Al via dall’11 dicembre uno spettacolo a firma Ravenna Teatro, realizzato nell’ambito del progetto EuRoPe LIVE e promosso dal Centro Europe Direct della Romagna del Comune di Ravenna. Cinque i comuni e i teatri toccati in provincia
Si intitola L’Europa non cade dal cielo. Cronistoria sentimentale di un sogno, di un’idea, di un progetto lo spettacolo, produzione teatrale Ravenna Teatro, realizzato nell’ambito del progetto EuRoPe LIVE, promosso dal Centro Europe Direct della Romagna del Comune di Ravenna. Lo spettacolo, ideato e diretto da Alessandro Argnani, è un racconto a due voci che ha come nucleo centrale l’Unione europea, a partire proprio dalla sua nascita fino ad arrivare ai giorni nostri. Due giovani attori ravennati, Camilla Berardi e Massimo Giordani, percorreranno la storia d’Europa.
Quella che emerge, è una narrazione corredata da immagini e costellata da una playlist musicale legata ai diversi periodi storici raccontati, in un intreccio che mette in luce l’immaginario e gli ascolti delle giovani generazioni nei diversi momenti della vita dell’Unione europea. Un affondo non solo nella storia, ma anche nei miti, nella musica e negli artisti che gli adolescenti di allora, oggi adulti, vivevano e amavano. Testo di Laura Orlandini, con consulenza storica di Michele Marchi e Lucrezia Ranieri. Consulenza musicale Alessandro Luparini e Roberto Magnani, aiuto regia Laura Redaelli.
Camilla Berardi e Massimo Giordani, foto Alice Cottifogli
manifesto dello spettacolo
Camilla Berardi e Massimo Giordani, foto Alice Cottifogli
“Il progetto mira all’utilizzo del linguaggio teatrale come mezzo di divulgazione storico-civica sull’Unione europea, dando risalto ad avvenimenti importanti relativi alla partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni europee nonché al ruolo delle donne nel processo d’integrazione: percorriamo strade innovative e coinvolgenti per avvicinare giovani e grande pubblico ai temi europei – afferma Annagiulia Randi, assessora alla Politiche Europee del Comune di Ravenna – questa è una nuova sfida che intende valorizzare anche le energie creative della nostra città”.
“L’Europa non cade dal cielo si ispira a Storie di Ravenna, rassegna che unisce la voce di studiosi ed esperti ai tempi e al linguaggio teatrale – sottolinea il regista Alessandro Argnani -. Grazie a questo progetto abbiamo lavorato con un’ampia rete di Enti del territorio e con l’Università di Bologna, Dipartimento di beni culturali. L’obiettivo è quello di creare un’opera in grado di raccontare le intuizioni e i sacrifici di quelle donne e di quegli uomini che hanno fatto sì che l’Europa potesse ambire a diventare un’unica, grande, realtà”.
“Cos’è l’Europa, e cosa è stata, per generazioni di giovani che l’hanno attraversata e vissuta? – si chiede Laura Orlandini, autrice del testo -. Abbiamo voluto provare a raccontare l’integrazione europea attraverso le vite delle persone: un decennio alla volta, un percorso di avvicinamento e di contraddizioni, di culture condivise e di conflitti, di grandi trasformazioni economiche e sociali. Cercando di raccontarne anche le spaccature, i nodi dolenti, e quelle reti di scambio formate dalle persone in movimento, dalle idee in circolo, dalle necessità della vita e dai sogni di cambiamento. Partendo dalle origini, nella spinta ideale sorta tra le macerie della guerra, fino all’oggi carico di interrogativi. Tutto osservato attraverso gli occhi di due ventenni, simbolo della generazione che sempre è protagonista più viva della storia”.
A partire dall’11 dicembre sono in programma le repliche in matinée rivolte in particolare (ma non esclusivamente) a scuole medie, superiori e studenti universitari. Ogni rappresentazione (durata di 55 minuti – atto unico) sarà accompagnata da un momento di dialogo tra il pubblico, il regista, gli attori, il team del progetto EUphoria (coordinato dalla cooperativa LibrAzione, anch’esso in collaborazione con Regione Emilia-Romagna e Centro Europe Direct della Romagna) e la partecipazione di volta in volta di esperti e rappresentanti istituzionali.
Questa proposta, unica nel suo genere, è il frutto della collaborazione tra l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, l’Unione della Romagna faentina, i Comuni di Bagnacavallo, Cervia, Russi e Faenza, volontarie e volontari della campagna MoreIn24 del Parlamento europeo, del Servizio Civile Universalee di svariate associazioni.
Queste le date e le città toccate:
11- 12 dicembre: Teatro Rasi, Ravenna ore 11:00
13 dicembre: Teatro Walter Chiari, Cervia ore 11:00
15 dicembre: Teatro Comunale, Russi ore 11:00
20 dicembre: Teatro Goldoni, Bagnacavallo ore 10:00
23 dicembre: Teatro Masini, Faenza ore 10:45
Le nuove vesti di Storie di Ravenna: accanto al format classico, in scena al Rasi dal 13 novembre, si aggiungono il progetto al MAR e la puntata speciale per il Festival delle Culture
A partire da lunedì 13 novembre, alle 18:00 al Teatro Rasi, torneranno gli appuntamenti di Storie di Ravenna, una serie di sei spettacoli che nasce dalla volontà di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti utilizzando i tempi e i linguaggi del teatro. Un racconto a più voci, corredato da immagini, suoni e letture, che intende arrivare ad un pubblico vasto ed essere un momento di incontro e condivisione.
Ai sei spettacoli, che si susseguono fino ad aprile, si aggiungono quello dedicato ai mosaici del ’59 al Museo d’Arte della città e quello sul processo migratorio in programma il 24 maggio.
“La rassegna – osserva Alessandro Argnani, co-direttore di Ravenna Teatro – compie cinque anni e rinsalda quel rapporto tra il teatro e la città che riteniamo fondamentale per mantenere viva l’attenzione su quello che è stato e ciò che ci circonda. I rapporti intessuti in questi anni hanno ampliato le collaborazioni contaminando nuovi spazi e situazioni e hanno implementato linguaggi diversi”.
Esempio di queste contaminazioni è Storie del MAR. I mosaici del 1959, progetto organizzato insieme al MAR Museo d’Arte della Città e incentrato sulla mostra dei mosaici del ’59 – in collaborazione con il Conservatorio Statale Giuseppe Verdi di Ravenna – che il 19 novembre, 10 dicembre e 7 gennaio porterà in scena uno spettacolo (in doppia replica alle 15:30 e 16:45) in cui sono protagonisti Camilla Berardi e Giovanni Gardini, con musiche di Michele Benini, regia di Alessandro Argnani.
“Con questa rassegna – sottolinea Roberto Cantagalli, direttore del MAR – non solo si rafforza la collaborazione fra il museo e una realtà culturale attiva e vitale come Ravenna Teatro, ma si consolida l’esperienza del ‘raccontare l’arte attraverso l’arte’. Nel caso delle storie di Ravenna il vettore narrativo è il teatro, in altre circostanze sono state la danza o la musica. È questo il museo che vogliamo, un’entità al servizio della comunità che ripensa costantemente se stessa, luogo aperto e dinamico, spazio di incontro fra persone, culture, idee e linguaggi”.
“Negli anni – commenta l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – Storie di Ravenna è stato in grado di crescere e di mettere in relazione chi, a diverso titolo, si occupa di cultura a Ravenna. Questo format non si è limitato a ridare alla città il racconto di una storia passata attraverso una nuova prospettiva, ma ha anche creato una sorta di linguaggio comune utile a mettere in comunicazione i generi più diversi”.
Storie di Ravenna è ideato e curato da Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Federica Ferruzzi, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Roberto Magnani, Laura Orlandini, Alessandro Renda, con la collaborazione di Antropotropia e Les Bompart Produzioni.
Con Cesare Albertano, Paola Babini, Rosetta Berardi, Roberto Cantagalli, Giovanni Gardini, Marco Santi
Il mosaico rappresenta una cifra distintiva della storia di Ravenna. Un racconto tra passato, presente e futuro su un’arte affascinante che ha reso celebre questa città in tutto il mondo.
conPaolo Cavassini, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Laura Orlandini
Nel centenario della tragica morte per mano fascista, un racconto trasversale su Don Giovanni Minzoni. La complessa figura del sacerdote ravennate viene rievocata attraverso alcuni degli snodi principali del primo Novecento italiano.
conGiovanni Gardini, Alessandro Luparini, Alberto Malfitano, Vittoria Mencarini
La secolare pineta di Dante e Byron è giunta integra fino a noi anche grazie alla prima legge di tutela ambientale dello Stato italiano, firmata dall’onorevole ravennate Luigi Rava. Un racconto tra passato, presente e futuro sul “polmone verde” di Ravenna.
conEnrico Cirelli, Elisa Emaldi, Ada Foschini, Giovanni Gardini
Storie di guerre e di conquiste, di bizantini ed ostrogoti. Una narrazione a più voci su una vicenda che ha visto protagonista anche la città di Ravenna.
conPierre Bonaretti, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Myriam Pilutti Namer
Poco meno di 70 anni: tanto è durato il dominio veneziano su Ravenna. Un tempo breve, che però ha lasciato tracce indelebili nel tessuto urbano della città, regalandole alcuni dei suoi monumenti più importanti. Archeologia, storia, ma anche poesia e folklore, all’ombra del Leone di San Marco.
Con Giuseppe Bellosi, Giancarlo Cerasoli, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Laura Orlandini
Dall’arrivo del generale Augereau al comando delle truppe napoleoniche, nel 1796, al ritorno definitivo del potere pontificio nel 1815. Le alterne vicende della dominazione francese, tra modernità, laicizzazione forzata, alberi della libertà, ghigliottine e insorgenze.
In occasione del Festival delle Culture, Ravenna Teatro propone, in collaborazione con l’Unità organizzativa Politiche per l’Immigrazione del Comune di Ravenna – impegnata, da oltre vent’anni, in una politica interculturale di rafforzamento della coesione sociale, con un approccio multi professionale al fenomeno migratorio – una puntata speciale di Storie di Ravenna.
Gli abbonamenti sono in vendita esclusivamente venerdì 10 novembre dalle ore 16:00 alle 19:00 e sabato 11 novembre dalle 10:00 alle 13:00 al Teatro Rasi.
I biglietti si possono acquistare negli stessi giorni e, a seguire, il giovedì dalle ore 16:00 alle 18:00 al Rasi e sulla BIGLIETTERIA ON-LINE. I posti rimasti disponibili saranno in vendita da un’ora prima di ogni spettacolo (è sempre consigliato l’acquisto in prevendita).
Storie del MAR Prenotazione obbligatoria allo 0544 482477. Ingresso 10 euro comprensivo della visita alla mostra BurriRavennaOro.
Storie di Ravenna è supportato da Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura, Fondazione del Monte, Bcc Ravennate Forlivese e Imolese, Assicoop Romagna Futura, Coop Alleanza 3.0, Reclam, Nuova OLP
Seconda edizione per lo speciale Storie di Ravenna che andrà in scena dal 27 al 29 settembre al Teatro Socjale di Piangipane
Dal 27 al 29 settembre il teatro Socjale di Piangipane torna ad ospitare Volta e Rivolta, rassegna curata da Ravenna Teatro, Fondazione Teatro Socjale di Piangipane, Circolo dei Cooperatori, Legacoop Romagna – con il supporto del Comune di Ravenna – per riflettere sul senso di essere cooperatori e cooperatrici oggi.
Dopo il successo dello scorso anno, quest’anno si torna a puntare l’attenzione sul mondo cooperativo, oggi protagonista più che mai alla luce dell’alluvione che ha sconvolto il territorio romagnolo. Il sottotitolo di quest’anno sarà Storie di donne e uomini tra acqua e terra.
Come di consueto ad aprire le serate – da mercoledì 27 a venerdì 29, ore 20:00, al Teatro Socjale di Piangipane – sarà l’evento speciale di Storie di Ravenna – ideazione Alessandro Argnani, Federica Ferruzzi e Laura Orlandini, con Alessandro Luparini, Tito Menzani, Laura Orlandini, Gianni Parmiani, regia Alessandro Argnani, musica e canto Gianluigi Tartaull – un racconto storico che quest’anno ripercorre le alluvioni che hanno sconvolto, nel corso dei secoli, il nostro territorio, intrecciando il lavoro delle donne in ambito cooperativo.
Ogni sera, a margine della lettura-spettacolo, sarà protagonista un esponente del mondo cooperativo in dialogo con la giornalista Federica Ferruzzi per ragionare su cosa significhi essere cooperatori e cooperatrici oggi. Ospite della prima serata, mercoledì 27 settembre, sarà Fabrizio Galavotti presidente Cab Terra; giovedì 28 settembre toccherà a Paolo Lucchi, presidente Legacoop Romagna, mentre venerdì 29 settembre salirà sul palco Antonella Conti, presidente Formula Servizi. L’anno scorso la prima edizione era nata per celebrare l’anniversario della fondazione del Teatro Socjale di Piangipane, sorto proprio per volontà della cooperativa agricola braccianti, la stessa che con il suo sacrificio ha fatto sì che Ravenna non venisse allagata.
“Siamo orgogliosi – sottolinea Alessandro Argnani, co-direttore di Ravenna Teatro – di proporre la seconda edizione di un progetto a cui abbiamo lavorato e creduto con grande impegno e trasporto: riteniamo fondamentale, oggi più che mai, ritornare al vero significato del fare cooperativo. Lo abbiamo visto durante l’alluvione: solo insieme, solo facendo appello ad una comunità, ci sono possibilità di salvezza”.
“Riflettere sul significato di essere cooperatori e cooperatrici oggi è fondamentale – osserva il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi -. Un’iniziativa come ‘Volta e Rivolta’ ci dà modo di approfondire i valori che caratterizzano da sempre il nostro territorio, grazie al lavoro straordinario di una realtà come Ravenna Teatro che testimonia in prima persona la forza dell’esperienza cooperativa”.
“Continua il forte connubio tra cultura e cooperazione – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – che da sempre connota il fare del nostro territorio. Un rapporto ancora più prezioso alla luce dello sforzo a cui la cooperazione è stata chiamata quest’anno, che dimostra l’importanza di stare sui temi cooperativi e di ricordare e ricordarci quanto siano fondamentali le nostre radici e quanto siano forti ancora oggi”.
INFORMAZIONI
L’iniziativa è organizzata da Ravenna Teatro, Fondazione Teatro Socjale di Piangipane, Circolo dei Cooperatori e Legacoop Romagna con il supporto del Comune di Ravenna.
Ingresso spettacolo 7 euro.
Degustazione cappelletti al termine dell’evento (8 euro)
Biglietti acquistabili on-line sul sito e presso il Teatro Socjale a partire da un’ora prima dello spettacolo.
Informazioni e prenotazioni tel 333 7605760
Dal 18 luglio al 17 settembre la rassegna che unisce Cisim e Ravenna Teatro propone musica, laboratori e spettacoli per adulti e bambini
Dopo aver ospitato MANTIQ AT-TAYR Il Verbo degli Uccelli, il Cisim di viale Parini 48 a Lido Adriano si apre nuovamente per accogliere Approdi, rassegna organizzata insieme a Ravenna Teatro che, dal 18 luglio al 17 settembre, proporrà musica, laboratori e spettacoli per adulti e bambini.
Come di consueto, gli spettacoli di luglio verranno ospitati nella sede di Lido Adriano, dove il 18 si comincerà con una programmazione per bambini che vedrà protagonista Pinocchio in una versione inusuale della storia raccontata da Collodi. Il 19 luglio gli attori e le attrici de Le Albe proporranno un testo dedicato a Pier Vittorio Tondelli, presentato lo scorso autunno, che si concluderà con un monologo a cura di Roberto Magnani. Magnani sarà inoltre protagonista, nella serata del 25 luglio, di una nuova versione di Odiséa, proposta insieme al musicista Giacomo Piermatti. Il 27 luglio si tornerà a parlare ai più piccoli con lo spettacolo a cura di Veronica Truttero, illustratrice, e Jenny Burnazzi, musicista, dal titolo Le mille e una notte, mentre il 28 luglio si potrà assistere alla presentazione di un libro di poesie nato dalla collaborazione tra Alessandro Pixa e VoceVersa. Tre poesie per cinque autori: Daniela Falone, Luca Cancian, Gnigne, Enrico Gregori e Rachele Pavolucci. Durante lo spettacolo gli autori si esibiranno alternandosi sul palco, mentre Pixa creerà in estemporanea delle illustrazioni in digitale ispirate ai testi che verranno proiettati. Al termine si esibiranno i Don’t Fuck With Us. Domenica 27 agosto, alle 20:00, al Cisim, a chiusura della rassegna teatrale e culturale Ra-dici, ci sarà lo spettacolo Gramsci Gay, regia di Matteo Gatta, testo di Iacopo Gardelli, che vedrà in scena Mauro Lamantia, protagonista di uno spettacolo in cui si riflette sul rapporto tra politica e indifferenza, impegno e disillusione, fuoco e cenere. La rassegna teatrale e culturale Ra-dici è nata nel 2021 da un’idea del collettivo ravennate Spazio A per raccontare il territorio attraverso voci diverse. Questa terza edizione, intitolata ‘Ogni pensiero vola’, sancisce nuove collaborazioni tra cui questa con il Cisim di Lido Adriano.
“Quest’anno – spiega Lanfranco Moder Vicari, direttore artistico del Cisim – per quanto riguarda la musica, Approdi riunisce gruppi composti da giovanissimi, per lo più emergenti, mentre, sul fronte teatrale, l’intento è quello di offrire una sorta di presentazione di ciò che accade intorno a noi. In particolare, notiamo che il pubblico estivo che solitamente non appartiene al nostro circuito apprezza gli spettacoli di teatro di figura, e questo ci suggerisce che, in futuro, si potrebbe anche organizzare una rassegna dedicata”.
Come di consueto, dopo l’apertura a Lido Adriano, in settembre si tornerà al Teatro Rasi per due spettacoli: Abbandono – dal 5 al 7 settembre – firmato da Studio Doiz, che vede la regia dell’attore de Le Albe Roberto Magnani, e Ritual II Embrace the Darkness, l’8 settembre, esperienza collettiva, live performance che integra musica dal vivo, sperimentazione sonora vocale ed elettronica, performance, improvvisazione, arte figurativa, installazione e video/art. Il tema del Ritual è la lotta degli opposti, esplorata attraverso il rapporto suono-natura e reinterpretata con la semiotica del vulcano, creatura polisemantica che incorpora le energie del fuoco (magma, lava), dell’aria (gas, fumo, cenere), dell’acqua (vapore acqueo, nebbia) e della terra. La rassegna vedrà gli ultimi due appuntamenti al Cisim: il primo riguarda, come di consueto, il laboratorio della non-scuola, che si svolgerà dal 4 al 9 settembre, mentre l’ultimo appuntamento del 17 settembre sarà con la musica dei Couscous a colazione, gruppo che fonde sonorità dance e pop e influenze jazz e r’n’b, e Asianoia, gruppo indie rock italiano formatosi a Ravenna nel 2021.
“Anche quest’anno – conclude Alessandro Argnani, direttore Ravenna Teatro – continua il dialogo con il Cisim nel segno di una rassegna pensata principalmente per raggiungere un pubblico di vacanzieri. Una possibilità che rappresenta l’occasione per osservare quanto viene prodotto a livello locale, un modo per conciliare leggerezza e cultura nel contesto del Cisim, fucina creativa che tiene insieme diverse arti e linguaggi”.
PROGRAMMA
Martedì 18 luglio ore 19:00 CISIM
IAC centro arti integrate Pinocchio bambino cresciuto burattino dai 5 anni
Mercoledì 19 luglio ore 20:00 CISIM
Alessandro Argnani, Roberto Magnani, Laura Redaelli
Teatro delle Albe / Ravenna Teatro Pier a novembre + Autobahn
Martedì 25 luglio ore 20:00 CISIM
Roberto Magnani, Giacomo Piermatti
Teatro delle Albe / Ravenna Teatro Odiséa La tutta splendida
Giovedì 27 luglio ore 19:00 CISIM
Veronica Truttero, Jenny Burnazzi Le mille e una notte
Concerto disegnato dal vivo dai 5 anni
Venerdì 28 luglio ore 21:00 CISIM
Nessuna garanzia di lieto fine
Digital drawing di Pixa e reading curato da Voceversa + Don’t Fuck With Us live
Domenica 27 agosto ore 20:00 CISIM
in collaborazione con la rassegna Ra-dici
di Iacopo Gardelli
con Mauro Lamantia Gramsci Gay
regia di Matteo Gatta
Dal 5 al 7 settembre ore 21:00 Venerdì 8 settembre ore 19 Teatro Rasi
Studio Doiz Abbandono
Venerdì 8 settembre ore 21:00 Teatro Rasi
Alos Ritual II Embrace the darkness
Sabato 9 settembre ore 20:30 CISIM
non-scuola del Teatro delle Albe
Debutto del laboratorio teatrale, ingresso gratuito
Domenica 17 settembre ore 21:00 CISIM
Couscous a colazione + Asianoia live + guests
non-scuola
Il laboratorio della non-scuola si tiene al CISIM da lunedì 4 a sabato 9 settembre; da lunedi a giovedì dalle ore 14 alle 18, venerdì dalle 10 alle 18 e sabato dalle ore 10:00
Iscrizione 70 € Informazioni e prenotazioni: fino al 4 agosto a Ravenna Teatro tel. 0544 36239, dal 7 agosto al CISIM tel. 389 6697082
BIGLIETTI
Pier a Novembre + Autobahn, Odiséa ingresso unico 5 €
Pinocchio, Le mille e una notte ingresso unico 3 €
Gramsci Gay ingresso unico 3 €
Info e prenotazioni CISIM tel. 389 6697082 Ingresso riservato ai soci AICS 2023, tessera 5 euro
Abbandono, Ritual II Embrace The Darkness
Intero 12 €, Under30 10 € Posti limitati, biglietti su ravennateatro.com e al Teatro Rasi da un’ora prima degli spettacoli.
CISIM viale G. Parini 48 Lido Adriano (RA) Teatro Rasi via di Roma 39 Ravenna
Dal Mostro di Ravenna alla setta degli accoltellatori, dagli esploratori ravennati fino alla vicenda di Giovanni Frignani, passando per il Petrolchimico, torna in scena la storia della città
Il 5 dicembre (prima data posticipata) verrà inaugurata la quarta stagione di Storie di Ravenna – serie che nasce dalla volontà di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti utilizzando, però, i tempi ed i linguaggi del teatro. Dopo l’evento speciale organizzato dal 19 al 23 ottobre al Teatro Socjale di Piangipane, dal titolo Volta e Rivolta. Storie di braccianti e cooperazione per i cento anni (e uno) del Teatro Socjale, e dopo la serata dedicata a Maria Goia, ospitata al teatro comunale di Cervia, torna il racconto a più voci – corredato da immagini e letture – che vuole arrivare a un pubblico vasto ed essere anche un momento di incontro e condivisione.
Tutti gli spettacoli si svolgono alle 18.00 al Teatro Rasi.
Lunedì 5 dicembre (data modificata rispetto al programma annunciato)
Con Eraldo Baldini, scrittore · Elisa Emaldi, studiosa · Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Laura Orlandini, storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia · Daniele Torcellini, curatore della mostra ‘Prodigy Kid. Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi’.
Nella Ravenna del 1512 una nascita singolare suscitò terrore e sgomento in città: appena nato, il bambino presentava un corno sulla fronte, una gamba con squame di serpente, ali da pipistrello, affilati artigli. Una presenza, la sua, che destò un inquieto stupore e fu letta come presagio di eventi terribili. Quanto era stato predetto trovò compimento poco tempo dopo nella Battaglia di Ravenna, che portò morte e distruzione.
Letture di Laura Redaelli e musiche dal vivo di Giacomo Piermatti
Con Claudia Bassi Angelini, studiosa · Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani · Laura Orlandini, storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia · Sonia Muzzarelli, conservatrice Ausl Romagna.
La storia della “setta” che negli anni Sessanta dell’Ottocento portò Ravenna alla ribalta delle cronache nazionali, quando tra le vie della città si verificò una serie di omicidi all’apparenza inspiegabili, ma legati da un’unica matrice. In una terra attraversata da accesissime passioni politiche, da una modernità piena di contrasti, il processo agli accoltellatori portò sulla scena pubblica i conflitti di un’epoca, tra sogni di rivoluzione e banditi di professione.
Letture di Luigi Dadina e musiche dal vivo di Mondoriviera
Con Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Franco Gabici, studioso · Benedetto Gugliotta, Istituzione Biblioteca Classense · Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani.
Pellegrino Matteucci, Romolo Gessi e Francesco Negri: tre nomi noti per la toponomastica cittadina, ma di cui si conosce ben poco. Tre esploratori ravennati che, in epoche diverse, si resero protagonisti di avventurose esplorazioni in parti allora sconosciute del globo, dall’estremo Nord Europa all’Africa subsahariana, contribuendo in modo determinante a nuove scoperte e conoscenze.
Letture di Laura Redaelli e musiche dal vivo di Marco Zanotti
Con Cesare Albertano, studioso · Luigi Dadina, attore · Alessandra Dragoni, fotografa · Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani · Laura Orlandini, storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia.
Partendo dal film di Michelangelo Antonioni, che ha immortalato la raffineria Sarom e il complesso petrolchimico dell’Anic anche grazie alle suggestioni di Tonino Guerra, l’attualità di uno spazio che da luogo del ricordo si fa scenario di una partita che, ancora una volta, vede al centro scelte che guardano al futuro.
Letture di Luigi Dadina e musiche dal vivo di Francesca Amati
Con Paolo Cavassini, studioso · Giovanni Gardini, Museo Diocesano Faenza · Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani · Laura Orlandini, storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia.
La drammatica vicenda del tenente colonnello dei Carabinieri Giovanni Frignani, medaglia d’oro al valore militare, l’uomo che il 25 luglio 1943 arrestò il duce. La puntata si incentra sul racconto di questo ravennate che catturò Ettore Muti e divenne protagonista nelle file della Resistenza militare, finendo drammaticamente ucciso alle Fosse Ardeatine.
Letture di Laura Redaelli e musiche dal vivo di Enrico Farnedi
Storie di Ravenna è ideato e curato da Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Federica Ferruzzi, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Roberto Magnani, Laura Orlandini, Alessandro Renda.
È consigliato l’acquisto in prevendita. Ingresso unico 5 €
I biglietti sono in vendita da giovedì 24 novembre sulla BIGLIETTERIA ON-LINE, presso la biglietteria del Teatro Rasiil giovedì dalle 16:00 alle 18:00 e da un’ora prima di ogni spettacolo.
ABBONAMENTI
È possibile sottoscrivere un abbonamento che dà la possibilità di vedersi garantito un posto assegnato. Il costo sarà comunque di 25 €. Gli abbonamenti saranno in vendita esclusivamente giovedì 24 novembre dalle 16:00 alle 18:00 e sabato 26 novembre dalle 11:00 alle 13:00 presso la biglietteria del Teatro Rasi, tel. 0544 30227.
Storie di Ravenna è supportato da Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura, Fondazione del Monte, Bcc ravennate, forlivese e Imolese, Assicoop, Coop Alleanza 3.0., Reclam, Apt Emilia-Romagna e Nuova Olp.
Il 28 novembre verrà inaugurata la quarta stagione di Storie di Ravenna – fortunata serie che nasce dalla volontà di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti utilizzando, però, i tempi ed i linguaggi del teatro. Dopo l’evento speciale organizzato dal 19 al 23 ottobre al Teatro Socjale di Piangipane, dal titolo Volta e Rivolta. Storie di braccianti e cooperazione per i cento anni (e uno) del Teatro Socjale, e in attesa di conoscere il nuovo programma che verrà presentato nelle prossime settimane, Federica Ferruzzi intervista la storica Laura Orlandini.
Laura Orlandini durante una serata di Storie di Ravenna al Socjale di Piangipane (foto Carlo Lastrucci)
Teodorico, San Romualdo, ma anche la trafila garibaldina e la marcia su Ravenna del ’21: sono diversi i personaggi e i temi approfonditi dal format Storie di Ravenna dal 2018 ad oggi, un dialogo a più voci con testimonianze letterarie, biografiche ed epistolari su alcuni snodi significativi della storia cittadina che ha visto in scena storici e storiche, studiosi e studiose, attori e attrici.
L’idea è stata quella di riprodurre, in teatro, lo spirito del trebbo, coinvolgendo anche chi attore non è. E tocca alla storica Laura Orlandini tracciare un bilancio anche a nome dei colleghi Giovanni Gardini e Alessandro Luparini che sono tra i protagonisti di questa fortunata rassegna.
Come è nata la rassegna e come siete stati coinvolti?
“L’idea è nata da Alessandro Argnani, condirettore di Ravenna Teatro: è stato lui a pensare di portare la Storia a teatro. L’intuizione è stata quella di coinvolgere Alessandro Luparini come storico contemporaneista e Giovanni Gardini come storico dell’arte. Insieme hanno iniziato a costruire le puntate coinvolgendo studiosi diversi tra loro. Io ho partecipato dapprima come spettatrice, poi come studiosa ed infine sono entrata ufficialmente in squadra”.
Come è stato il debutto?
“All’inizio l’idea è stata quella di coinvolgere esperti diversi che raccontassero le loro competenze e fin dall’inizio non si è trattato né di una conferenza, né di una lettura, né di una rappresentazione teatrale, quanto piuttosto dell’unione di tutti questi elementi. La storia è quindi stata inserita all’interno dei tempi e della struttura del teatro. La prima puntata è stata dedicata alla storia antica e ha destato molta curiosità: inizialmente si è partiti con uno spettacolo al mese, fissato di lunedì alle 18, seguito da un momento conviviale in cui venivano coinvolti, a turno, alcuni ristoranti della città. Anche se ogni volta veniva scelto un argomento preciso, non si parlava solo di quello, ma si trattava di un punto di partenza per arrivare a nuovi temi anche grazie ai diversi interessi degli storici coinvolti”.
Quali sono stati i meriti di questo format?
“Credo sia stato interessante unire una regia alle competenze degli storici. Alessandro Argnani, Roberto Magnani e Alessandro Renda ci hanno insegnato a rispettare le tempistiche teatrali e hanno creato uno spazio affinché le nostre conoscenze potessero esprimersi. Al Rasi abbiamo imparato a stare sul palco insieme ad un attore o un’attrice che, di volta in volta, hanno letto testi scelti da noi. Chi lavora nella storia spesso si muove in un ambito pubblico, presenta libri, insegna, ma vedere una platea varia presente in maniera assidua è stata una bella conquista. Questa esperienza ha aiutato a trovare nuovi linguaggi e il fatto di raccontare la storia partendo da un luogo noto ha suscitato interesse”.
Ci sono Storie a cui è rimasta legata?
“Ci sono argomenti che mi hanno coinvolto in prima persona, mentre altri hanno significato imparare nuove cose. Se devo pensare ad un momento a cui sono particolarmente legata è stato quello della riapertura del Rasi dopo l’anno di chiusura 2020-2021. Era il primo maggio e organizzammo una puntata di Storie di Ravenna dedicata a temi diversi che andavano dal luogo stesso del teatro alle lotte sociali: fu molto bello essere lì in quel momento e avere un pubblico di fronte. Ho sentito che eravamo tutti insieme, sul palco e in platea, contenti di esserci”.
Nuove suggestioni per la prossima stagione?
“Ogni volta ci sembra che siano esaurite le possibili storie da raccontare, ma così non è. Le suggestioni possono essere diverse, Ravenna ha avuto periodi in cui è stata al centro degli eventi e momenti in cui ne è stata ai margini: spunti di riflessione possono arrivare da più parti, la curiosità del provare a raccontare ancora qualcosa c’è e ci saranno presto altre proposte”.
In scena il testo Pier a Novembre dello scrittore Paolo Landi
Avranno per titolo Pier a Novembre le due serate dedicate a Pier Vittorio Tondelli in programma l’8 e il 9 novembre al Teatro Rasi alle ore 21:00. Il nome trae spunto dal testo che il giornalista Paolo Landi, amico di Tondelli, ha scritto in occasione del trentesimo anniversario della morte, avvenuto il 16 dicembre 2021.
In quell’occasione Marco Belpoliti, direttore di Doppiozero, chiese a Paolo Landi un ricordo dello scrittore. Landi, amico di Tondelli dal 1982 fino alla sua morte, non era mai intervenuto: decise di farlo, per la prima volta, rilasciando un’intervista a Sky Arte e scrivendone per Doppiozero.
Oltre a un pezzo di diario ritrovato, Landi pubblicò sul magazine online una testimonianza inedita, intitolata Pier a novembre, in cui riferiva di una domenica all’ospedale di Reggio Emilia, dove il suo amico era ricoverato nel reparto infettivi-malati terminali.
Questo racconto si prestava ad essere letto in un podcast e Marco Martinelli e Ermanna Montanari, che lo avevano ricevuto da Marco Belpoliti, decisero di prendersene cura: Alessandro Argnani, Roberto Magnani e Laura Redaelli lo recitarono, Daniele Nasi eseguì le musiche al sax, Marco Olivieri curò la regia del suono.
Il testo, prodotto da Ravenna Teatro/Teatro delle Albe – con la regia di Marco Martinelli, che ne è ideatore insieme a Ermanna Montanari – riprenderà vita alle 21:00 proprio grazie agli attori delle Albe Alessandro Argnani, Roberto Magnani e Laura Redaelli. A seguire Paolo Landi dialogherà con la giornalista Federica Ferruzzi. Magnani, in chiusura, leggerà Autobahn, che conclude il primo libro dello scrittore emiliano, Altri libertini, scritto nel 1980.
Il 9 novembre, sempre alle 21, andranno in replica Pier a Novembre e la lettura di Autobahn.
Ingresso unico 4 €, biglietteria aperta a partire da un’ora prima dello spettacolo.
Posti limitati.
Informazioni e prenotazioni Ravenna Teatro dalle 10:00 alle 18:00, tel. 0544 36239
Si consolida la collaborazione tra Ravenna Teatro e Museo d’arte della città
Gli spazi del Mar, museo d’arte della città di Ravenna, tornano ad accogliere nuove performance teatrali suggellando la collaborazione con Ravenna Teatro grazie a due produzioni che andranno in scena tra novembre e dicembre.
fotografie di Igor Orizzonte
Il primo spettacolo in programma ha per titolo Un quadro – liberamente tratto dall’opera di Heiner Müller, di e con Roberto Magnani e il duo Cacao, produzione Teatro delle Albe / Ravenna Teatro, – ed è previsto nella sede di via Roma 13 il 3, 4, 5 novembre alle 18 e alle 19.30. Si tratta di un frammento onirico e ossessivo che vede in scena l’attore Magnani avvolto dal suono rock-techno-strumentale-psichedelico di Cacao, duo composto da Matteo Pozzi e Diego Pasini. Un’installazione da camera in cui gli spettatori verranno precipitati all’interno del mondo psichico che emerge dalla descrizione di un quadro inesistente, attraverso il flusso vorticante della voce in dialogo compositivo con l’universo sonoro dell’opera.
Il 27 novembre, 4, 11 e 18 dicembre, alle 15 e 16.30, toccherà invece a Il mostro di Ravenna. Regia e cura dello spazio Alessandro Argnani e Alessandro Panzavolta, testo di Nevio Spadoni, con l’attrice Laura Redaelli e un allievo dell’Istituto superiore di Studi musicali Giuseppe Verdi di Ravenna. Le musiche sono del maestro Christian Ravaglioli. Il testo di Spadoni ripercorre la leggenda del mostro di Ravenna, personaggio che aderisce alle corde del poeta ravegnano. Spadoni – che da sempre predilige i reietti, i rifiutati dalla società e i perseguitati dal potere dei benpensanti – riabilita questa figura, capro espiatorio come tanti altri nella storia, dandogli ‘diritto di cittadinanza’, come persona, nonostante i suoi limiti.
Entrambi gli spettacoli si svolgono in collaborazione con la Rassegna Biennale di Mosaico Contemporaneo, che apre i luoghi più suggestivi della città ad artisti provenienti da tutto il mondo trasformando monumenti, musei, chiostri e spazi simbolici in gallerie d’eccezione, dove le arti più diverse si incontrano per dar vita a commistioni innovative.
informazioni e prenotazioni
0544 36239 – 3783046661
biglietti
Un quadro: 12 euro (comprensivo di accesso alla mostra Prodigy Kid) Il mostro di Ravenna: 8 euro
Cinque appuntamenti per riflettere sul senso di essere cooperatori oggi
Dal 19 al 23 ottobre il teatro Socjale ospita una rassegna curata da Fondazione Teatro Socjale di Piangipane, Ravenna Teatro e Legacoop Romagna
In occasione dei cento anni (e uno) della costruzione del Teatro Socjale di Piangipane la Fondazione Teatro Socjale di Piangipane, Ravenna Teatro e Legacoop Romagna organizzano cinque appuntamenti per riflettere sul senso di essere cooperatori oggi.
Ad aprire le serate – da mercoledì 19 a sabato 22 ore 20 – e la mattinata di domenica 23, alle ore 11, in via Piangipane 153, a Piangipane, sarà l’evento speciale di Storie di Ravenna dal titolo Volta e Rivolta. Storie di braccianti e cooperazione per i cento anni (e uno) del Teatro Socjale, ideazione Alessandro Argnani e Laura Orlandini, con Alessandro Luparini, Roberto Magnani, Gianni Mazzotti, Tito Menzani, Laura Orlandini. Regia Alessandro Argnani, musica e canto Christian Ravaglioli e Ottavia Sisti.
La lettura spettacolo racconta di come i braccianti di Piangipane e dintorni abbiano imparato a difendersi dai soprusi dell’acqua e dei padroni, a rispondere alla paura e all’ignoranza mettendo insieme le proprie forze e i propri sogni di futuro. Il racconto di una terra di cooperazione che ha saputo edificare il paesaggio attorno, per riflettere sul presente e leggere il nostro passato.
Ogni sera, a margine della lettura-spettacolo, sarà protagonista un esponente del mondo cooperativo in dialogo con la giornalista Federica Ferruzzi per ragionare su cosa significhi essere cooperatori e cooperatrici oggi. Di seguito il calendario:
19 ottobre Daniele Lorenzi, presidente nazionale Arci
Una serata dedicata ai tanti volontari e volontarie del Teatro Socjale di Piangipane. Era il 1911 quando la cooperativa agricola braccianti Piangipane acquistò un terreno per destinarlo alla costruzione di un teatro sociale che venne costruito nel 1920 e inaugurato nel 1921. Da allora questo luogo è vissuto grazie allo sforzo di uomini e donne che, ancora oggi, svolgono un ruolo fondamentale per la sua attività. Protagonista di questo primo appuntamento sarà Daniele Lorenzi, presidente nazionale Arci.
A seguire breve presentazione del libro di Tito Menzani sulle case del popolo.
Durante la pandemia le cooperative sociali hanno ricoperto un ruolo determinante per continuare a garantire assistenza alle persone in condizione di fragilità. Nei mesi più difficili hanno assicurato servizi indispensabili e non differibili, in primo luogo le assistenze domiciliari: disabilità, sostegno educativo a famiglie vulnerabili o anziani non autosufficienti. Nel caso di Rsa e case di riposo le imprese sociali hanno saputo preservare le persone assistite e i servizi erogati. Protagonista di questo secondo appuntamento sarà Romina Maresi, presidente di Cooperativa San Vitale.
Compagnia Portuale: nel cuore del Porto con Ravenna nel cuore
La storia della Compagnia portuale coincide con la storia del moderno porto di Ravenna: nata nel 1994, questa Compagnia succede a quella fondata nel 1929 ed opera in tutta l’area portuale offrendo servizi di imbarco, sbarco e movimentazione per ogni tipologia di merce. A raccontare come sia cambiato il modo di fare cooperazione in questo settore negli ultimi anni sarà il direttore dell’associazione nazionale imprese portuali Roberto Rubboli.
Cosa significa, oggi essere cooperatori? Quali sono gli onori, e gli oneri, di questa modalità aggregativa? Questo modello di impresa dal carattere spiccatamente sociale appare oggi una forma estremamente vicina alle esigenze dei singoli, ma è ancora realmente efficace? Un quadro tra ieri e domani a cura del presidente di Legacoop Romagna Mario Mazzotti.
È possibile costruire una città che cresce senza periferia? Thomas Emmenegger, psichiatra svizzero allievo di Basaglia, c’è riuscito con Olinda, cooperativa sociale che da vent’anni lavora alla trasformazione del Paolo Pini, ex manicomio di Milano.
Un ristorante, un ostello e un laboratorio teatrale rappresentano l’opportunità da cui sono ripartite diverse persone a rischio di emarginazione sociale.
Evento fuori programma: 3 novembre – Teatro Socjale di Piangipane ore 20.30
Il lato nascosto di Nullo Baldini
Una serata dedicata al padre della cooperazione ravennate, Nullo Baldini. Sarà un ritratto inusuale, privato, quello tracciato dal presidente della Federazione delle Cooperative della provincia di Ravenna, Lorenzo Cottignoli, basato sul racconto scaturito dall’incontro con la figlia ultimogenita di Baldini, Maria Luigia, inevitabilmente intrecciato alla storia ravennate e ai suoi protagonisti.
Ingresso spettacolo 7 euro.
Degustazione cappelletti al termine dell’evento (8 euro)
Biglietti acquistabili on-line sul sito e presso il Teatro Socjale a partire da un’ora prima dello spettacolo.
Informazioni e prenotazioni tel 333 7605760
E production e Ravenna Teatro presentano il prologo di Fèsta, festival delle arti performative contemporanee, dal 4 al 6 ottobre al Teatro Rasi di via Roma 39. Le prime due giornate verranno inaugurate, alle 19, dallo spettacolo della compagnia Menoventi, dal titolo Entertainment. Una commedia in cui tutto è possibile, seguito, alle 21, da Siamo tutti cannibali, produzione firmata da Roberto Magnani / Teatro delle Albe. Giovedì 6 sarà invece possibile assistere al solo spettacolo delle Albe che sarà però fissato alle 21.30.
Francesco Pennacchia e Tamara Balducci. Foto di Ilaria Scarpa
Francesco Pennacchia e Tamara Balducci.
Foto di Ilaria Scarpa
“Senza di te io non esisto”, “si può amare qualcuno che non c’è?”. Ivan Vyrypaev, autore del testo dello spettacolo, ci accompagna attraverso queste riflessioni e domande ai confini della rappresentazione. In Entertainment. Una commedia dove tutto è possibile un uomo e una donna vanno a teatro per assistere a uno spettacolo che li porta a interrogarsi sull’intima natura dell’intrattenimento. Spettatori attenti e curiosi, condividono e commentano le loro intuizioni sulle regole della finzione teatrale e sul rapporto che intercorre tra i fantasmi che popolano il palcoscenico, senza però riuscire a individuare un netto confine tra l’attore e il personaggio. In scena gli attori Tamara Balducci e Francesco Pennacchia sono guidati dalla regia di Gianni Farina di Menoventi.
Roberto Magnani. Foto di Marco Parollo
Giacomo Piermatti. Foto di Marco Parollo
In Siamo tutti cannibali è invece l’abisso che abita ogni essere umano il vero protagonista. Una “sinfonia” – nata da una personalissima selezione di brani tratti dal capolavoro letterario di Herman Melville ad opera dell’attore protagonista Roberto Magnani – in cui il contrabbasso diventa la voce dell’intera Pequod, la baleniera capitanata da Achab, pervasa dagli scricchiolii del ponte sotto i piedi dell’equipaggio, come dal furioso sbattere di code degli squali affamati contro la prua e in cui risuonano le voci del capitano con una gamba sola, di Ismaele e di tutti coloroche popolano il veliero. Lo spettacolo nasce dalla richiesta che il contrabbassista Giacomo Piermatti ha rivolto a Magnani dopo aver collaborato con lui alla Chiamata Pubblica – progetto che ha coinvolto centinaia e centinaia di cittadini e cittadine nella costruzione di uno spettacolo dedicato alla trilogia dantesca – insiemeregista del suono Andrea Venieri, allievo di Luigi Ceccarelli, storico collaboratore del Teatro delle Albe.
BIGLIETTI
Intero 10 euro, ridotto 8 euro Under 30e abbonati a La Stagione dei Teatri.
PromozioneEntertainment + Siamo Tutti cannibali 12 euro.
I biglietti si possono acquistare nella biglietteria on-line oppure presso la biglietteria del Teatro Rasi il giovedì dalle 16 alle 18, la sera stessa dello spettacolo oppure prenotando al 3337605760 e pagando con Satispay o tramite bonifico.
INFORMAZIONI E CONTATTI
Ravenna Teatro tel. 0544 36239 / 3337605760, info@ravennateatro.com Gli uffici di Ravenna Teatro sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18 presso il Teatro Rasi in via di Roma 39 a Ravenna.
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