 anni, gli ha cambiato la vita e mi è sembrato particolarmente adatto anche perché Giuliano si portava sempre appresso un sole di cartapesta. L’infarto ha inoltre segnato il passaggio dal teatro alla narrazione”.

Com’era lo Scabia insegnante?

“L’attività al Dams lo ha impegnato dal 1972 al 2005: ad inizio anno presentava programmi molto affascinanti che però metteva da parte per esplorare il teatro. Chiedeva agli studenti di sondare i testi teatrali impegnandosi a creare con i corpi; il suo fare ha generato fortissimi coinvolgimenti che hanno segnato generazioni di studenti.

intervista a cura di Federica Ferruzzi

dalle sette alle nove 2023

cinque appuntamenti per famiglie e un progetto speciale

Ravenna Teatro / Drammatico Vegetale torna a proporre il tradizionale appuntamento ribattezzato dalle sette alle nove che, da giugno a luglio, conta cinque spettacoli per ragazzi, ragazze e bambini a partire dai 3 anni, oltre ad un progetto speciale con laboratorio sul corpo in movimento nello spazio intitolato Device (dagli 11 ai 25 anni), seguito da un’azione performativa di Monica Francia a cura di gruppo Y.

“Siamo felici di annunciare il ritorno del picnic al termine dello spettacolo – sottolineano Piero Fenati ed Elvira Mascanzoni, direttori artistici di Drammatico Vegetale – una modalità che segna il ripristino della dimensione di festa che avevamo abbandonato ai tempi del Covid. È un piacere tornare ad incontrare le famiglie e che queste tornino a farlo tra loro in teatro. Per loro abbiamo pensato a spettacoli che potessero coprire età diverse, garantendo uno sguardo ampio”.

La rassegna inizia mercoledì 7 giugno con Pinocchio in 7T di Drammatico Vegetale, spettacolo di teatro di figura e d’attore con musica dal vivo consigliato a partire dai 4 anni. Il titolo significa “Pinocchio in 7 teatrini”: il protagonista salta da un teatro all’altro senza soluzione di continuità e insegue la sua storia che lo porterà ineluttabilmente alla trasformazione finale in bambino.

Sabato 17 giugno toccherà a Teatro Pan con Piccoli universi sentimentali, spettacolo poetico dai 3 anni che intende avvicinare gli spettatori all’osservazione dell’infinitamente piccolo per scoprire, come diceva Gianni Rodari, che “le cose di ogni giorno nascondono segreti per chi li sa guardare ed ascoltare”. Lo spunto è dato dai bambini stessi, che spesso disegnano uccelli che sembrano pesci e viceversa, idea che condurrà in una sorta di mondo al contrario, dove le stelle stanno in terra, mentre in alto vagano peperoni, cipolle e foglie autunnali.

Doppio appuntamento, dai 5 anni in su, per giovedì 22 giugno, quando alle 20 Veronica Truttero e Jenny Burnazzi proporranno il concerto disegnato dal vivo Le mille e una notte. Lo spettacolo presenta sei quadri vuoti che, a poco a poco, vengono riempiti da musica e disegno: Sherazade, ladroni e tesori nascosti, tappeti volanti e palazzi d’Oriente immersi nella notte compaiono sulla carta dalla mano di Veronica Truttero e prendono vita grazie alla musica – a volte lenta e sognante, altre incalzante e ritmata come un cavallo al galoppo – del violoncello di Jenny Burnazzi. Al termine, seguirà lo spettacolo di installazione ed esperienza sensoriale Arcipelago, che proprio nei giorni scorsi si è aggiudicato l’Eolo Award 2023 per il Miglior progetto dedicato a Tinin Mantegazza. Arcipelago è un’installazione teatrale agita e resa viva dai bambini, che si ritroveranno in una stanza ampia e scura, dove a fare luce è solo un piccolo arcipelago, composto da diverse isole: piccole unità sparse sul pavimento-mare, pronte ad accogliere un solo “naufrago” per volta. Ogni isola permetterà di vivere un’esperienza intima ed esclusiva con l’installazione presente: alcune prevedono un contatto, una manipolazione, un’interazione tattile e multi sensoriale. Altre si limitano alla sola contemplazione, lasciando che la vista e la percezione di un oggetto o di un micromondo siano da stimolo per elaborare una risposta o il fluire delle parole. Terminata l’esperienza su una singola isola, ogni bambino riparte verso una nuova tappa. Lo spettacolo terminerà con un momento di condivisione e di restituzione simbolica. “Arcipelago – proseguono Fenati e Mascanzoni – sarà un momento prezioso per coniugare le attività che organizziamo solitamente per le scuole con quelle rivolte alle famiglie: un’occasione per incontrare le insegnanti e accogliere suggerimenti al fine di organizzare al meglio la programmazione dell’anno prossimo. Un appuntamento che, anche in questo caso, riprende antiche consuetudini”.

Gli spettacoli termineranno con l’appuntamento di giovedì 29 giugno dal titolo Tante storie per giocare, realizzato da Drammatico Vegetale insieme a Matteo Ramon Arevalos e Camilla Lopez, una narrazione in musica ispirata a tre dei venti racconti contenuti nell’omonima opera di Gianni Rodari. Musiche e sonorizzazioni dal vivo introdurranno i piccoli spettatori nelle trame de Il tamburino magico, Pinocchio il furbo e Taxi per le stelle, e saranno associate ad un commento musicale ogni volta diverso. La prima vedrà un intreccio continuo tra musica e testo, la seconda è una sorta di brano cantato con una canzone appositamente composta, mentre l’ultima è un intreccio di campana tibetana, tastiera e strumenti vari. Questa lettura musicale si rivolge alla platea del teatro ragazzi, ma a fronte della genialità di Rodari e del talento di Camilla Lopez e Matteo Ramon Arevalos, si presenta come un lavoro fruibile da qualsiasi pubblico.

Tutti gli spettacoli, ad esclusione di Fuori Orario, inizieranno alle 19:00 e termineranno con un picnic nel giardino del Teatro Rasi.

Infine, da martedì 25 a venerdì 28 luglio, dalle 15 alle 18, Monica Francia e gruppo Y propongono Device, laboratorio gratuito sul corpo in movimento nello spazio dagli 11 ai 25 anni. Venerdì 28 luglio, alle 19:00, 19:30 e 20:00, si terrà infine l’azione performativa Congegno emotivo a cui potranno partecipare ragazzi e ragazze dai 10 anni e adulti.

BIGLIETTI E INFORMAZIONI

BIGLIETTI

Ingresso unico 5 €

Promozione 6 in gruppo (gruppi da 6 persone per uno stesso spettacolo) 6 ingressi a 24 €.

Posti limitati, è consigliato l’acquisto in prevendita.
I biglietti sono in vendita su questo sito CLICCA QUI

Le serate del 7, 17 e 29 giugno si chiudono con un picnic da gustare in giardino tra giochi e sorprese. Il cestino si può portare da casa o prenotare in teatro: bambini 6 €, adulti 10 €, ingredienti biologici e di commercio equo a cura di Villaggio Globale.

PROGETTO SPECIALE

L’iscrizione al laboratorio è gratuita inviando una mail a info@ravennateatro.com con oggetto “Iscrizione a congegno emotivo” contenente nome, cognome e numero di telefono entro il 24 luglio.

INFORMAZIONI

Ravenna Teatro, Teatro Rasi, via di Roma 39, Ravenna, tel. 0544 36239 e 3337605760.

La rassegna è organizzata con il supporto del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, Assicoop Unipol Sai, Reclam, Apt Emilia-Romagna, Bcc ravennate, forlivese e imolese e si svolge in collaborazione con Sciroppo di Teatro – Ater Fondazione, Assitej Italia, Small Size Network.
Media Partner: Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Ravenna Notizie, Setteserequi, Ravenna Web Tv, Pubblisole, Ravenna24ore, Ravenna e Dintorni.

Il 12 maggio torna, al Rasi, l’incontro di fine stagione

Venerdì 12 maggio alle ore 18:00, si terrà al Teatro Rasi il tradizionale incontro di fine stagione.

Ravenna Teatro invita gli abbonati e tutti gli spettatori, i sostenitori e i collaboratori, a partecipare a questo appuntamento che non vuole essere solo un consuntivo delle attività svolte durante la Stagione 2022-2023, ma anche una riflessione sugli spettacoli a cui abbiamo assistito e sulle attività che li hanno completati. Torna questa buona pratica, un appuntamento prezioso che alimenta la riflessione e fornisce allo spettatore elementi per comprendere le dinamiche che regolano la macchina organizzativa e le linee culturali della creazione di un cartellone, compreso l’aspetto promozionale. L’ingresso è aperto a tutti.

A luglio un laboratorio sul corpo a cura di Monica Francia

@Dario Bonazza – Ammutinamenti ’22

Si intitola Device il laboratorio gratuito sul corpo in movimento nello spazio che verrà ospitato dal 25 al 28 luglio al Teatro Rasi e che permetterà di partecipare alla performance CONGEGNO EMOTIVO, curata da gruppoY (Sara Zannoni, Monica Francia, Zoe Francia Lamattina) che si terrà il 28 luglio. Ideato e condotto da Monica Francia, artista con pluriennale esperienza nel campo della danza contemporanea e della formazione, Device è un laboratorio di movimento basato sul metodo CorpoGiochi®. “Device – spiega Monica Francia – è un percorso di riscoperta del corpo come strumento creativo di incontro e relazione, uno spaziotempo dedicato all’esplorazione di una sensibilità tattile, relazionale, compositiva. Gli incontri di laboratorio saranno un allenamento che propone un lavoro fisico alla portata di tuttə, ponendo regole corporee e di relazione e rendendo disponibili all’incontro e all’imprevisto. Le pratiche proposte condurranno lə partecipanti ad approfondire il proprio rapporto con i sensi e le sensazioni e a sperimentare nuove modalità di ‘conversazione’”.

Il gruppo di partecipanti avrà l’occasione di approfondire e fissare l’esperienza fatta durante il laboratorio con l’esposizione allo sguardo di un pubblico, diventando lə protagonistə dell’azione performativa finale CONGEGNO EMOTIVO.

Il progetto rientra nella rassegna Dalle sette alle nove.

INFORMAZIONI

Il laboratorio è gratuito e si terrà dal 25 al 28 luglio dalle ore 15:00 alle ore 18:00
Il 28 luglio la performance avverrà in tre momenti distinti: ore 19:00, ore 19:30 e ore 20:00

La partecipazione è totalmente gratuita.
Il laboratorio si terrà presso la sala del ridotto del Teatro Rasi.

MODALITÀ DI ISCRIZIONE

Per iscriversi occorre inviare una mail contenente nome, cognome, numero di telefono a info@ravennateatro.com entro il 24 luglio.
Si richiede una forte motivazione e disponibilità nel partecipare a tutti gli incontri di questa nuova esperienza.

MONICA FRANCIA, cresciuta negli stimoli della danza di avanguardia di New York alla fine degli anni Settanta, decide di intraprendere un percorso originale di ricerca nell’ambito della danza contemporanea italiana. Artista di provata esperienza e di grande seguito nel campo della formazione, nel suo percorso di ricerca/autoformazione sulla danza, si è ritrovata impegnata in un intervento educativo rivolto prima alle persone che erano parte del progetto produttivo di compagnia, poi ai partecipanti dei numerosi laboratori realizzati dal 1995 in avanti. Dal 2003 ha riscritto e sistematizzato quel metodo personale di ricerca per renderlo efficace per ogni corpo, sia adulto che bambino, ideando e sperimentando il progetto CorpoGiochi®. Un’opera che ha permesso di trasformare i materiali artistici in strumenti per un nuovo approccio non solo sociale, ma anche pedagogico.

Riflettere sul mondo attraverso i corpi

In occasione di Pragma. Studio sul mito di Demetra di Teatro Akropolis, in scena venerdì 31 marzo 2023 al Teatro Rasi, pubblichiamo l’articolo L’oscura radice dell’animalità (1) di Clemente Tafuri e David Berlonio.

 

L’OSCURA RADICE DELL’ANIMALITÀ

La sostituzione progressiva di comunità virtuali alle forme tradizionali di aggregazione, o la virtualizzazione di tali forme, ha ridefinito l’intera collettività a partire dalla suddivisione in piccoli gruppi tendenzialmente isolati fra loro. I processi di aggregazione avvengono ormai per contagio, senza confronti reali. La possibilità concessa a chiunque di dare una forma, sia essa scritta o per immagini ma comunque in un contesto virtuale, alla propria visione del mondo, si è rivelata una velenosa e falsa interpretazione della democrazia che sta corrodendo la necessità di mettere a confronto le differenze e di elaborare la consapevolezza della propria condizione considerando scenari complessi. Le comunità virtuali sono circoli, covi per chi la pensa allo stesso modo, non-luoghi in cui annichilire il senso critico, supermercati in cui sfogare la propria bulimia e la propria isteria.
La presenza fisica di cui sembra si avverta sempre più il bisogno è quella dell’immagine fotografica o filmata (quella cioè di una rappresentazione parziale per sommari aggregati di forme e colori), che tralascia inevitabilmente gli aspetti connessi a una esperienza sensoriale condivisa, non solo cioè quelli relativi ai sensi che non vengono coinvolti nella visione, ma anche quelli emotivi legati direttamente alla presenza reale.
Si è instaurato il primato di una pangrafia, una condizione in cui ogni azione e ogni individuo vengono riprodotti e descritti, e l’interazione sociale, come la percezione di sé, prescindono dal corpo. L’azione è relegata alla dimensione virtuale, e anche quando essa prende una forma reale viene immediatamente destituita dello stato di accadimento per essere ricondotta alla sua rappresentazione. Ogni azione viene riconosciuta come tale solo se è filmata, solo cioè nel suo stato di riproducibilità. L’azione diventa atrofica e rischia di compromettere la natura politica di ogni lotta in quanto il suo evolversi produce conseguenze su un piano innanzitutto astratto, separato, protetto. Ed è proprio questa separazione a ridurre il corpo a immagine, infinitamente condivisibile, portatrice di un’identità moltiplicata da un lato, ma irrimediabilmente narcisistica dall’altro.
Ma quale corpo è andato perduto? La risposta che dobbiamo dare a questa domanda non può che essere un’ulteriore altra domanda: quale significato di corpo dobbiamo tentare di recuperare per restituire una direzione ad un percorso di consapevolezza di noi stessi tornando a praticare, o quantomeno a elaborare, un’azione non più ridotta a un’ombra di se stessa?
Un fondamentale aspetto con cui abbiamo perso ogni familiarità è il corpo-materia, il sṓma, il corpo cioè che ci consente di essere un elemento intramondano solidale con gli aspetti della realtà che ci circonda. Che ci consente quindi di occupare uno spazio e di affermare una presenza. Ma altrettanto perduto è il corpo nel suo significato di estensione, chrṓs, che raccoglie il nostro aspetto e si fa portatore del nostro sembiante attraverso il volto. È il corpo-identità.
Infine il corpo-struttura, il démas, la forma vitale attraverso cui si instaura una relazionalità funzionale con l’ambiente. Anch’esso perduto, e rimpiazzato, proprio come il corpo negli altri suoi significati, dal corpo-immagine.
In merito al corpo-immagine giova citare quelle forme che Bachtin attribuisce al nuovo canone corporeo che si oppone e si sostituisce, a partire da una certa epoca, alla concezione precedente di corpo:
un corpo perfettamente dato, formato, rigorosamente delimitato, chiuso, mostrato dall’esterno, omogeneo ed espresso nella sua individualità. […] Nel nuovo canone corporeo, il ruolo predominante passa alle parti del corpo che hanno individualmente un valore caratterologico ed espressivo: la testa, il volto, gli occhi, le labbra, il sistema muscolare, la posizione individuale che il corpo occupa nel mondo esterno. Al primo posto si distinguono le posizioni e i movimenti opportuni
di un corpo formato in un mondo esteriore parimenti formato, in presenza dei quali le frontiere fra il corpo e il mondo non si indeboliscono affatto.(2)
Si tratta del trionfo del principio di individuazione celebrato attraverso il trionfo dell’individualismo (3). Ma i significati perduti possono continuare ad esercitare una funzione. Non solo, possono mostrarsi nella loro processualità imponendo una inequivocabile affermazione del corpo che metta in crisi la pangrafia nell’ambito della quale ne percepiamo, ormai abitualmente, l’immagine […]

  1. Il presente contributo è la versione ampliata di C. Tafuri, D. Beronio, Fenomenologia del corpo perduto, pubblicato in «Luoghi comuni – Corpo», a. I, n. 2, maggio-giugno 2019.
  2. M. Bachtin, L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale, Torino, Einaudi, 2011, pp. 350-352.
  3. Per una breve analisi del rapporto fra atto teatrale e principio di individuazione in Nietzsche cfr. C. Tafuri, D. Beronio, Morte di Zarathustra, Genova, AkropolisLibri, 2016, pp. 44-45.