Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi – Il film (2017)

scritto e diretto da Marco Martinelli

Film riconosciuto di interesse culturale dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Direzione generale per il Cinema

con il sostegno di Regione Emilia Romagna – Film Commission
con il patrocinio di Amnesty International Italia e dell’Associazione per l’Amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli
con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna – Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. CMC – Cooperativa Muratori e Cementisti
prodotto da Teatro delle Albe – Ravenna Teatro
coproduzione StartCinema
con Ermanna Montanari, Elio De Capitani e l’amichevole partecipazione di Sonia Bergamasco; Roberto Magnani, Fagio, Alice Protto, Massimiliano Rassu; Vincenzo Nemolato e Christian Giroso nella parte dei “Moustache Brothers” e per la prima volta sullo schermo le giovani attrici Ippolita Ginevra Santandrea, Sara Briccolani, Alessandra Brusi, Catalina Burioli, Olimpia Isola, Benedetta Velotti
soggetto Marco Martinelli e Ermanna Montanari
direttore della fotografia Pasquale Mari
scenografia Edoardo Sanchi
costumi Giada Masi
montaggio Natalie Cristiani
supervisione al montaggio Jacopo Quadri
musiche Luigi Ceccarelli
suono in presa diretta Marco Parollo
sound design Maurizio Argentieri
distribuito da RUNNING TV
ufficio stampa Studio Alfa/ Lorenza Somogyi Bianchi

Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi ripercorre, attraverso il racconto-evocazione di sei bambine, i venti anni agli arresti della leader della Lega nazionale per la democrazia in Birmania dalla fine degli anni ‘80, Premio Nobel per la pace nel 1991, e oggi alla guida di una Birmania libera. Un film d’arte, caratterizzato da un immaginario visivo originale e contemporaneo, che sa arrivare al vasto pubblico. Il racconto prende vita in un magazzino di costumi teatrali: lì una bambina si avventura, e da lì ci conduce in un Oriente gravido di cronaca politica intessuta a musiche e colori sgargianti. A una Aung San Suu Kyi interpretata con intensità da Ermanna Montanari, si alternano i ritratti burattineschi dei generali-dittatori, dei Nat-spiriti cattivi, dei giornalisti e inviati dell’Onu, dei comici ribelli perseguitati per la loro satira contro il regime.

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