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Laboratorio di Vincent Longuemare su “manualità visiva” e sguardo attivo

L’architettura della luce. La direzione e l’intensità. In luce!

Sono aperte, fino al 15 dicembre, le iscrizioni al corso che si terrà dal 4 al 9 gennaio 2024

Fino al 15 dicembre si raccolgono le iscrizioni al laboratorio teorico-pratico basato sulla teoria della manualità visiva e dello sguardo attivo curato da Vincent Longuemare. Il corso, dal titolo L’architettura della luce. La direzione e l’intensità. In luce! verrà proposto dal 4 al 9 gennaio 2024 al Teatro Rasi di Ravenna.

Vincent Lounguemare (ph. Valentina Pavone©)

Il laboratorio si rivolge alle diverse competenze che agiscono il palcoscenico – elettricisti con due o tre anni di esperienza desiderosi di ampliare lo sguardo, giovani light designer autodidatti privi di base teoriche, studenti in scenografia ed architettura – ma anche ad architetti, registi, attori e danzatori. La varietà delle competenze e dei percorsi è un elemento fondamentale nell’acquisizione di un linguaggio comune e della nascita di uno spirito di simbiosi tra i vari reparti del settore.

“Il percorso che si apre davanti a noi, una sei giorni chiusi in teatro, al buio, con il tempo che si dilata e subisce improvvise accelerazioni, non sarà senza difficoltà, in quanto dovremo attraversare e addomesticare la nostra percezione in relazione all’illuminotecnica, tentando di raggiungere ed identificare gli strumenti della nostra percezione. Adottati i requisiti minimi, si tratterà di costruire un’immagine teatrale che combaci con quella mentale, o con l’intuizione ricevuta, raccogliendo indizi sul palcoscenico e nel testo” spiega Longuemare.

Il metodo di teoria pratica prevede, per ogni argomento, tre fasi da affrontare:
1) Acquisizione di un linguaggio comune adatto alla capacità di riconoscere le leggi della percezione e la conoscenza della luce;
2) Verifica pratica sul palcoscenico, un confronto tra aspetti teorici e “manualità visiva”;
3) Ulteriore puntualizzazione pratico/teorica delle tematiche incontrate sul palcoscenico.

“L’obiettivo è quello di imparare a vedere, spingere i limiti del proprio sguardo alla ricerca di un linguaggio comune, basato sulle leggi obiettive della percezione. Si tratta di un primo livello che comprende, al suo interno, un’alfabetizzazione in termini di materiali e tecniche di allestimento e disegno”.

 

VINCENT LONGUEMARE

Nato in Normandia, studia presso l’Institut Supérieur des Arts et du Spectacle a Bruxelles. Qui collabora con numerosi registi e coreografi. Nel 1987, affianca a più riprese Robert Altman. Lo stesso anno entra a fare parte dell’Atelier Theatral de Louvain la Neuve dove lavora con Josef Svoboda.
Nel 1992 si unisce alla compagnia di Thierry Salmon per lo spettacolo “I Demoni”. Approda così in Italia, dove stabilisce collaborazioni durature con il Teatro delle Albe, Sosta Palmizi, la Compagnia Dejà Donné, Marco Baliani, Giorgio Barberio Corsetti. Un capitolo a parte rimane il rapporto con il Teatro Kismet (ora Teatri di Bari) e la collaborazione con la regista Teresa Ludovico, in particolare per la trilogia Bella e Bestia, la Regina delle Nevi e la Principessa Sirena, di cui cura spazio e luci, spettacoli coronati dal successo di tournée mondiali. Oltre alle produzioni di teatro contemporaneo dei testi di A.Tarantino e E. Bencivenga, si interessa di formazione e sviluppa una propria metodologia praticata in corsi tra Ravenna, Napoli/Scampia, Praga e l’Arboreto.
Dal 2008 collabora stabilmente a fianco di Cristina Mazzavillani Muti per la creazione delle luci di numerose opere liriche tra cui “Traviata”, “Tenebrae” e “L’amor che move il Sole e l’altre stelle” del M° Guarnieri, e numerose trilogie Verdiane fra cui “Falstau”, diretto da M° Riccardo Muti.
Nel 2015 cura le luci per la Bohème di Puccini e per “la Mimi è una civetta” musical tratto dalla Bohème con la regia di G. Ganakas. In campo operistico ha collaborato con Daniele Abbado, Mietta Corli, Andrea de Rosa, Chiara Muti. Nel 2007 ha vinto il Premio Speciale Ubu per le luci “per aver segnato ormai da anni gli spettacoli delle Albe con uno spirito scenografico che integra il lavoro registico”.

 

MATERIALI RICHIESTI

Cancelleria, carta da disegno formato A3, scalimetro/righe, matite da disegno.
Per chi ne è già in possesso:
Computer con programma di disegno vettoriale (Autocad, VectorWorks o altri)
Computer con consolle luci virtuale (LX Light, Etc Nomad o altro)
Cassa o borsa degli attrezzi da elettricista
Raccomandati i guanti da elettricista e le scarpe da lavoro.
 (possibilmente anche il casco).

Il 4 gennaio la lezione sarà dalle 15:00 alle 19:00, il 5, 6,7,8 dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 15:00 alle 19.00. Il 9 dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 15:00 alle 18:00

 

MODALITÀ DI ISCRIZIONE

Posti limitati. Per chi fosse interessato è necessario inviare la propria candidatura via mail a promozione@ravennateatro.com con oggetto:
“L’architettura della luce. La direzione e l’intensità. In luce!” allegando il proprio 𝘤𝘶𝘳𝘳𝘪𝘤𝘶𝘭𝘶𝘮 𝘷𝘪𝘵𝘢𝘦 e 𝘭𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘢 𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 entro venerdì 15 dicembre 2023
Quota di partecipazione 220€

 

INFORMAZIONI

Per informazioni 0544 36239
Il Teatro Rasi si trova a Ravenna in via di Roma 39