Intervista a Giorgio Sangati (regista) e Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria, in scena al Teatro Alighieri dal 27 al 30 aprile 2023 per La Stagione dei Teatri con lo spettacolo Boston Marriage.
Montaggio video a cura di Federica Ferruzzi
Si intitola Device il laboratorio gratuito sul corpo in movimento nello spazio che verrà ospitato dal 25 al 28 luglio al Teatro Rasi e che permetterà di partecipare alla performance CONGEGNO EMOTIVO, curata da gruppoY (Sara Zannoni, Monica Francia, Zoe Francia Lamattina) che si terrà il 28 luglio. Ideato e condotto da Monica Francia, artista con pluriennale esperienza nel campo della danza contemporanea e della formazione, Device è un laboratorio di movimento basato sul metodo CorpoGiochi®. “Device – spiega Monica Francia – è un percorso di riscoperta del corpo come strumento creativo di incontro e relazione, uno spaziotempo dedicato all’esplorazione di una sensibilità tattile, relazionale, compositiva. Gli incontri di laboratorio saranno un allenamento che propone un lavoro fisico alla portata di tuttə, ponendo regole corporee e di relazione e rendendo disponibili all’incontro e all’imprevisto. Le pratiche proposte condurranno lə partecipanti ad approfondire il proprio rapporto con i sensi e le sensazioni e a sperimentare nuove modalità di ‘conversazione’”.
Il gruppo di partecipanti avrà l’occasione di approfondire e fissare l’esperienza fatta durante il laboratorio con l’esposizione allo sguardo di un pubblico, diventando lə protagonistə dell’azione performativa finale CONGEGNO EMOTIVO.
Il progetto rientra nella rassegna Dalle sette alle nove.
Il laboratorio è gratuito e si terrà dal 25 al 28 luglio dalle ore 15:00 alle ore 18:00
Il 28 luglio la performance avverrà in tre momenti distinti: ore 19:00, ore 19:30 e ore 20:00
La partecipazione è totalmente gratuita.
Il laboratorio si terrà presso la sala del ridotto del Teatro Rasi.
Per iscriversi occorre inviare una mail contenente nome, cognome, numero di telefono a info@ravennateatro.com entro il 24 luglio.
Si richiede una forte motivazione e disponibilità nel partecipare a tutti gli incontri di questa nuova esperienza.
MONICA FRANCIA, cresciuta negli stimoli della danza di avanguardia di New York alla fine degli anni Settanta, decide di intraprendere un percorso originale di ricerca nell’ambito della danza contemporanea italiana. Artista di provata esperienza e di grande seguito nel campo della formazione, nel suo percorso di ricerca/autoformazione sulla danza, si è ritrovata impegnata in un intervento educativo rivolto prima alle persone che erano parte del progetto produttivo di compagnia, poi ai partecipanti dei numerosi laboratori realizzati dal 1995 in avanti. Dal 2003 ha riscritto e sistematizzato quel metodo personale di ricerca per renderlo efficace per ogni corpo, sia adulto che bambino, ideando e sperimentando il progetto CorpoGiochi®. Un’opera che ha permesso di trasformare i materiali artistici in strumenti per un nuovo approccio non solo sociale, ma anche pedagogico.
Lunedì 17 aprile, al Teatro Rasi, prenderà avvio Iconographica, ciclo di proiezioni e di incontri nel segno della commistione e dell’ibridazione che nasce dalla collaborazione tra Master «IKONA. Produzione, curatela digitale e valorizzazione del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo» – Università di Bologna, MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna e Cantiere MALAGOLA – Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.
L’incontro tra autori differenti (da Alexander Sokurov a Pier Paolo Pasolini, passando per Marco Martinelli, Elisabetta Sgarbi, Giulio Boato, Studio Azzurro, Catherine Maximoff ed Elisabeth Coronel), ha generato un convergere di sguardi e linguaggi diversi (dal cinema alla fotografia, dal teatro alla danza, dall’archivio alla videoarte), un intreccio tra vari spazi ravennati (come il Teatro Rasi, il Teatro Alighieri e il Mar) e, infine, l’incrociarsi di due progetti differenti – che hanno nella città di Ravenna e nella multidisciplinarietà i principali fuochi comuni – come il Cantiere MALAGOLA – Teatro delle Albe/Ravenna Teatro e il Master «IKONA. Produzione, curatela digitale e valorizzazione del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo» – Università di Bologna, diretto da Enrico Pitozzi.
Lunedì 17 Aprile, ore 20:30 | Teatro Rasi
Fairytale. Una fiaba (Skazka, Russia/Belgio/Estonia, 2022, 78 min.)* di Aleksandr Sokurov
dopo la proiezione, Aleksandr Sokurov (in collegamento online da Mosca) sarà in dialogo pubblico con Matteo Marelli e Aliona Shumakova che coordina e cura anche la traduzione
Domenica 30 Aprile, ore 20:30 | Teatro Rasi
Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza (Italia, 2022, 42 min.)* di Elisabetta Sgarbi
introduce Ermanna Montanari
dopo la proiezione, Elisabetta Sgarbi, Eugenio Lio e Nino Migliori saranno in dialogo con Aliona Shumakova
Giovedì 4 Maggio, ore 15:30| MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna
Shiro Takatani. Between nature and technology (Francia, 2019, 55 min.)** di Giulio Boato
dopo la proiezione, Giulio Boato (in collegamento online) sarà in dialogo con Enrico Pitozzi
Martedì 9 Maggio, ore 20:30 | Teatro Alighieri
Che cosa sono le nuvole? (episodio dal film Capriccio all’italiana, Italia, 1968, 22 min.)* di Pier Paolo Pasolini
dopo la proiezione, Chiamata Pubblica di Ermanna Montanari e Marco Martinelli per Don Chisciotte con i cittadini
Giovedì 11 Maggio, ore 15:30| MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna
Wayne McGregor. Going Somewhere (Francia, 2010, 80 min.)** di Catherine Maximoff
dopo la proiezione, Catherine Maximoff sarà in dialogo con Enrico Pitozzi
Giovedì 1 Giugno, ore 15:30| MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna
Antologia. Materiali 2008-2023** (Italia, 2023, 60 min.) di Studio Azzurro
dopo la proiezione, Fabio Cirifino sarà in dialogo con Enrico Pitozzi
Giovedì 8 Giugno, ore 20:30 | Teatro Rasi
Er (Italia, 2020, 67 min.)* di Marco Martinelli
dopo la proiezione, Ermanna Montanari e Marco Martinelli saranno in dialogo con Cristina Piccino
Martedì 20 Giugno, ore 15:30| MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna
Saburo Teshigawara, danser l’invisible (Francia, 2005, 58 min.)** di Elisabeth Coronel
dopo la proiezione, Elisabeth Coronel sarà in dialogo con Enrico Pitozzi
* proiezione legata al Cantiere Malagola – Teatro delle Albe/Ravenna Teatro
** proiezione legata al Master «IKONA. Produzione, curatela digitale e valorizzazione del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo» – Università di Bologna
Teatro Rasi | via di Roma, 39 – Ravenna
MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna | via di Roma, 13 – Ravenna
Teatro Alighieri | via Mariani, 2 – Ravenna
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero, eccetto la proiezione di Fairytale del 17 Aprile, che prevede un biglietto del costo di 5€
info@malagola.eu – 348.1382632
Intervista a Ferdinando Bruni e Elio De capitani, in scena al Teatro Alighieri dal 13 al 16 aprile 2023 per La Stagione dei Teatri con lo spettacolo Diplomazia.
Video intervista a cura di Federica Ferruzzi
Dal 19 al 21 maggio si svolge la seconda edizione di In viaggio con Ravenna Teatro, progetto realizzato da Ravenna Teatro in collaborazione con il gruppo Viandando, che porterà spettatori e spettatrici de La Stagione dei Teatri a scoprire il teatro non solo attraverso il palco, ma anche tramite i rapporti umani con chi il teatro lo porta in scena. L’iniziativa è stata promossa a maggio 2022 dal Centro di produzione ravennate che – dopo la tappa milanese in cui sono stati protagonisti Teatro dell’Elfo Puccini e Olinda – ha scelto quest’anno di muoversi alla volta di Lecce, alla scoperta di Teatro Koreja.
Sarà quindi un’occasione per vedere da vicino protagonisti e protagoniste de La Stagione dei Teatri e approfondire la conoscenza del Centro di produzione ravennate: così com’era avvenuto per le due realtà milanesi, anche Teatro Koreja è stato infatti individuato per i valori simili a quelli su cui Ravenna Teatro basa la propria attività.
“Volevamo costruire nell’amato-odiato Sud – spiegano da Teatro Koreja – una ‘residenza del teatro e della cultura’ aperta alle innovazioni, al confronto fra le diverse generazioni; un caleidoscopio di arti, generi e pratiche dove alle proprie si uniscono le radici e le lingue degli altri, in un rapporto di reciproco rispetto, evitando soggezioni millenarie, ma anche inutili orgogli provincialistici, con tanta voglia di conoscere e sperimentare nuove direzioni, linguaggi e poetiche. Un progetto ad ampio raggio, quello di Koreja, che vive dentro e fuori i Cantieri Teatrali, in un continuo viaggio di andata e ritorno. Ma opere, azioni e storie vuol dire anche produzione di spettacoli teatrali che nascono all’interno dei Cantieri e che si misurano con un vasto pubblico in occasione delle tournée. E vuol dire ospitalità di compagnie ed artisti, incontri culturali, mostre, installazioni e prove aperte; vuol dire attività di formazione teatrale rivolta soprattutto ai giovani ed ai soggetti svantaggiati e vuol dire, infine, un dialogo permanentemente e aperto”.
Mentre al Teatro dell’Elfo di Milano era stato il direttore Fiorenzo Grassi ad accogliere il gruppo ravennate intrattenendolo con il racconto di cinquant’anni di storia del teatro (e ad Olinda fu il presidente, lo psichiatra svizzero Thomas Emmenegger), qui saranno i componenti di Teatro Koreja a fare gli onori di casa proponendo, nella giornata del sabato, uno spettacolo e una cena conviviale preparata da loro. Sempre il sabato, i partecipanti potranno godere di una visita guidata in città, mentre il giorno prima ci sarà la visita al Fondo Archivio Carmelo Bene.
Giunto alla seconda edizione, il progetto fungerà inoltre da premiazione del concorso rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado di Ravenna con cui si invitano studenti e studentesse a recensire gli spettacoli de La Stagione dei Teatri. Una possibilità – che quest’anno viene offerta grazie alla nuova collaborazione con Cosmi Spa – che intende mettere a confronto pubblici diversi, continuando a coinvolgere le nuove generazioni nel solco di un dialogo che Ravenna Teatro porta avanti da tempo.
(programma per il gruppo degli adulti)
Ricordiamo che sarà da pagare individualmente in hotel la tassa di soggiorno di 3 euro al giorno a persona.
Il pranzo e la cena del sabato comprendono le bevande. Gli spostamenti in pullman dall’hotel al centro della città sono compresi.
Costo del viaggio: 330 euro
Informazioni, prenotazioni e modalità di pagamento Ravenna Teatro tel. 0544 36239 e info@ravennateatro.com
Intervista a Luigi Dadina, in scena al Teatro Rasi il 4, 5 e 6 aprile 2023 per La Stagione dei Teatri con lo spettacolo Mille anni o giù di lì.
Video intervista a cura di Federica Ferruzzi
In occasione di Pragma. Studio sul mito di Demetra di Teatro Akropolis, in scena venerdì 31 marzo 2023 al Teatro Rasi, pubblichiamo l’articolo L’oscura radice dell’animalità (1) di Clemente Tafuri e David Berlonio.
La sostituzione progressiva di comunità virtuali alle forme tradizionali di aggregazione, o la virtualizzazione di tali forme, ha ridefinito l’intera collettività a partire dalla suddivisione in piccoli gruppi tendenzialmente isolati fra loro. I processi di aggregazione avvengono ormai per contagio, senza confronti reali. La possibilità concessa a chiunque di dare una forma, sia essa scritta o per immagini ma comunque in un contesto virtuale, alla propria visione del mondo, si è rivelata una velenosa e falsa interpretazione della democrazia che sta corrodendo la necessità di mettere a confronto le differenze e di elaborare la consapevolezza della propria condizione considerando scenari complessi. Le comunità virtuali sono circoli, covi per chi la pensa allo stesso modo, non-luoghi in cui annichilire il senso critico, supermercati in cui sfogare la propria bulimia e la propria isteria.
La presenza fisica di cui sembra si avverta sempre più il bisogno è quella dell’immagine fotografica o filmata (quella cioè di una rappresentazione parziale per sommari aggregati di forme e colori), che tralascia inevitabilmente gli aspetti connessi a una esperienza sensoriale condivisa, non solo cioè quelli relativi ai sensi che non vengono coinvolti nella visione, ma anche quelli emotivi legati direttamente alla presenza reale.
Si è instaurato il primato di una pangrafia, una condizione in cui ogni azione e ogni individuo vengono riprodotti e descritti, e l’interazione sociale, come la percezione di sé, prescindono dal corpo. L’azione è relegata alla dimensione virtuale, e anche quando essa prende una forma reale viene immediatamente destituita dello stato di accadimento per essere ricondotta alla sua rappresentazione. Ogni azione viene riconosciuta come tale solo se è filmata, solo cioè nel suo stato di riproducibilità. L’azione diventa atrofica e rischia di compromettere la natura politica di ogni lotta in quanto il suo evolversi produce conseguenze su un piano innanzitutto astratto, separato, protetto. Ed è proprio questa separazione a ridurre il corpo a immagine, infinitamente condivisibile, portatrice di un’identità moltiplicata da un lato, ma irrimediabilmente narcisistica dall’altro.
Ma quale corpo è andato perduto? La risposta che dobbiamo dare a questa domanda non può che essere un’ulteriore altra domanda: quale significato di corpo dobbiamo tentare di recuperare per restituire una direzione ad un percorso di consapevolezza di noi stessi tornando a praticare, o quantomeno a elaborare, un’azione non più ridotta a un’ombra di se stessa?
Un fondamentale aspetto con cui abbiamo perso ogni familiarità è il corpo-materia, il sṓma, il corpo cioè che ci consente di essere un elemento intramondano solidale con gli aspetti della realtà che ci circonda. Che ci consente quindi di occupare uno spazio e di affermare una presenza. Ma altrettanto perduto è il corpo nel suo significato di estensione, chrṓs, che raccoglie il nostro aspetto e si fa portatore del nostro sembiante attraverso il volto. È il corpo-identità.
Infine il corpo-struttura, il démas, la forma vitale attraverso cui si instaura una relazionalità funzionale con l’ambiente. Anch’esso perduto, e rimpiazzato, proprio come il corpo negli altri suoi significati, dal corpo-immagine.
In merito al corpo-immagine giova citare quelle forme che Bachtin attribuisce al nuovo canone corporeo che si oppone e si sostituisce, a partire da una certa epoca, alla concezione precedente di corpo:
un corpo perfettamente dato, formato, rigorosamente delimitato, chiuso, mostrato dall’esterno, omogeneo ed espresso nella sua individualità. […] Nel nuovo canone corporeo, il ruolo predominante passa alle parti del corpo che hanno individualmente un valore caratterologico ed espressivo: la testa, il volto, gli occhi, le labbra, il sistema muscolare, la posizione individuale che il corpo occupa nel mondo esterno. Al primo posto si distinguono le posizioni e i movimenti opportuni
di un corpo formato in un mondo esteriore parimenti formato, in presenza dei quali le frontiere fra il corpo e il mondo non si indeboliscono affatto.(2)
Si tratta del trionfo del principio di individuazione celebrato attraverso il trionfo dell’individualismo (3). Ma i significati perduti possono continuare ad esercitare una funzione. Non solo, possono mostrarsi nella loro processualità imponendo una inequivocabile affermazione del corpo che metta in crisi la pangrafia nell’ambito della quale ne percepiamo, ormai abitualmente, l’immagine […]
L’archivio Demetrio Stratos, appena acquisito dal Comune di Ravenna e dalla Regione Emilia-Romagna, trova la sua casa ideale a Malagola, il centro internazionale di ricerca vocale e sonora diretto da Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi, che ne avvia, così, la valorizzazione e la messa a disposizione di studiosi, di ricercatori e del pubblico più vasto.
Costituito da un’ampia varietà di documenti e oggetti appartenuti all’artista, con centinaia di elementi tra documentazione manoscritta, appunti, fotografie, abiti, cinture tradizionali, oggetti utilizzati durante i concerti e le performance, volantini, manifesti, rassegna stampa, lettere, libri, dischi, registrazioni audio, videocassette e materiali audiovisivi digitalizzati, l’archivio testimonia sia l’attività creativa di Stratos che il contesto culturale che egli aveva costruito nella propria abitazione, in primis il rapporto di amicizia e collaborazione artistica con John Cage.
Un archivio conservato finora da Daniela Ronconi Demetriou, vedova Stratos, che rappresenta una risorsa fondamentale per ricostituire – grazie a possibili percorsi attraverso le sue tracce e inedite forme di esperienza di ciò che esse sono in grado di generare – il contatto quanto più diretto possibile con un artista che ha segnato in modo radicale e fondamentale la storia della musica e della ricerca sulla vocalità e che, come afferma Ermanna Montanari, «con la sua voce è in grado di attivare in noi l’esperienza del sacro».
Un patrimonio di rilevanza primaria che si inserisce in un percorso che Malagola sta avviando nel segno degli archivi d’arte, del loro ripensamento, della loro interconnessione e valorizzazione e che, come spiega Enrico Pitozzi, «inaugura una ‘fruizione esperienziale’ dei materiali sonori, destinata a cambiare i modi e le pratiche d’ascolto».
Ravenna Teatro si sta organizzando per offrire ai residenti di Marina di Ravenna, Punta Marina, Lido Adriano, Lido di Dante e Porto Fuori l’opportunità di assistere agli spettacoli de La Stagione dei Teatri 2022-2023 usufruendo di un servizio di trasporto gratuito.
Alla luce della felice intuizione, nata diversi anni fa, di istituire un servizio di accompagnamento da e verso il teatro – che oggi copre le circoscrizioni Nord e Sud e il comune di Alfonsine – Ravenna Teatro ha pensato di toccare anche i lidi per coinvolgere coloro che desiderano partecipare agli eventi culturali che si tengono in città, ma che incontrano difficoltà negli spostamenti, nel reperire parcheggio, nel muoversi da soli.
Come avviene anche per il servizio già in essere, ogni viaggio sarà occasione di incontro tra cittadini e cittadine che condividono la passione per il teatro e che saranno accompagnati da una presentazione dello spettacolo.
Il servizio – in caso si riesca a raggiungere un numero congruo di persone, tale da permetterne l’attivazione – entrerebbe in funzione per gli spettacoli del 16 e del 30 aprile.
La quota pensata è di 38 euro e comprende il tragitto verso il teatro e ritorno e l’ingresso ad entrambi gli spettacoli.
domenica 16 aprile ore 15:30
Teatro Alighieri
Protagonisti un generale del Terzo Reich e un diplomatico della Svezia neutrale, sullo sfondo di un’afosa notte parigina, cupa e opprimente, nell’estate del 1944. Il generale Dietrich von Choltitz è alle prese con l’ordine di Hitler: distruggere la città. Al suo cospetto il console svedese, Raoul Nordling, lo incalza facendogli intravedere il mondo da una prospettiva diversa, invitandolo a scegliere la via della diplomazia al posto di quella della distruzione.
domenica 30 aprile ore 15:30
Teatro Alighieri
Un salotto, due dame e una cameriera: tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, ma dalla conversazione veniamo a sapere che le due dame sono state un tempo una coppia molto affiatata. Dopo la separazione, Anna ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire. La riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi.
Quota di partecipazione: posto di platea o palco + navetta 38 €
Fermate e orari di partenza da definire in base alle adesioni.
L’autobus porterà gli spettatori al Teatro Alighieri e da lì ripartirà a spettacolo terminato.
TELEFONO 0544 36239 o 327 3376422
E-MAIL info@ravennateatro.com