Tag: Ravenna Teatro

appuntamento con La Falena, Rivista di Critica Teatrale

Domenica 16 luglio al Teatro Rasi appuntamento con La Falena, Rivista di Critica Teatrale

Alle 18:00, alla presenza di numerosi ospiti, verrà presentato l’ultimo numero che contiene centro contributi provenienti da varie parti d’Italia sulla necessità di fare teatro oggi


Perché fare teatro oggi? Quanto è necessario, a cosa serve? Rispondono a queste domande i cento contributi provenienti da varie parti d’Italia usciti sull’ultimo numero de La Falena, Rivista di Critica Teatrale semestrale – pubblicata per la prima volta nel 2020 dal Teatro Metastasio di Prato – che verrà presentata alle 18:00 di domenica 16 luglio al Teatro Rasi di via di Roma 39 grazie alla collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.

Dopo l’analisi a più voci sulla difficile situazione che sta attraversando il teatro italiano pubblicata sullo scorso numero, in questo la rivista propone un dossier polifonico con cento interventi dal titolo provocatorio Per farla finita con il teatro? Domande del tipo “Come mettere in discussione certe prassi che stanno levando ossigeno al teatro e ai teatranti? Come rimettere al centro una persuasione artistica e politica? Qual è il ruolo del teatro, dentro alle contraddizioni del presente?” sono state rivolte ad artisti, organizzatori, scrittori anche attraverso numerose tavole rotonde organizzate nei mesi scorsi, dalla Lombardia all’Emilia, dalla Puglia al Lazio alla Toscana.
Oltre al dossier, la rivista si compone di diverse rubriche e recensioni e ha invitato un nutrito numero di collaboratori e ospiti a prendere la parola sui processi creativi (in questo numero Giovanni Ortoleva), a raccontare gli inizi (Renato Carpentieri), a scrivere lettere dall’Italia (da Roma Giorgina Pi) e dal mondo (Gabriel Caldéron e Teresa Vila dall’Uruguay) a consigliare opere e visioni non-teatrali (Marco Martinelli), a recensire gli spettacoli ritenuti più significativi degli ultimi mesi.

Insieme ai redattori Alessandro Toppi, Lorenzo Donati, Maddalena Giovannelli e Rodolfo Sacchettini – quattro critici che da sempre tentano di coniugare riflessione estetica, attenzione alle politiche di questo “sistema spettacolo” e sensibilità all’apertura – domenica 16 luglio saranno presenti alcuni degli autori e delle autrici dei contributi presenti.

La Falena, come l’animale notturno, effimero, ostinatamente attratto dalla luce – racconta le creature fragili e misteriose che intorno al teatro si muovono e vivono. Alla Falena Virginia Woolf dedica parole che ne omaggiano il mistero, quell’alchimia capace di racchiudere “tutta l’energia del mondo” in un solo piccolissimo corpo: “era poco o nulla, ma era vita”. Quella stessa capacità di resistenza, di lotta, di attrazione indefessa verso ciò che si ama la si riscontra nel teatro. “La nostra Falena – raccontano i redattori della rivista – è attratta dalle storie, da chi sa raccontarle, dai ragionamenti che fremono: ci piacerebbe che i lettori potessero trovare, nelle pagine de La Falena, il piacere del leggere e del raccontare in un dialogo vibrante con i mondi ‘vicini’ ma troppo spesso lontani del cinema, del libro, delle serie tv”.

L’iniziativa si colloca a conclusione delle due settimane di programmazione del Don Chisciotte ad ardere “opera in fieri 2023” – coproduzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Ravenna Festival e Teatro Alighieri con il contributo del MiC Progetti Speciali, media partner FILM TV – che vedrà l’ultima replica proprio nella serata di domenica 16 luglio a Palazzo Malagola.

“Oggi più che mai – proseguono i redattori – i critici teatrali possono e devono avere un ruolo cruciale nella vita del teatro. Dovendo ‘fare gli interessi’ sia degli spettatori che degli artisti, c’è bisogno di una Critica teatrale autonoma e indipendente da entrambi, che svolga una funzione terza: una Critica che si faccia garante di un corretto, aperto e fruttifero rapporto tra chi il teatro lo fa e chi lo fruisce. Una Critica che, da una parte, aiuti e stimoli gli artisti ad evitare il pericolo di chiudersi in una sterile autoreferenzialità e che, dall’altra, aiuti e stimoli gli spettatori ad accogliere proposte magari complesse ma vive. La Critica ha dunque il compito di affiancare artisti e spettatori per far tornare ad essere il teatro un luogo in cui la comunità si incontra per riflettere su sé stessa attraverso i mezzi dell’arte”.

Approdi ‘sbarca’ al Cisim e in autunno arriva al Rasi

Dal 18 luglio al 17 settembre la rassegna che unisce Cisim e Ravenna Teatro propone musica, laboratori e spettacoli per adulti e bambini

Dopo aver ospitato MANTIQ AT-TAYR Il Verbo degli Uccelli, il Cisim di viale Parini 48 a Lido Adriano si apre nuovamente per accogliere Approdi, rassegna organizzata insieme a Ravenna Teatro che, dal 18 luglio al 17 settembre, proporrà musica, laboratori e spettacoli per adulti e bambini.

Come di consueto, gli spettacoli di luglio verranno ospitati nella sede di Lido Adriano, dove il 18 si comincerà con una programmazione per bambini che vedrà protagonista Pinocchio in una versione inusuale della storia raccontata da Collodi. Il 19 luglio gli attori e le attrici de Le Albe proporranno un testo dedicato a Pier Vittorio Tondelli, presentato lo scorso autunno, che si concluderà con un monologo a cura di Roberto Magnani. Magnani sarà inoltre protagonista, nella serata del 25 luglio, di una nuova versione di Odiséa, proposta insieme al musicista Giacomo Piermatti. Il 27 luglio si tornerà a parlare ai più piccoli con lo spettacolo a cura di Veronica Truttero, illustratrice, e Jenny Burnazzi, musicista, dal titolo Le mille e una notte, mentre il 28 luglio si potrà assistere alla presentazione di un libro di poesie nato dalla collaborazione tra Alessandro Pixa e VoceVersa. Tre poesie per cinque autori: Daniela Falone, Luca Cancian, Gnigne, Enrico Gregori e Rachele Pavolucci. Durante lo spettacolo gli autori si esibiranno alternandosi sul palco, mentre Pixa creerà in estemporanea delle illustrazioni in digitale ispirate ai testi che verranno proiettati. Al termine si esibiranno i Don’t Fuck With Us. Domenica 27 agosto, alle 20:00, al Cisim, a chiusura della rassegna teatrale e culturale Ra-dici, ci sarà lo spettacolo Gramsci Gay, regia di Matteo Gatta, testo di Iacopo Gardelli, che vedrà in scena Mauro Lamantia, protagonista di uno spettacolo in cui si riflette sul rapporto tra politica e indifferenza, impegno e disillusione, fuoco e cenere. La rassegna teatrale e culturale Ra-dici è nata nel 2021 da un’idea del collettivo ravennate Spazio A per raccontare il territorio attraverso voci diverse. Questa terza edizione, intitolata ‘Ogni pensiero vola’, sancisce nuove collaborazioni tra cui questa con il Cisim di Lido Adriano.

“Quest’anno – spiega Lanfranco Moder Vicari, direttore artistico del Cisim – per quanto riguarda la musica, Approdi riunisce gruppi composti da giovanissimi, per lo più emergenti, mentre, sul fronte teatrale, l’intento è quello di offrire una sorta di presentazione di ciò che accade intorno a noi. In particolare, notiamo che il pubblico estivo che solitamente non appartiene al nostro circuito apprezza gli spettacoli di teatro di figura, e questo ci suggerisce che, in futuro, si potrebbe anche organizzare una rassegna dedicata”.

Come di consueto, dopo l’apertura a Lido Adriano, in settembre si tornerà al Teatro Rasi per due spettacoli: Abbandono – dal 5 al 7 settembre – firmato da Studio Doiz, che vede la regia dell’attore de Le Albe Roberto Magnani, e Ritual II Embrace the Darkness, l’8 settembre, esperienza collettiva, live performance che integra musica dal vivo, sperimentazione sonora vocale ed elettronica, performance, improvvisazione, arte figurativa, installazione e video/art. Il tema del Ritual è la lotta degli opposti, esplorata attraverso il rapporto suono-natura e reinterpretata con la semiotica del vulcano, creatura polisemantica che incorpora le energie del fuoco (magma, lava), dell’aria (gas, fumo, cenere), dell’acqua (vapore acqueo, nebbia) e della terra. La rassegna vedrà gli ultimi due appuntamenti al Cisim: il primo riguarda, come di consueto, il laboratorio della non-scuola, che si svolgerà dal 4 al 9 settembre, mentre l’ultimo appuntamento del 17 settembre sarà con la musica dei Couscous a colazione, gruppo che fonde sonorità dance e pop e influenze jazz e r’n’b, e Asianoia, gruppo indie rock italiano formatosi a Ravenna nel 2021.

“Anche quest’anno – conclude Alessandro Argnani, direttore Ravenna Teatro – continua il dialogo con il Cisim nel segno di una rassegna pensata principalmente per raggiungere un pubblico di vacanzieri. Una possibilità che rappresenta l’occasione per osservare quanto viene prodotto a livello locale, un modo per conciliare leggerezza e cultura nel contesto del Cisim, fucina creativa che tiene insieme diverse arti e linguaggi”.

PROGRAMMA

Martedì 18 luglio ore 19:00 CISIM

IAC centro arti integrate
Pinocchio bambino cresciuto burattino 
dai 5 anni

Mercoledì 19 luglio ore 20:00 CISIM

Alessandro Argnani, Roberto Magnani, Laura Redaelli
Teatro delle Albe / Ravenna Teatro
Pier a novembre + Autobahn

Martedì 25 luglio ore 20:00 CISIM

Roberto Magnani, Giacomo Piermatti
Teatro delle Albe / Ravenna Teatro
Odiséa
La tutta splendida

Giovedì 27 luglio ore 19:00 CISIM

Veronica Truttero, Jenny Burnazzi
Le mille e una notte
Concerto disegnato dal vivo 
dai 5 anni

Venerdì 28 luglio ore 21:00 CISIM

Nessuna garanzia di lieto fine
Digital drawing di Pixa e reading curato da Voceversa
 + Don’t Fuck With Us live

Domenica 27 agosto ore 20:00 CISIM

in collaborazione con la rassegna Ra-dici
di Iacopo Gardelli
con Mauro Lamantia
Gramsci Gay
regia di Matteo Gatta

Dal 5 al 7 settembre ore 21:00
 Venerdì 8 settembre ore 19 Teatro Rasi

Studio Doiz
Abbandono

Venerdì 8 settembre ore 21:00 Teatro Rasi

Alos
Ritual II
Embrace the darkness

Sabato 9 settembre ore 20:30 CISIM

non-scuola del Teatro delle Albe
Debutto del laboratorio teatrale, ingresso gratuito

Domenica 17 settembre ore 21:00 CISIM

Couscous a colazione + Asianoia live
 + guests

 

non-scuola

Il laboratorio della non-scuola si tiene al CISIM da lunedì 4 a sabato 9 settembre; 
da lunedi a giovedì dalle ore 14 alle 18, venerdì dalle 10 alle 18 e sabato dalle ore 10:00

Iscrizione 70 € 
Informazioni e prenotazioni: fino al 4 agosto a Ravenna Teatro tel. 0544 36239, 
dal 7 agosto al CISIM tel. 389 6697082

BIGLIETTI

Pier a Novembre + Autobahn, Odiséa
ingresso unico 5 €
Pinocchio, Le mille e una notte
ingresso unico 3 €
Gramsci Gay
ingresso unico 3 €
Info e prenotazioni CISIM tel. 389 6697082
Ingresso riservato ai soci AICS 2023, tessera 5 euro
Abbandono, Ritual II Embrace The Darkness
Intero 12 €, Under30 10 €
Posti limitati, biglietti su ravennateatro.com 
e al Teatro Rasi da un’ora prima degli spettacoli.
CISIM viale G. Parini 48 Lido Adriano (RA)
Teatro Rasi via di Roma 39 Ravenna

“DON CHISCIOTTE AD ARDERE” di Martinelli e Montanari dal 5 al 16 luglio al Ravenna Festival

La nuova creazione dei due fondatori e direzione artistica del Teatro delle Albe raccoglie l’eredità della Chiamata Pubblica per la “Divina Commedia”

DON CHISCIOTTE AD ARDERE “opera in fieri 2023” è il titolo del nuovo progetto ideato e diretto da Ermanna Montanari e Marco Martinelli, fondatori e direzione artistica del Teatro delle Albe, che andrà in scena a Palazzo Malagola, nell’ambito di Ravenna Festival, dal 5 al 16 luglio (ad eccezione di lunedì 10 luglio) alle 20:00, coproduzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Ravenna Festival e Teatro Alighieri, con il contributo del MiC Progetti Speciali, media partner FILM TV.

Come suggerisce il titolo, si tratta della prima anta di un progetto triennale (2023-2025) che i due direttori artistici de Le Albe, Ermanna Montanari e Marco Martinelli, dedicano all’opera-mondo di Cervantes.
“Siamo partiti – spiegano Montanari e Martinelli – da un suggerimento che Don Chisciotte dà al suo fedele Sancio: ‘Devi tener presente, sempre dinanzi agli occhi, quello che sei, cercando di conoscere te stesso, che è la conoscenza più difficile che si possa immaginare’. In questa frase, come in una gemma, il senso del romanzo come viaggio iniziatico a cui gli spettatori-erranti vengono invitati: attraverseranno i luoghi di Palazzo Malagola, scenderanno nelle ‘stanze’ interne del proprio inconscio. Il cammino li condurrà nel giardino adiacente, sede della locanda a cui approda Don Chisciotte, e dove avranno inizio le sue grottesche vicende”.
“L’hidalgo spagnolo – proseguono i due direttori artistici – simbolo irriducibile di sognatore che non si rassegna alle ingiustizie di un mondo retto sull’ ipocrisia e il sopruso, continua ad ‘ardere’, pur se da tutti considerato folle, patetico, ridicolo come gli attori che tentano di rappresentare le sue avventure, anch’essi goffi e stonati. Man mano che l’opera procede, il solitario cavaliere e chi lo accompagna, appariranno più saggi di quella maggioranza che li contrasta e che pretende di avere il monopolio della ‘ragione’”.

Tale creazione inaugura il Cantiere Malagola, che raccoglie l’eredità del Cantiere Dante che dal 2017 al 2022 ha coinvolto migliaia di cittadini nella messa in scena delle cantiche della Divina Commedia. Lo spettacolo si sviluppa negli spazi dell’omonimo Palazzo Malgola, sede del Centro di ricerca vocale e sonora fondato e diretto proprio da Montanari insieme a Enrico Pitozzi.

“Con la Chiamata Pubblica per la Divina Commedia – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – Marco Martinelli ed Ermanna Montanari hanno realizzato e condiviso con l’intera comunità ravennate un’opera straordinaria, che ha coinvolto un numero incredibile di cittadine e cittadini in una dichiarazione d’amore collettiva a Dante, alla nostra città e alla cultura. Il Cantiere Malagola saprà rinnovare e rilanciare la passione, la creatività e lo spirito corale di una città che nel teatro ha sempre trovato naturalmente una pratica di partecipazione popolare. L’opera di Cervantes sarà un nuovo terreno da attraversare insieme e attraverso cui confrontarci con i temi più grandi e rilevanti del nostro esistere”.

“Dopo il grande trittico dantesco – osserva Franco Masotti, direttore artistico Ravenna Festival – Ravenna Festival partecipa con immutata convinzione anche a questo nuovo entusiasmante progetto de Le Albe, che parte da un altro dei canoni della letteratura, e dell’immaginario, occidentali, ‘rimesso in vita’ dalla sapienza di Marco ed Ermanna, e la partecipazione dei cittadini racconta di una città dove il senso della comunità non è venuto meno”.

Questo nuovo percorso drammaturgico, vocale e sonoro, vedrà, oltre ai cittadini e alle cittadine della Chiamata Pubblica, gli attori delle Albe insieme a Martinelli e Montanari. In scena ci saranno Alessandro Argnani, Luca Fagioli, Roberto Magnani, Laura Redaelli, Marco Saccomandi. Guide saranno Cinzia Baccinelli, Alice Billò, Vittoria Nicita, Marco Saccomandi, Marco Sciotto e Anna-Lou Toudjian.
Le musiche sono state composte e saranno eseguite dal gruppo Leda: Serena Abrami, voce/synth; Enrico Vitali, chitarre; Fabrizio Baioni e Paolo Baioni, batteria/impulsi e segnali metallici; Giorgio Baioni, basso. Sound design Marco Olivieri, disegno dal vivo Stefano Ricci, spazio scenico Ludovica Diomedi, Elisa Gelmi, Matilde Grossi; costumi Federica Famà, Flavia Ruggeri; disegno luci Luca Pagliano, Marcello Maggiori; direzione tecnica Luca Pagliano, Alessandro Pippo Bonoli e Luca Fagioli.

Ermanna Montanari nella terna finalista del Premio “Le maschere del Teatro italiano 2023”

L’attrice, co-direttrice artistica e fondatrice del Teatro delle Albe, è stata vincitrice, negli anni, di diversi premi nazionali e internazionali, tra cui otto Premi Ubu

 

Ermanna Montanari, co-direttrice artistica e fondatrice del Teatro delle Albe, è entrata nella terna finalista del Premio ‘Le maschere del Teatro italiano 2023’ relativa al ‘Miglior Monologo’ andato in scena nella Stagione dei Teatri 2022/2023 per Madre, di e con Ermanna Montanari, Stefano Ricci e Daniele Roccato, poemetto scenico di Marco Martinelli.
Montanari, negli anni, è stata vincitrice di premi nazionali e internazionali, tra i quali otto Premi Ubu – l’artista donna più premiata con gli Ubu in tutta la storia del premio dal 1977 a oggi, davanti a Emma Dante e Mariangela Melato – il Premio Lo Straniero ‘dedicato alla memoria di Carmelo Bene’, il Premio Eleonora Duse, il Premio Mess di Sarajevo.

Una giuria di circa mille esperti del settore sceglierà il vincitore della terna, che sarà premiato nella serata conclusiva, al Teatro Bellini di Catania, il prossimo 7 settembre.

 

Marco Martinelli e Ermanna Montanari presentano “DON CHISCIOTTE AD ARDERE” (intervista di Piera Raimondi Cominesi)

Di locande che si fanno palazzi incantati, di erranti, di maghi spiantati, di fantasmi e archetipi da evocare, di giochi di specchi misteriosi, di cenere e lingue brucianti, di sogni cuciti e della tensione alla perfezione come ferita sempre aperta…

Immersi nelle prove tra le stanze e i giardini di Palazzo Malagola, Marco Martinelli e Ermanna Montanari ci presentano – grazie all’intervista curata da Piera Raimondi Cominesi per Emilia-Romagna Cultura – i primi lampi, i primi dettagli relativi a DON CHISCIOTTE AD ARDERE | Opera in fieri 2023: il nuovo progetto legato alla Chiamata Pubblica per la città di Ravenna, che debutterà per Ravenna Festival il prossimo 5 luglio e in replica fino al 16 luglio!

Giuliano Scabia, “Il poeta d’oro”

Drammaturgo, regista, attore, pedagogo, romanziere e affabulatore, Giuliano Scabia è stato soprattutto un poeta. A raccontarlo, con un libro dal titolo Il Poeta d’oro (La Casa Usher), è il critico teatrale Massimo Marino.

attenzione L’evento di mercoledì 24 maggio, alle 18:00 organizzato da Ravenna Teatro insieme al festival Arrivano dal mare! è annullato

Scabia a Firenze, 1990 (foto M. Agus)

“Scabia cercava di decifrare la lingua, – spiega il critico Massimo Marino – le lingue dei nostri tempi confusi, di scavarle e portarle a consapevolezza. Lo ha fatto trascrivendo in poesia per musicisti come Luigi Nono agli inizi degli anni Sessanta il mondo dell’alienazione e dello sfruttamento della fabbrica; mettendo a punto testi teatrali come sguardo profondo sulla nostra società e su come cambiarla; inventando azioni di partecipazione con abitanti di quartieri periferici e di paesini, con studenti e con i ‘matti’, in mille situazioni”.

Il poeta d’oro racconta la storia e le opere di Scabia, restituendo una figura complessa, ma risplendente nel panorama culturale e artistico italiano, in viaggio continuo nelle trasformazioni della lingua e della società. All’interno delle esperienze condotte a Trieste da Franco Basaglia nel 1973, Scabia ha inoltre costruito con altri artisti, con medici, infermieri e pazienti, quel grande animale azzurro di cartapesta chiamato Marco Cavallo, simbolo della liberazione dall’oppressione manicomiale, contribuendo al processo che portò alla Legge 180 e alla chiusura degli ospedali psichiatrici.

Marino, perché un libro su Scabia? Come nasce?

“Ho iniziato a seguire Giuliano Scabia nel 1972, quando arrivò al Dams, e l’ho fatto intensamente fino a metà degli anni Ottanta. Successivamente ho continuato a seguirlo a distanza, ma il rapporto è stato sempre molto forte. Quando morì, nel maggio 2021, insieme ad amici e parenti ci siamo resi conto che, nonostante avesse rappresentato momenti importanti nel campo della letteratura, del teatro e della poesia tra fine Novecento e primi anni Duemila, la sua figura era ancora marginale. Mancava uno sguardo complessivo che ne facesse conoscere, prima ancora che apprezzare, la ricchezza. Così è nato il libro”.

Qual è il lascito di Scabia? Cosa rimane oggi, della sua lezione?

“Rimangono molte cose, e rimane tutto quello che ha lasciato negli studenti in trent’anni di corsi al Dams. Dopo la sua morte è stato creato un gruppo whatsapp in cui una novantina di persone, che lo hanno seguito intensamente, si scambiano informazioni. A Firenze rimane un archivio di suoi documenti che si costituirà in Fondazione; rimane un cavallo – anzi, per la verità ce ne sono diciotto copie, dal Brasile alla Russia – simbolo della liberazione teatrale nei manicomi; rimangono opere teatrali di grande rilevanza, alcune variamente riprese; rimangono i romanzi e le poesie. È stato il padre della cosiddetta ‘animazione teatrale’ e di esperienze specifiche: da poco tempo è stato pubblicato Forse un Drago nascerà ad opera di Babalibri insieme a studiosi e docenti dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e si sta costruendo un laboratorio Scabia che attraversa i vari istituti universitari per rivedere un lavoro pedagogico ancora fortemente attuale”.

A cosa si deve il titolo?

“Il poeta d’oro è il titolo di un suo testo che racconta in modo favolistico l’infarto che lo colpì. È la storia della malattia che, a cavallo dei 40 anni, gli ha cambiato la vita e mi è sembrato particolarmente adatto anche perché Giuliano si portava sempre appresso un sole di cartapesta. L’infarto ha inoltre segnato il passaggio dal teatro alla narrazione”.

Com’era lo Scabia insegnante?

“L’attività al Dams lo ha impegnato dal 1972 al 2005: ad inizio anno presentava programmi molto affascinanti che però metteva da parte per esplorare il teatro. Chiedeva agli studenti di sondare i testi teatrali impegnandosi a creare con i corpi; il suo fare ha generato fortissimi coinvolgimenti che hanno segnato generazioni di studenti.

intervista a cura di Federica Ferruzzi

dalle sette alle nove 2023

cinque appuntamenti per famiglie e un progetto speciale

Ravenna Teatro / Drammatico Vegetale torna a proporre il tradizionale appuntamento ribattezzato dalle sette alle nove che, da giugno a luglio, conta cinque spettacoli per ragazzi, ragazze e bambini a partire dai 3 anni, oltre ad un progetto speciale con laboratorio sul corpo in movimento nello spazio intitolato Device (dagli 11 ai 25 anni), seguito da un’azione performativa di Monica Francia a cura di gruppo Y.

“Siamo felici di annunciare il ritorno del picnic al termine dello spettacolo – sottolineano Piero Fenati ed Elvira Mascanzoni, direttori artistici di Drammatico Vegetale – una modalità che segna il ripristino della dimensione di festa che avevamo abbandonato ai tempi del Covid. È un piacere tornare ad incontrare le famiglie e che queste tornino a farlo tra loro in teatro. Per loro abbiamo pensato a spettacoli che potessero coprire età diverse, garantendo uno sguardo ampio”.

La rassegna inizia mercoledì 7 giugno con Pinocchio in 7T di Drammatico Vegetale, spettacolo di teatro di figura e d’attore con musica dal vivo consigliato a partire dai 4 anni. Il titolo significa “Pinocchio in 7 teatrini”: il protagonista salta da un teatro all’altro senza soluzione di continuità e insegue la sua storia che lo porterà ineluttabilmente alla trasformazione finale in bambino.

Sabato 17 giugno toccherà a Teatro Pan con Piccoli universi sentimentali, spettacolo poetico dai 3 anni che intende avvicinare gli spettatori all’osservazione dell’infinitamente piccolo per scoprire, come diceva Gianni Rodari, che “le cose di ogni giorno nascondono segreti per chi li sa guardare ed ascoltare”. Lo spunto è dato dai bambini stessi, che spesso disegnano uccelli che sembrano pesci e viceversa, idea che condurrà in una sorta di mondo al contrario, dove le stelle stanno in terra, mentre in alto vagano peperoni, cipolle e foglie autunnali.

Doppio appuntamento, dai 5 anni in su, per giovedì 22 giugno, quando alle 20 Veronica Truttero e Jenny Burnazzi proporranno il concerto disegnato dal vivo Le mille e una notte. Lo spettacolo presenta sei quadri vuoti che, a poco a poco, vengono riempiti da musica e disegno: Sherazade, ladroni e tesori nascosti, tappeti volanti e palazzi d’Oriente immersi nella notte compaiono sulla carta dalla mano di Veronica Truttero e prendono vita grazie alla musica – a volte lenta e sognante, altre incalzante e ritmata come un cavallo al galoppo – del violoncello di Jenny Burnazzi. Al termine, seguirà lo spettacolo di installazione ed esperienza sensoriale Arcipelago, che proprio nei giorni scorsi si è aggiudicato l’Eolo Award 2023 per il Miglior progetto dedicato a Tinin Mantegazza. Arcipelago è un’installazione teatrale agita e resa viva dai bambini, che si ritroveranno in una stanza ampia e scura, dove a fare luce è solo un piccolo arcipelago, composto da diverse isole: piccole unità sparse sul pavimento-mare, pronte ad accogliere un solo “naufrago” per volta. Ogni isola permetterà di vivere un’esperienza intima ed esclusiva con l’installazione presente: alcune prevedono un contatto, una manipolazione, un’interazione tattile e multi sensoriale. Altre si limitano alla sola contemplazione, lasciando che la vista e la percezione di un oggetto o di un micromondo siano da stimolo per elaborare una risposta o il fluire delle parole. Terminata l’esperienza su una singola isola, ogni bambino riparte verso una nuova tappa. Lo spettacolo terminerà con un momento di condivisione e di restituzione simbolica. “Arcipelago – proseguono Fenati e Mascanzoni – sarà un momento prezioso per coniugare le attività che organizziamo solitamente per le scuole con quelle rivolte alle famiglie: un’occasione per incontrare le insegnanti e accogliere suggerimenti al fine di organizzare al meglio la programmazione dell’anno prossimo. Un appuntamento che, anche in questo caso, riprende antiche consuetudini”.

Gli spettacoli termineranno con l’appuntamento di giovedì 29 giugno dal titolo Tante storie per giocare, realizzato da Drammatico Vegetale insieme a Matteo Ramon Arevalos e Camilla Lopez, una narrazione in musica ispirata a tre dei venti racconti contenuti nell’omonima opera di Gianni Rodari. Musiche e sonorizzazioni dal vivo introdurranno i piccoli spettatori nelle trame de Il tamburino magico, Pinocchio il furbo e Taxi per le stelle, e saranno associate ad un commento musicale ogni volta diverso. La prima vedrà un intreccio continuo tra musica e testo, la seconda è una sorta di brano cantato con una canzone appositamente composta, mentre l’ultima è un intreccio di campana tibetana, tastiera e strumenti vari. Questa lettura musicale si rivolge alla platea del teatro ragazzi, ma a fronte della genialità di Rodari e del talento di Camilla Lopez e Matteo Ramon Arevalos, si presenta come un lavoro fruibile da qualsiasi pubblico.

Tutti gli spettacoli, ad esclusione di Fuori Orario, inizieranno alle 19:00 e termineranno con un picnic nel giardino del Teatro Rasi.

Infine, da martedì 25 a venerdì 28 luglio, dalle 15 alle 18, Monica Francia e gruppo Y propongono Device, laboratorio gratuito sul corpo in movimento nello spazio dagli 11 ai 25 anni. Venerdì 28 luglio, alle 19:00, 19:30 e 20:00, si terrà infine l’azione performativa Congegno emotivo a cui potranno partecipare ragazzi e ragazze dai 10 anni e adulti.

BIGLIETTI E INFORMAZIONI

BIGLIETTI

Ingresso unico 5 €

Promozione 6 in gruppo (gruppi da 6 persone per uno stesso spettacolo) 6 ingressi a 24 €.

Posti limitati, è consigliato l’acquisto in prevendita.
I biglietti sono in vendita su questo sito CLICCA QUI

Le serate del 7, 17 e 29 giugno si chiudono con un picnic da gustare in giardino tra giochi e sorprese. Il cestino si può portare da casa o prenotare in teatro: bambini 6 €, adulti 10 €, ingredienti biologici e di commercio equo a cura di Villaggio Globale.

PROGETTO SPECIALE

L’iscrizione al laboratorio è gratuita inviando una mail a info@ravennateatro.com con oggetto “Iscrizione a congegno emotivo” contenente nome, cognome e numero di telefono entro il 24 luglio.

INFORMAZIONI

Ravenna Teatro, Teatro Rasi, via di Roma 39, Ravenna, tel. 0544 36239 e 3337605760.

La rassegna è organizzata con il supporto del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, Assicoop Unipol Sai, Reclam, Apt Emilia-Romagna, Bcc ravennate, forlivese e imolese e si svolge in collaborazione con Sciroppo di Teatro – Ater Fondazione, Assitej Italia, Small Size Network.
Media Partner: Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Ravenna Notizie, Setteserequi, Ravenna Web Tv, Pubblisole, Ravenna24ore, Ravenna e Dintorni.

Il 12 maggio torna, al Rasi, l’incontro di fine stagione

Venerdì 12 maggio alle ore 18:00, si terrà al Teatro Rasi il tradizionale incontro di fine stagione.

Ravenna Teatro invita gli abbonati e tutti gli spettatori, i sostenitori e i collaboratori, a partecipare a questo appuntamento che non vuole essere solo un consuntivo delle attività svolte durante la Stagione 2022-2023, ma anche una riflessione sugli spettacoli a cui abbiamo assistito e sulle attività che li hanno completati. Torna questa buona pratica, un appuntamento prezioso che alimenta la riflessione e fornisce allo spettatore elementi per comprendere le dinamiche che regolano la macchina organizzativa e le linee culturali della creazione di un cartellone, compreso l’aspetto promozionale. L’ingresso è aperto a tutti.