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Viaggio a Lecce con Ravenna Teatro

Alla scoperta del Teatro Koreja di Lecce

Dopo l’esperienza di Milano dell’anno scorso, dal 19 al 21 maggio torna il progetto che porta spettatori e spettatrici de La Stagione dei Teatri a conoscere il teatro anche fuori dal palco. Grazie a Cosmi Spa il viaggio sarà anche il premio per i vincitori del concorso rivolto alle scuole

 

Dal 19 al 21 maggio si svolge la seconda edizione di In viaggio con Ravenna Teatro, progetto realizzato da Ravenna Teatro in collaborazione con il gruppo Viandando, che porterà spettatori e spettatrici de La Stagione dei Teatri a scoprire il teatro non solo attraverso il palco, ma anche tramite i rapporti umani con chi il teatro lo porta in scena. L’iniziativa è stata promossa a maggio 2022 dal Centro di produzione ravennate che – dopo la tappa milanese in cui sono stati protagonisti Teatro dell’Elfo Puccini e Olinda – ha scelto quest’anno di muoversi alla volta di Lecce, alla scoperta di Teatro Koreja

Sarà quindi un’occasione per vedere da vicino protagonisti e protagoniste de La Stagione dei Teatri e approfondire la conoscenza del Centro di produzione ravennate: così com’era avvenuto per le due realtà milanesi, anche Teatro Koreja è stato infatti individuato per i valori simili a quelli su cui Ravenna Teatro basa la propria attività.

“Volevamo costruire nell’amato-odiato Sud – spiegano da Teatro Koreja – una ‘residenza del teatro e della cultura’ aperta alle innovazioni, al confronto fra le diverse generazioni; un caleidoscopio di arti, generi e pratiche dove alle proprie si uniscono le radici e le lingue degli altri, in un rapporto di reciproco rispetto, evitando soggezioni millenarie, ma anche inutili orgogli provincialistici, con tanta voglia di conoscere e sperimentare nuove direzioni, linguaggi e poetiche. Un progetto ad ampio raggio, quello di Koreja, che vive dentro e fuori i Cantieri Teatrali, in un continuo viaggio di andata e ritorno. Ma opere, azioni e storie vuol dire anche produzione di spettacoli teatrali che nascono all’interno dei Cantieri e che si misurano con un vasto pubblico in occasione delle tournée. E vuol dire ospitalità di compagnie ed artisti, incontri culturali, mostre, installazioni e prove aperte; vuol dire attività di formazione teatrale rivolta soprattutto ai giovani ed ai soggetti svantaggiati e vuol dire, infine, un dialogo permanentemente e aperto”.

Mentre al Teatro dell’Elfo di Milano era stato il direttore Fiorenzo Grassi ad accogliere il gruppo ravennate intrattenendolo con il racconto di  cinquant’anni di storia del teatro (e ad Olinda fu il presidente, lo psichiatra svizzero Thomas Emmenegger), qui saranno i componenti di Teatro Koreja a fare gli onori di casa proponendo, nella giornata del sabato, uno spettacolo e una cena conviviale preparata da loro. Sempre il sabato, i partecipanti potranno godere di una visita guidata in città, mentre il giorno prima ci sarà la visita al Fondo Archivio Carmelo Bene.

Giunto alla seconda edizione, il progetto fungerà inoltre da premiazione del concorso rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado di Ravenna con cui si invitano studenti e studentesse a recensire gli spettacoli de La Stagione dei Teatri. Una possibilità – che quest’anno viene offerta grazie alla nuova collaborazione con Cosmi Spa – che intende mettere a confronto pubblici diversi, continuando a coinvolgere le nuove generazioni nel solco di un dialogo che Ravenna Teatro porta avanti da tempo.

PROGRAMMA: 

(programma per il gruppo degli adulti)

  • VENERDÌ 19 MAGGIO
    – ore 6:00 Partenza da Ravenna / parcheggio Coop di via Faentina
    – ore 6:30 Partenza da Cesena / parcheggio Unaway a Pievesestina
    – Arrivo a Lecce nel primo pomeriggio
    – Sistemazione in hotel in camere doppie, matrimoniali e triple
    – ore 17:30 Visita guidata del Fondo Carmelo Bene costituito da tre nuclei fondamentali di materiale documentario: il fondo librario, il fondo personale e quello dei costumi, elementi di scena e arredi personali dell’artista. Volumi per lo più rari libri di storia dell’arte, teatro, letteratura e storia, molti anche accompagnati da postille scritte a mano, di una biblioteca preziosa e unica, strumento fondamentale alla creazione di un immaginario sempre vigoroso, geniale e senza “steccati”. E ancora costumi ed accessori di scena relativi alle opere dell’Otello, Hommlette for Hamlet, Riccardo III, Pinocchio, La cena delle beffe, Macbeth-Horror Suite accanto ad alcuni arredi e oggetti personali come manoscritti, fotografie, registrazioni e dischi.
    – Cena libera

 

  • SABATO 20 MAGGIO
    – ore 10:00 Visita guidata della città (guida locale e con audioguide)
    – ore 13:00 Pranzo al ‘Vico dei Sotterranei’, situato all’ombra dei monumenti storici
    – Pomeriggio libero
    – ore 17:30 Teatro Koreja
    I Cantieri Teatrali Koreja sono un’area di mq 3000, un’ex fabbrica di mattoni riprogettata per Cultura e Spettacolo. Un luogo composito, dotato di spazi all’aperto e al chiuso per teatro, danza, musica, cinema, video, arti figurative e nuove tecnologie di comunicazione. Oggi è anche foresteria e punto di riferimento della vita culturale cittadina. Nel 2015 i Cantieri Teatrali Koreja vengono riconosciuti dal Ministero dei Beni Culturali come Centro di Produzione teatrale di sperimentazione e di teatro per l’infanzia e la gioventù, unico in Puglia. Dal 2017 inoltre il teatro si avvale di un comitato scientifico composto da Eugenio Barba, Nicola Savarese e Franco Perrelli, Luigi Mangia.
    Salvatore Tramacere, da sempre direttore della Compagnia nata quarant’anni fa, ci accompagnerà nei Luoghi della memoria, progetto sostenuto dalla Regione Puglia teso a ricostruire la storia culturale di un Salento ancora marginale, sconosciuto proprio attraverso i materiali conservati nell’Archivio del Teatro Koreja, dichiarato dalla soprintendenza archivistica per la Puglia e Basilicata/Mic di interesse storico particolarmente importante.
    – Di seguito assisteremo allo spettacolo in anteprima nazionale Essere o non essere, dedicato sì ai ragazzi ma che sollecita gli adulti a riflettere su quali siano i fattori, culturali e sociali, che guidano l’educazione in relazione al sesso di nascita. Quattro piccole e semplici storie che diventano esempi potenti dell’impossibilità di essere se stessi in un mondo che traccia una linea netta di demarcazione tra maschile e femminile.
    – Al termine ceneremo con gli attori negli spazi del teatro adibiti alla ristorazione, accolti con un menù del territorio proposto dalla loro cucina.

 

  • DOMENICA 21 MAGGIO
    – Mattina libera
    – ore 14,00 Rientro a Ravenna/Cesena

 

INFORMAZIONI GENERALI

Ricordiamo che sarà da pagare individualmente in hotel la tassa di soggiorno di 3 euro al giorno a persona.
Il pranzo e la cena del sabato comprendono le bevande. Gli spostamenti in pullman dall’hotel al centro della città sono compresi.
Costo del viaggio: 330 euro

Informazioni, prenotazioni e modalità di pagamento 
Ravenna Teatro tel. 0544 36239 e info@ravennateatro.com

Dal centro alla periferia di Milano e ritorno in Viaggio con Ravenna Teatro

Il gruppo in visita a Olinda

“E dunque l’attenzione di chi si impegna nel farsi luogo è orientata dall’attenzione a chi è fuori dal luogo; a chi non ce l’ha; a chi non ha un teatro in cui lavorare, uno spazio in cui esprimersi; e non per includerlo, irregimentarlo, ma per trovare nelle ragioni di chi è senza luogo le ragioni di salvezza per chi il luogo ce l’ha e lo costruisce-ricostruisce ogni giorno. È lo straniero che ci consente di esistere. È l’accoglienza, in quanto movimento e dialogo, che fonda il nostro stare. È il nomade e il periferico che garantisce verità al nostro occupare il luogo (…)”.

Quello appena letto è l’81esimo “varco” citato da Marco Martinelli nel suo “Farsi luogo” – un testo in cui il regista, anima delle Albe e di Ravenna Teatro, spiega cos’è per lui il teatro – che ha accompagnato la due giorni del viaggio a Milano, la prima tappa del progetto “In viaggio con Ravenna Teatro” che ha avuto luogo il 21 e il 22 maggio in collaborazione con il gruppo Viandando. 

La riflessione su cosa porti un luogo a “farsi luogo”, l’incontro tra persone diverse ma accomunate dall’essere spettatori e spettatrici che, come dice il regista, sono “lo straniero che ci consente di esistere”, hanno scandito un viaggio che ha portato una trentina di abbonati della stagione appena conclusa in visita alla “casa” della compagnia dell’Elfo, il teatro dell’Elfo Puccini, in pieno corso Buenos Aires – e da Olinda, l’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini che oggi è centro culturale e sede di attività come TeatroLaCucina, bar, ristorante, ostello e residenze artistiche. Due realtà individuate non a caso per questo primo viaggio: il Teatro dell’Elfo è stato il primo, in Italia, a scegliere la formula di impresa sociale, mentre Olinda è uno spazio che, da chiuso, si è trasformato in centro di inclusione e inserimento lavorativo con l’obiettivo di ricostruire accessi ai diritti di cittadinanza per persone con problemi di salute mentale anche grazie a Ravenna Teatro.

Dopo una visita a cura del gruppo Viandando alla casa museo Boschi-Di Stefano, nella prima giornata di sabato 21 il gruppo è stato accolto da Fiorenzo Grassi, co-direttore del Teatro dell’Elfo, che ha illustrato gli spazi e le tre sale in corso Buenos Aires compiendo un viaggio a ritroso nel teatro milanese dagli anni ’60 ad oggi, tra mostri sacri e sperimentazioni che hanno fatto la storia del teatro italiano. “Ci siamo trasformati in impresa sociale – ha spiegato Grassi – e facciamo parte del terzo settore perché siamo profondamente convinti che il teatro sia un servizio di utilità sociale”, concetto che lega la realtà milanese a Ravenna Teatro. Grassi ha regalato un racconto appassionato andando alle radici del proprio lavoro, ricostruendo in oltre 40 anni di storia personale quella del teatro italiano. Ricordi legati a grandi personaggi ma anche al luogo, quel teatro la cui costruzione è stata “seguita mattone su mattone: passavo le domeniche qua”. La stessa attenzione avuta da Ravenna Teatro durante gli interventi al Rasi, che nonostante la pandemia si sono svolti nel perfetto rispetto dei tempi previsti. 

Fiorenzo Grassi e Elio De Capitani al Teatro dell’Elfo

In serata, dopo un aperitivo servito a Bistrōlinda, spazio interno al teatro gestito da Olinda, il gruppo ha assistito alla prima nazionale Tre donne alte di Edward Albee, interpretato da Ida Marinelli. 

Il giorno successivo, dopo la visita alla mostra Joaquìn Sorolla – il pittore della luce a Palazzo Reale, organizzata sempre da Viandando, ci si è spostati a Olinda, un cuore verde a poca distanza dal centro di Milano che ha fatto tornare protagonista la riflessione sul luogo e sul farsi luogo. 

Per anni Olinda è stato un posto dimenticato dai milanesi, un luogo da cui stare lontani. E lo stesso valeva per i medici e il personale impiegato: Olinda doveva rimanere isolato. I padiglioni stessi, al suo interno, erano studiati per ‘perdersi’, per far perdere l’orientamento a chi vi era internato. E’ stata la lungimiranza dello psichiatra svizzero Thomas Emmenegger, discepolo di Basaglia, a voler trasformare quella sorta di non luogo in un centro pulsante della vita culturale milanese. E nel fare questo, poco dopo la sua costituzione, il fondatore di Olinda ha ricercato la collaborazione della non-scuola per riconvertire l’area dismessa del manicomio in una fucina culturale e artistica diventata, da periferica, parte del centro della città. A tal proposito, una delle iniziative di punta è la rassegna teatrale “Da vicino nessuno è normale”, voluta nel 1997 da Rosita Volani, che ne cura la direzione artistica. 

Qui – al termine di un pranzo preparato negli spazi di quello che era l’ex obitorio e che oggi è la cucina di un ristorante diventato punto di riferimento per la città – Emmenegger e Volani hanno letteralmente preso per mano il gruppo portandolo in visita nell’immenso parco che contiene un ostello, ex padiglioni oggi riconvertiti in strutture usate dal servizio pubblico, orti, una chiesa copta ortodossa eritrea e un teatro restaurato dall’architetto Carlo Carbone, lo stesso che ha portato a nuova vita il Rasi. 

Visita a Olinda, a destra Alessandro Argnani e Thomas Emmenegger

“Quando ci è stato concesso questo spazio – ha spiegato Volani – i dubbi erano molti, poi abbiamo capito che poter gestire un cancello in completa autonomia era una fortuna enorme. Il presidente ha portato come prima cosa un tavolo da ping pong in quella che era la camera delle autopsie e da lì abbiamo iniziato a rimettere mano a tutto. Per noi la ‘testa d’ariete’ è sempre stata la cultura, il modo per attirare la città in periferia. Il rapporto con Ravenna Teatro è quindi venuto naturale”.

Teatro dell’Elfo e Olinda, uno in pieno corso Buenos Aires, l’altro nella periferia estrema, rappresentano due centri vivi, che vedono nella relazione con l’altro il senso del proprio esistere. E c’è una frase che colpisce, pronunciata da Volani durante la visita: “I medici e gli infermieri temevano che le persone, che fino a quel momento avevano vissuto lì dentro, potessero uscire, una volta che il cancello fosse stato aperto, ma non è mai successo. Invece, quello che è successo, è stato il recupero della socialità. Le persone hanno cominciato a venire e si è creato uno scambio, si è stati insieme”. Ancora una volta l’incontro, lo scambio con l’altro, il farsi luogo insieme. 

“Se non c’è il corpo vivo dell’attore, se non c’è quello dello spettatore, non c’è il teatro”, sostiene da sempre Martinelli. “In questi mesi di Coronavirus, questa affermazione può suonare strana, ma anche oggi contiene l’essenziale, come trent’anni fa, come tremila anni or sono”.

“Siamo molto soddisfatti – ha concluso Alessandro Argnani, condirettore di Ravenna Teatro che proprio 14 anni fa ha inaugurato la non-scuola a Olinda -: per noi si è trattato di un esperimento riuscito, la prima edizione di un percorso che intendiamo perseguire per favorire la conoscenza del teatro non solo attraverso il palco, ma anche tramite i rapporti umani con chi il teatro lo porta in scena e crede che lo si possa incarnare solo attraverso il confronto con lo spettatore”.

VIAGGIO A MILANO

LA STAGIONE DEI TEATRI 2021-2022

IN VIAGGIO A MILANO: SABATO 21 e DOMENICA 22 MAGGIO 2022

Programma in via di definizione

Tre donne alte di Edward Albee in Prima Nazionale, un pomeriggio a Olinda

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Questo viaggio è la prima tappa di un’idea che mette in relazione gli spettatori ravennati con le realtà teatrali delle altre città. 

In collaborazione con il gruppo Viandando, Ravenna Teatro propone al pubblico un fine settimana a Milano alla scoperta degli spazi del Teatro Elfo Puccini – in pieno Corso Buenos Aires e “casa” della compagnia Teatro dell’Elfo – e di Olinda, l’area dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, oggi diventato centro culturale e sede di attività come TeatroLaCucina, bar, ristorante, ostello, residenze artistiche. 
Due giornate in cui si alterneranno incontri, spettacoli e convivialità.

 

1° GIORNO sabato 21 maggio 


TEATRO ELFO PUCCINI
Partenza da Ravenna alle ore 7.00 (piazzale della Coop di Via Faentina) e da Cesena alle 7.30 (parcheggio dell’Hotel Unaway). Arrivo in hotel, sistemazione nelle camere riservate e pranzo libero. 
Alle ore 17.30 ritrovo presso il Teatro Elfo Puccini per un incontro con il gruppo di lavoro della compagnia dell’Elfo, fondata nel 1973 da Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, con cui dialogheremo sulla loro storia e sulla politica culturale in una città come Milano.
L’aperitivo sarà servito nello spazio Bistrōlinda all’interno del teatro
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In serata assisteremo allo spettacolo in Prima Nazionale Tre donne alte di Edward Albee con Ida Marinelli.

2° GIORNO domenica 22 maggio


OLINDA e TeatroLaCucina
Prima colazione e rilascio delle camere, trasferimento in centro. 
Mattinata a disposizione per visite facoltative. 
Alle ore 12.00 ritrovo in Piazza della Scala e trasferimento a Olinda e al TeatroLaCucina. 
Dopo il pranzo organizzato nel ristorante Jodok, saremo protagonisti di un incontro con gli operatori del centro che ci illustreranno il percorso del progetto collettivo nato nel 1996 che li ha portati alla riqualificazione e rivalutazione dell’area dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, oggi un’eccellezza per le attività culturali e di ospitalità della città. Al termine assisteremo ad una lettura a cura di Rosita Volani.
Verso le 17.30 sistemazione in pullman per il rientro. Arrivo in tarda serata.

QUOTA

individuale di partecipazione (se 30 partecipanti) 170 €
LA QUOTA COMPRENDE 
Viaggio in pullman Gt 50 posti con partenza da Ravenna e Cesena;
 1 notte in camera doppia standard con prima colazione e tassa di soggiorno;
 Biglietto di ingresso al Teatro dell’Elfo per lo spettacolo Tre donne alte di Edward Albee con Ida Marinelli;
 Aperitivo del primo giorno e pranzo del secondo giorno bevande incluse.
LA QUOTA NON COMPRENDE 
Pasti, bevande, visite ed ingressi non menzionati; mance, servizio di facchinaggio ed extra in generale; tutto quanto non espressamente menzionato alla voce “la quota comprende”.

Informazioni e prenotazioni

Ravenna Teatro tel. 0544 36239 e info@ravennateatro.com