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Concorso Art Bonus: Malagola candidata

MALAGOLA è tra i 400 partecipanti dell’8^edizione del Concorso Art Bonus 2024, organizzato dal Ministero della Cultura, ALES Spa e Promo PA Fondazione – LuBec per offrire visibilità e riconoscimento agli enti promotori di raccolte Art Bonus e ai loro donatori.

Il voto permetterà di mettere ancor più in luce le attività del centro di ricerca vocale e sonora ravennate, un unicum in Italia e dal respiro internazionale, che ha la sua radice nel lavoro pluripremiato e quarantennale di Ermanna Montanari (otto volte premio Ubu, Premio Duse, Golden Laurel, Premio Lo straniero “dedicato alla memoria di Carmelo Bene”) sulla poetica della voce, nello studio delle forme sceniche ibride dello studioso e docente dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna Enrico Pitozzi e nel loro dialogo ultradecennale.

C’è tempo per votare fino al 1° marzo e basta un click:

Malagola – Art Bonus

 

L’obiettivo del concorso è anche quello di far conoscere questa modalità di sovvenzionare la cultura, le cui donazioni godono di un beneficio fiscale del 65%. 

Aperte le candidature per il corso “Sound Design nelle performing arts” a Malagola

È aperto fino al 22 febbraio il bando per candidarsi al corso di formazione permanente gratuito dal titolo Sound Design nelle performing arts diretto da Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi con il sound designer Marco Olivieri e il light designer e direttore tecnico Luca Pagliano.

MALAGOLA – ideato e diretto da Ermanna Montanari, co-fondatrice e direzione artistica delle Albe, e dallo studioso e docente dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Enrico Pitozzi – è nato nell’ottobre del 2021 e raccoglie attività dal respiro internazionale collegate tra loro: la scuola, archivi sonori e audiovisivi tra i quali l’Archivio Demetrio Stratos, il Collegio Superiore di Estetica della Scena che promuove partnership editoriali, incontri, seminari, performance, concerti.

Il corso di formazione permanente Sound Design nelle performing arts – gratuito e dedicato a 13 studenti – mira a consolidare e/o riqualificare figure professionali che gravitano a diverso titolo intorno alle competenze connesse al sound design negli ambiti di produzione artistica, dalle arti performative alle installazioni, dai live set a quelli museali e radiofonici, così da delineare figure di alto profilo tecnico, realizzatori di progetti artistici fondati sulla spazializzazione, modellizzazione e registrazione-documentazione del suono. È pensato in sinergia con il progetto di alta formazione artistica, al fine di creare una filiera di competenze sia artistiche che tecniche nelle attività del centro.

Tra i docenti dei 3 moduli in cui si articola il corso, insieme ai direttori artistici Montanari e Pitozzi, al sound designer Marco Olivieri e al light designer e direttore tecnico Luca Pagliano, ci saranno diverse figure di primo piano che hanno elaborato sia strumenti che prospettive metodologiche di lavoro sul suono e la sua diffusione in spazi architettonicamente diversi, senza dimenticare l’incontro con artiste/i che hanno impiegato questi sistemi nella realizzazione delle loro opere, come: Nicola Prodi, Simone Corelli, Hubert Westkemper, Luigi Agostini, Massimo Carli, Robin Rimbaud aka Scanner.

La Scuola di vocalità è segnata dal tratto del disegnatore Stefano Ricci, che ha composto il logo e i materiali, insieme al progetto poetico per i social di Malagola di Marco Sciotto, studioso e responsabile degli archivi.

Tra i partner promotori a livello regionale, nazionale e internazionale che aderiscono al progetto: Fondazione Ravenna Manifestazioni-Ravenna Festival, Consorzio Digitalia, ERT- Emilia Romagna Teatro, Fondazione I Teatri, Istituto Superiore di Studi Musicali G. Verdi, Santarcangelo dei Teatri – Santarcangelo Festival, BH Audio, Tempi Tecnici Società Cooperativa, Robin Rimbaud Art Foundation.

 

SOUND DESIGN NELLE PERFORMING ARTS

corso di formazione permanente per 13 studenti
Ravenna | da aprile a maggio 2024
150 ore complessive: 100 ore di lezioni in aula, 50 ore di “Project Work”

Requisiti di accesso:

  • abbiano residenza o domicilio sul territorio della Regione Emilia-Romagna;
  • siano dotati di titolo di formazione secondaria;
  • abbiano pregresse conoscenze, competenze ed esperienze professionali inerenti all’utilizzo e alla gestione di sistemi audio professionali (nell’ambito di teatro, cinema,danza, musica, multimedia, ecc.) acquisite attraverso percorsi formativi formali di formazione terziaria coerenti ed esperienze professionali testate;
  • abbiano comprovate competenze ed esperienze nei settori musicali (musica strumentale, elettronica ed elettroacustica) e conoscenza delle principali tecnologie applicate alla spazializzazione e ai sistemi di modellizzazione del suono.

Documenti:

scarica il comunicato stampa
scarica il bando per presentare la candidatura
scarica la scheda di iscrizione

Scadenze:

scadenza invio candidature 22 febbraio 2024
a info@malagola.eu | +39 348 1382632 (lun-ven 9-13 e 14-18)
info Fb/Ig @MalagolaRavenna | info@malagola.eu

 

Al termine sarà rilasciato un attestato di frequenza

 

Malagola fa parte delle attività di formazione teorico-pratiche avviate dal Centro di produzione ed Ente di formazione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.

Operazione Rif. PA 2023-20219/RER approvata con DGR n. 2096 del 04/12/2023 e cofinanziata con risorse del FSE+ 2021-2027 e della Regione Emilia-Romagna

Aperte le candidature per il nuovo corso di Alta formazione 2024 MALAGOLA – Scuola di Vocalità

𝗜𝗟 𝗕𝗔𝗡𝗗𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗡𝗨𝗢𝗩𝗢 𝗖𝗢𝗥𝗦𝗢 𝗗𝗜 𝗔𝗟𝗧𝗔 𝗙𝗢𝗥𝗠𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗜 𝗠𝗔𝗟𝗔𝗚𝗢𝗟𝗔 (𝗖𝗛𝗘 𝗦𝗜 𝗦𝗩𝗜𝗟𝗨𝗣𝗣𝗘𝗥𝗔̀ 𝗗𝗔 𝗠𝗔𝗥𝗭𝗢 𝗔 𝗠𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢), 𝗔𝗣𝗘𝗥𝗧𝗢 𝗙𝗜𝗡𝗢 𝗔𝗟 𝟯𝟭 𝗚𝗘𝗡𝗡𝗔𝗜𝗢

È aperto fino al 31 gennaio il bando per candidarsi al nuovo corso  di alta formazione di MALAGOLA Scuola di Vocalità e Centro di ricerca vocale e sonora di Ravenna, diretto da Ermanna Montanari, co-fondatrice e direzione artistica del Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, e Enrico Pitozzi, studioso e docente dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

Il corso di alta formazione Estetiche e tecniche della ricerca vocale e sonora – gratuito e dedicato a 15 studenti – ha l’obiettivo di preparare e consolidare professionalmente figure che gravitano a diverso titolo nell’ambito della creazione artistica multidisciplinare, rafforzando competenze che vanno dalle arti della scena (performer, cantanti, attori/attrici e/o strumentisti/e), alla realizzazione di installazioni audiovisive e/o alla produzione multimediale (radiofonia, audioguide, audiolibri, ecc.), la cui pratica è indirizzata ad esplorare la voce e le sue interazioni con il suono e la musica elettroacustica ed elettronica.

Tra i docenti dei 5 moduli in cui si articola il corso, insieme ai direttori artistici Montanari e Pitozzi, ci saranno figure di primo piano della sperimentazione vocale e sonora nazionale e internazionale, della ricerca estetica e della foniatria, come Lucia Amara, François Bonnet, Sonia Bergamasco, Claron McFadden, Mirella Mastronardi, Diego Schiavo, Robin Rimbaud ‘aka’ Scanner, Franco Fussi, Silvia Magnani, Francesca Proia, Patrizia Cuoco. La direzione organizzativa del progetto è di Silvia Pagliano, la direzione tecnica di Luca Pagliano.

La Scuola di vocalità è segnata dal tratto del disegnatore Stefano Ricci, che ha composto il logo e i materiali, insieme al progetto poetico per i social di Malagola di Marco Sciotto, studioso e responsabile degli archivi.

Tra i partner promotori a livello regionale, nazionale e internazionale che aderiscono al progetto si segnalano: Fondazione Ravenna Manifestazioni-Ravenna Festival, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione I Teatri, Ater Fondazione, Fondazione Flaminia, Mar – Museo d’Arte della Città di Ravenna, Istituto Superiore di Studi Musicali G. Verdi, Istituzione Biblioteca Classense, Santarcangelo dei Teatri – Santarcangelo Festival, L’arboreto – Teatro Dimora Mondaino, Start Cinema, BH Audio, Italian and American Playwrights project-Umanism LLC- Martin E. Segal Theatre Center, Robin Rimbaud Art Foundation.

scarica il comunicato stampa
scarica il bando per presentare la candidatura
scarica la scheda di iscrizione

scadenza invio candidature 31 gennaio 2024
a info@malagola.eu | +39 348 1382632 (lun-ven 9-13 e 14-18)
info Fb/Ig @MalagolaRavenna | info@malagola.eu

 

MALAGOLA Estetiche e tecniche della ricerca vocale e sonora

corso di Alta formazione gratuito per 15 studenti
Ravenna | da marzo a maggio 2024
440 ore complessive: 340 ore di lezioni in aula, 100 ore di “Project Work”

Requisiti di accesso:

-dai diciotto anni di età;
-residenza o domicilio in Emilia-Romagna;
-titolo di formazione secondaria quinquennale, laurea triennale, magistrale o equipollenti;
-pregresse conoscenze, competenze ed esperienze -almeno triennali- nell’area professionale dello spettacolo acquisite attraverso percorsi formativi formali ed esperienze professionali testate, supportate dall’invio di materiale multimediale;
-comprovate competenze ed esperienze -almeno triennali- nell’ambito della musica strumentale, elettronica ed elettroacustica supportate dall’invio di materiale multimediale.

Al termine sarà rilasciato un attestato di frequenza

 

Malagola fa parte delle attività di formazione teorico-pratiche avviate dal Centro di produzione ed Ente di formazione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.

Operazione Rif. PA 2023-20219/RER approvata con DGR n. 2096 del 04/12/2023 e cofinanziata con risorse del FSE+ 2021-2027 e della Regione Emilia-Romagna

Prorogata la mostra su Demetrio Stratos a Palazzo Malagola

La mostra dedicata a Demetrio Stratos allestita a Palazzo Malagola tornerà dall’8 gennaio fino al 31 gennaio

 

L’esposizione AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979, è curata dai due co-direttori di MALAGOLA Centro di ricerca vocale e sonora, Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi

La mostra AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979 allestita a Palazzo Malagola è terminata il 22 dicembre, ma tornerà a partire dall’8 gennaio fino alla fine del mese. A seguito dell’alta affluenza e della grande richiesta si è infatti pensato di riaprirla da lunedì 8 gennaio a mercoledì 31.

La mostra è curata dai due co-direttori di MALAGOLA, Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, e riguarda la presentazione – in forma espositiva – di una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito a dicembre 2022 dal Comune di Ravenna, con co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente da Daniela Ronconi Demetriou – vedova Stratos – e ha trovato in MALAGOLA un luogo ideale di conservazione, fruizione e valorizzazione. Si tratta di un fondo che rappresenta il primo, fondamentale nucleo in espansione di un patrimonio di rilevanza primaria tanto nell’ambito della ricerca vocale e sonora, quanto in quello degli archivi d’artista. Un fondo costituito dalla documentazione raccolta dapprima da Demetrio Stratos nel corso della sua attività e, successivamente alla sua scomparsa, da Daniela Ronconi Demetriou. Spaziando dalla documentazione audiovisiva di performance, lezioni e concerti agli appunti preparatori legati alla sua produzione artistica, dai materiali che ripercorrono gli stretti legami con altri artisti – John Cage su tutti – alle stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, da strumenti musicali a oggetti, cimeli e capi d’abbigliamento, da libri e dischi in vinile a manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, dalle copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca alla rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni, le centinaia di materiali differenti che compongono l’archivio restituiscono in modo tangibile la stratificazione, la complessità e la multiformità di una personalità artistica come quella di Stratos, aprendo a tracciati di lettura e di ricerca differenti e anche inediti.

La stanza di ascolto immersivo @ Marco Caselli Nirmal

ORARI DI VISITA

La mostra è ad ingresso gratuito. Orari di visita dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 (domenica solo al mattino). Per informazioni info@malagola.eu tel. 348 1382632

MALAGOLA – ideato e diretto da Ermanna Montanari (fondatrice e direzione artistica delle Albe) e da Enrico Pitozzi (studioso e docente dell’Università di Bologna) – è il Centro internazionale di ricerca vocale e sonora che sviluppa a Palazzo Malagola, in forte relazione con il Teatro Rasi, e nel quadro della progettualità delle Albe/Ravenna Teatro, attività di ampio respiro tra loro connesse: una scuola di vocalità e di studi sul suono, archivi sonori e audiovisivi, il “Collegio Superiore di Estetica della Scena” che promuove partnership editoriali, incontri, seminari, performance, concerti. MALAGOLA ha ricevuto il Premio Ubu 2022 come progetto speciale e il Premio Radicondoli 2023.

Palazzo Malagola si trova a Ravenna in via di Roma 118.

Inaugurata la mostra dedicata a Demetrio Stratos e ai materiali del suo Archivio

L’esposizione “AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979”, curata dai due co-direttori di MALAGOLA Centro di ricerca vocale e sonora, Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi, rimarrà aperta fino al 22 dicembre

Ermanna Montanari, Enrico Pitozzi, Mauro Felicori e Fabio Sabaraglia @Marco Caselli Nirmal

È stata inaugurata ieri a Palazzo MALAGOLA la mostra dal titolo AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979, curata dai due co-direttori di MALAGOLA, Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, che riguarda la presentazione – in forma espositiva – di una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito dal Comune di Ravenna grazie ad un co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna. L’inaugurazione è stata preceduta, alle 15:00, da un seminario-tavola rotonda promosso in collaborazione con MAR, Museo d’Arte della Città di Ravenna (in via di Roma 13) e ospitato in sala Martini, dal titolo Demetrio Stratos: il microcosmo della voce. L’incontro, coordinato da Marco Sciotto, è stato curato dal centro di ricerca MALAGOLA con l’obiettivo di illuminare alcuni aspetti della sperimentazione vocale di Demetrio Stratos. A portare i saluti istituzionali sono stati l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio dell’Emilia-Romagna, Mauro Felicori, e l’assessore del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia. L’introduzione è stata curata da Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari e ha visto la partecipazione delle eredi Daniela Ronconi Demetriou e Anastassia Demetriou. Diversi gli interventi che si sono susseguiti, a partire da Enrico Pitozzi, Franco Masotti, Janete El Haouli, Marco Sciotto, Dario Taraborrelli. Testimonianze di Silvia Lelli, Oderso Rubini, Paolo SpedicatoL’Archivio Demetrio Stratos è stato acquisito a dicembre 2022 dal Comune di Ravenna, con co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente da Daniela Ronconi Demetriou – vedova Stratos – che lo ha fino a quel momento custodito e ha trovato in MALAGOLA un luogo ideale di conservazione, fruizione e valorizzazione. Si tratta di un fondo che rappresenta il primo, fondamentale nucleo in espansione di un patrimonio di rilevanza primaria tanto nell’ambito della ricerca vocale e sonora, quanto in quello degli archivi d’artista. Un fondo costituito dalla documentazione raccolta dapprima da Demetrio Stratos nel corso della sua attività e, successivamente alla sua scomparsa, da Daniela Ronconi Demetriou. Spaziando dalla documentazione audiovisiva di performance, lezioni e concerti agli appunti preparatori legati alla sua produzione artistica, dai materiali che ripercorrono gli stretti legami con altri artisti – John Cage su tutti – alle stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, da strumenti musicali a oggetti, cimeli e capi d’abbigliamento, da libri e dischi in vinile a manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, dalle copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca alla rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni, le centinaia di materiali differenti che compongono l’archivio restituiscono in modo tangibile la stratificazione, la complessità e la multiformità di una personalità artistica come quella di Stratos, aprendo a tracciati di lettura e di ricerca differenti e anche inediti.

Alcuni oggetti in esposizione @Marco Caselli Nirmal

Durante il primo anno di lavoro sui materiali del fondo, si è proceduto con il loro graduale riordino, inventariazione e digitalizzazione (quest’ultima a cura di Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna) e questa mostra rappresenta il primo movimento di un percorso di valorizzazione, che proseguirà con le altre attività di Malagola. Nel corso del 2024 i materiali potranno essere accessibili a tutti coloro che ne faranno richiesta, in modo che un simile patrimonio possa essere realmente un bene a disposizione di studiosi, artisti, curiosi, ricercatori e di chiunque voglia entrare in relazione con la figura e con i processi artistici di Demetrio Stratos.

Venendo alla mostra, la ricerca vocale di Stratos, insieme ai materiali che la testimoniano, mettono in luce gli aspetti inauditi della sua sperimentazione, restituendo il profilo di una figura artistica prismatica e insofferente alle definizioni, lontano tanto dalla “scena ufficiale” del rock o del pop quanto da quella d’autore di quegli anni. La traiettoria della sua ricerca, se non si fosse spenta prematuramente nel giugno del 1979, avrebbe generato nuove forme sonore per inedite esperienze d’ascolto.

Immagine degli spazi espositivi @Marco Caselli Nirmal

“Ciò che ci resta, tuttavia – osservano Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi – è la traccia di una sperimentazione vocale che eccede il piano espressivo e si dispone invece come un ‘esercizio spirituale’, come una particolare forma della ‘cura di sé’, ricerca incessante del proprio stare rispetto al mondo. Nel comporre in voce, per Stratos, l’orecchio sembra tornare ad essere ciò che è sempre stato, vale a dire l’organo della profondità interiore: ciò che rileva e capta il mondo per tradurlo e chiamarlo nella voce. Solo così la voce può tornare ad invocare l’inatteso, anche se questo è sempre stato lì, intorno a noi, impercettibile per distrazione. L’esercizio di questa sublime forma d’attenzione, che mai separa la gioia dell’apparire delle cose dall’angoscia della loro scomparsa, richiede allora un corpo timpano, un corpo prisma, capace di intendere aree sonore impercettibili e intermittenti restituendole in canto. Quel canto che vi invitiamo qui ad ascoltare”.

La mostra dei primi materiali d’Archivio, che si protrarrà fino al 22 dicembre, prevede, nella serata di sabato 16 dicembre, alle ore 20.30, nella sala Martini del Museo d’arte della città di Ravenna, la proiezione del film La voce Stratos (Italia, 2009, 110 minuti), regia di Monica Affatato, Luciano D’Onofrio. Al termine della proiezione Marco Sciotto coordinerà il dialogo con gli autori.

Immagine degli spazi espositivi @Marco Caselli Nirmal

ORARI DI VISITA

La mostra è ad ingresso gratuito. Orari di visita dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 (venerdì 8 dicembre e domeniche solo mattina). Per informazioni info@malagola.eu tel. 348 1382632

“AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO”. Mostra dedicata a Demetrio Stratos

Doppio appuntamento – mercoledì 6 dicembre alle 18:00 – per la mostra dedicata a Demetrio Stratos e ai materiali del suo Archivio conservati a Palazzo MALAGOLA a Ravenna

L’inaugurazione della mostra AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos [1970-1979], curata dai due co-direttori di MALAGOLA Centro di ricerca vocale e sonora, Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi, sarà preceduta, dalle 15:00 alle 18:00, da un seminario-tavola rotonda ospitato al MAR. Il 16 dicembre è prevista la proiezione del film La voce Stratos

Demetrio Stratos durante la registrazione in solo dal titolo Metrodora, edita per la collana Cramps/Diverso, Milano, 1976, @Roberto Masotti, Lelli e Masotti Archivio

Mercoledì 6 dicembre, alle 18:00 a Palazzo MALAGOLA, verrà inaugurata la mostra dal titolo AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos [1970-1979], curata dai due co-direttori di MALAGOLA, Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, che riguarda la presentazione – in forma espositiva – di una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito dal Comune di Ravenna grazie ad un co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna.

L’inaugurazione sarà preceduta, alle 15:00, da un seminario-tavola rotonda promossi in collaborazione con MAR, Museo d’Arte della Città di Ravenna (in via di Roma 13) e ospitati in sala Martini, dal titolo Demetrio Stratos: il microcosmo della voce. L’incontro, coordinato da Marco Sciotto, sarà curato dal centro di ricerca MALAGOLA con l’obiettivo di illuminare alcuni aspetti della sperimentazione vocale di Demetrio Stratos. A portare i saluti istituzionali saranno l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio dell’Emilia-Romagna, Mauro Felicori, e l’assessore del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia. L’introduzione sarà curata da Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari e vedrà la partecipazione delle eredi Daniela Ronconi Demetriou e Anastassia Demetriou. Seguiranno gli interventi di Enrico Pitozzi, Franco Masotti, Janete El Haouli, Marco Sciotto, Dario Taraborrelli. Testimonianze di Silvia Lelli, Claudio Chianura, Oderso Rubini, Paolo Spedicato.

L’Archivio Demetrio Stratos è stato acquisito a dicembre 2022 dal Comune di Ravenna, con co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente da Daniela Ronconi Demetriou – vedova Stratos – che lo ha fino a quel momento custodito e ha trovato in MALAGOLA un luogo ideale di conservazione, fruizione e valorizzazione. Si tratta di un fondo che rappresenta il primo, fondamentale nucleo in espansione di un patrimonio di rilevanza primaria tanto nell’ambito della ricerca vocale e sonora, quanto in quello degli archivi d’artista. Un fondo costituito dalla documentazione raccolta dapprima da Demetrio Stratos nel corso della sua attività e, successivamente alla sua scomparsa, da Daniela Ronconi Demetriou. Spaziando dalla documentazione audiovisiva di performance, lezioni e concerti agli appunti preparatori legati alla sua produzione artistica, dai materiali che ripercorrono gli stretti legami con altri artisti – John Cage su tutti – alle stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, da strumenti musicali a oggetti, cimeli e capi d’abbigliamento, da libri e dischi in vinile a manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, dalle copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca alla rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni, le centinaia di materiali differenti che compongono l’archivio restituiscono in modo tangibile la stratificazione, la complessità e la multiformità di una personalità artistica come quella di Stratos, aprendo a tracciati di lettura e di ricerca differenti e anche inediti. Nel corso del primo anno di lavoro sui materiali del fondo, si è proceduto con il loro graduale riordino, inventariazione e digitalizzazione (quest’ultima a cura di Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna) e questa mostra rappresenta il primo movimento di un percorso di valorizzazione, che proseguirà con le altre attività di MALAGOLA. Nel corso del 2024 i materiali potranno essere accessibili a tutti coloro che ne faranno richiesta, in modo che un simile patrimonio possa essere realmente un bene accessibile a studiosi, artisti, curiosi, ricercatori e a chiunque voglia entrare in relazione con la figura e con i processi artistici di Demetrio Stratos.

Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi @Fabrizio Zani

“Cortocircuito del tempo – osservano Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, co-direttori di MALAGOLA – la voce di Demetrio Stratos ‘chiama’ ancora, ora come allora. Pronuncia il nome di ciò a cui si rivolge: convoca una ad una le cose del mondo e le dispone secondo la loro andatura nel cosmo che affiora. La presenza della sua voce – ciò che essa nomina chiamando – è ciò che precede e precorre ogni possibile condizione di linguaggio, ne sonda i limiti, ne abita i margini. In senso proprio, la sua voce non dice, mostra: nominando qualcosa del mondo, lo annuncia. A MALAGOLA il compito di custodire questa voce – nelle innumerevoli forme in cui si manifesta attraverso partiture, appunti di lavoro, immagini e documenti audiovisivi qui raccolti per la prima volta – e, insieme, la responsabilità della sua trasmissione, con la stessa cura che si addice ad una memoria non intaccata dalla voracità del tempo”.

“L’attuale amministrazione regionale – sottolinea l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori – sta mettendo molta attenzione agli archivi, sia acquisendoli quando necessario, sia contribuendo alla catalogazione e digitalizzazione al fine di una disponibilità pubblica. L’acquisizione dalla vedova dell’archivio di Demetrio Stratos è venuta dunque naturale, tanto più che l’opportunità si è presentata proprio mentre contemporaneamente nasceva a Ravenna – dal dialogo ultradecennale tra Montanari e Pitozzi, in un progetto individuato da Albe/Ravenna Teatro insieme al Comune di Ravenna con la collaborazione della Regione, un centro internazionale dedicato alla voce, che è stato il campo principale delle sperimentazioni di Stratos. Un centro che scongiura il rischio che l’archivio si copra di polvere e ne garantisce la fruizione, la vitalità, l’utilità per i giovani. Questa prima mostra ne è la prova”.

“Ravenna si arricchisce di un patrimonio culturale straordinario – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – che da oggi diventa finalmente fruibile grazie al lavoro di ricerca e valorizzazione che MALAGOLA porta avanti ormai da anni sul nostro territorio. L’operazione di acquisizione che abbiamo concluso insieme all’assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna rappresenta un esempio virtuoso di come la collaborazione tra istituzioni e realtà artistiche della città generi continue e importanti opportunità di arricchimento della proposta culturale per visitatori e cittadini. In particolare siamo certi che la presenza a Ravenna dell’Archivio memoriale Demetrio Stratos, oltre a contribuire e ad arricchire le attività di formazione e ricerca che MALAGOLA conduce, possa diventare un’esperienza di riferimento anche per tanti studiosi e appassionati.

La mostra dei primi materiali d’Archivio, che si protrarrà fino al 22 dicembre, prevede, nella serata di sabato 16 dicembre, alle ore 20.30, nella sala Martini del MAR, Museo d’Arte della Città di Ravenna, la proiezione del film La voce Stratos (Italia, 2009, 110 minuti), regia di Monica Affatato, Luciano D’Onofrio. Al termine della proiezione Marco Sciotto coordinerà il dialogo con gli autori.

 

ORARI DI VISITA

La mostra è a ingresso gratuito. Orari di visita dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 (venerdì 8 dicembre solo mattina). Per informazioni info@malagola.eu o tel. 348 1382632

DEMETRIO STRATOS – NOTA BIOGRAFICA

Demetrio Stratos (italianizzazione di Efstratios Demetriou) nasce il 22 Aprile 1945 da genitori greci ad Alessandria d’Egitto, dove trascorre i primi tredici anni della sua vita e dove frequenta il Conservatoire National d’A- thènes, studiando fisarmonica e pianoforte. A seguito degli eventi politici che coinvolgono l’Egitto, si trasferisce dapprima a Cipro e poi, nel 1962, in Italia, dove si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e fonda, l’anno successivo, un gruppo musicale studentesco all’interno del quale figura inizialmente solo come tastierista e successivamente anche come cantante. Nel 1966 si unisce al gruppo rock I Ribelli, che lascia nel 1970 per fondarne uno proprio con musicisti inglesi.
Nello stesso anno, anche grazie all’interesse verso la fase di ‘lallazione’ della figlia Anastassia – nata dal matrimonio con Daniela Ronconi, avvenuto l’anno prima –, prende avvio la sua attenzione e la sua ricerca sulle possibilità della vocalità svincolata da ogni relazione con il linguaggio. Nel 1972 nasce il gruppo Area, che l’anno dopo registrerà per la Cramps Records di Gianni Sassi, già partecipe del gruppo Fluxus, il primo album Arbeit macht frei, con una formazione costituita da Stratos, Giulio Capiozzo, Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi e Giampaolo Tofani. Due anni dopo, nel 1974, si avvicina al pensiero e all’opera di John Cage, di cui interpreterà Sixty-Two Mesostics Re Merce Cunningham per voce non accompagnata e microfono. Negli stessi anni, la sua ricerca pratica si arricchisce dei suoi studi di musicologia comparata, di vocalità etnica, di tecniche orientali e di psicanalisi, con una particolare attenzione verso i rapporti tra linguaggio e psiche. Nel 1976 viene pubblicato il suo primo disco da solista, Metrodora, un lavoro per sola voce che presenta la sua ricerca vocale degli ultimi anni. Contestualmente, collabora con Franco Ferrero del Centro di Studio per le Ricerche di Fonetica presso il C.N.R. di Padova, con il quale indaga le caratteristiche fisiologiche della propria sperimentazione. Nel 1978 pubblica il suo quinto e ultimo disco in studio con gli Area, intitolato 1978, gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano!. Nello stesso anno partecipa, a New York, su invito di John Cage, allo spettacolo Events di Merce Cunningham & Dance Company, al concerto di Cage presso il Teatro Margherita di Genova insieme a Grete Sultan e Paul Zukofsky e, a Bologna, all’evento Il treno di Cage. Alla ricerca del silenzio perduto. Ancora nel 1978 esce, sempre per la Cramps, il suo secondo disco solista, Cantare la voce. Nel 1979 registra Le Milleuna, testo di Nanni Balestrini per l’azione mimica di Valeria Magli e, a Parigi, interpreta per France Culture Pour en finir avec le jugement/28 de dieu di Antonin Artaud. Nello stesso anno progetta, con Paolo Tofani e Mauro Pagani, lo spettacolo Rock’n’roll Exhibition, dedicato ai grandi musicisti del rock anni ’50 e tiene un corso di semiologia della musica contemporanea sulla voce al conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ di Milano. È costretto, però, a rinunciare al progetto – già definito nei dettagli – di insegnare, su proposta di Cage, presso il Center for Music Experiment dell’Università di San Diego, in California, a causa dell’insorgere della malattia che lo con- durrà alla morte il mattino del 13 giugno 1979, al Memorial Hospital di New York. Il concerto che era stato organizzato per il 14 giugno all’Arena di Milano per raccogliere fondi che contribuissero alla degenza di Stratos diviene un grande omaggio di centinaia di musicisti in memoria dell’artista.

MALAGOLA – ideato e diretto da Ermanna Montanari (fondatrice e direzione artistica delle Albe) e da Enrico Pitozzi (studioso e docente dell’Università di Bologna) – è il Centro internazionale di ricerca vocale e sonora che sviluppa a Palazzo MALAGOLA, in forte relazione con il Teatro Rasi, attività di ampio respiro tra loro connesse: una scuola di vocalità e di studi sul suono, archivi sonori e audiovisivi, il “Collegio Superiore di Estetica della Scena” che promuove partnership editoriali, incontri, seminari, performance, concerti. MALAGOLA ha ricevuto il Premio Ubu 2022 come progetto speciale e il Premio Radicondoli 2023. Palazzo MALAGOLA si trova a Ravenna in via di Roma 118.

Collegio Superiore di Estetica della Scena «Malagola»

MALAGOLA

Le forme dell’ascolto

a cura di Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari

Ogni possibilità di futuro dimora nella qualità dell’ascolto. Da questo adagio prendono avvio le attività del Collegio Superiore di Estetica Malagola dedicate ai seminari. La parola «futuro» risuona qui in modo essenzialmente diverso da come oggi viene impiegata. Esso non indica un domani ipotetico, disposto nella mera successione del tempo. Implica invece un affondo in cui il tempo retrocede per toccare qualcosa che accade prima di ogni possibile inizio, là dove le cose discretamente dimorano nel loro cominciamento. La voce con cui questo «futuro» ci parla chiede dunque di essere custodita e ascoltata. Questi seminari sono lo spazio in cui dimorano le voci e i suoni del mondo: essi stanno li, pazienti e sempre presenti, in attesa di essere nuovamente compresi in un ascolto che li sappia intendere.

Presentata “La Stagione dei Teatri 2023-2024”

Il 2 novembre si apre ufficialmente La Stagione dei Teatri 2023/2024

 

Un prologo composto da quattro appuntamenti coprirà l’intero mese di ottobre; da quello successivo l’inaugurazione di una stagione ricca, che propone classici rivisitati da registi di fama e spettacoli ispirati a testi che nascono da generi letterari diversi tra loro

L’autunno porta con sè la voglia di tornare in teatro e La Stagione dei Teatri è pronta con nuovi titoli e nuove suggestioni. Organizzato da Ravenna Teatro – centro di produzione teatrale riconosciuto dal Ministero della Cultura quale primo centro in Italia per qualità artistica – insieme al Comune di Ravenna, il cartellone della nuova stagione offre classici rivisitati da registi di fama e spettacoli ispirati a testi che nascono da generi letterari diversi; brani che aprono a profonde riflessioni sull’oggi e che pongono interrogativi mai risolti. Come di consueto, saranno i due teatri della città, Teatro Rasi e Teatro Alighieri, ad accogliere la Stagione che si articolerà tra novembre e aprile.

LE PRESENTAZIONI ITINERANTI

Come lo scorso anno, continuano le presentazioni itineranti: studi professionali, dipartimenti universitari, sedi di associazioni, scuole, case di privati e centri di aggregazione dal cuore della città alla periferia ospiteranno, fino a fine ottobre, il racconto degli spettacoli in cartellone (clicca qui per il calendario aggiornato).

IL PROLOGO A OTTOBRE

Novità di quest’anno sarà un prologo che occuperà l’intero mese di ottobre con quattro appuntamenti al Teatro Rasi che vedranno protagonisti le Albe con Laura Redaelli (2-8 ottobre) e il suo omaggio in forma di studio alla poeta Antonia Pozzi, Per troppa luce; VajontS 23, ideato da Marco Paolini con il contributo di Marco Martinelli, che andrà in scena in oltre centro teatri italiani in simultanea lunedì 9 ottobre (a Ravenna l’appuntamento sarà al Rasi alle 21:00 e sarà diretto dallo stesso Martinelli); Fiorenza Menni, martedì 24 ottobre, con Leggere Franco Quadri e Occam Océan con Silvia Tarozzi e Enrico Malatesta venerdì 27 ottobre in stretta relazione al percorso intrapreso da Malagola.

LA STAGIONE

Fino al 25 ottobre sarà possibile abbonarsi alla Stagione: l’abbonamento prevede sei spettacoli fissi e due a scelta.

I sei spettacoli fissi, programmati al Teatro Alighieri, sono: Uomo e galantuomo, primo testo in tre atti di Eduardo De Filippo, scritto a soli ventidue anni, interpretato da Geppy Gleijeses, allievo del Maestro e da lui autorizzato a portare in scena le sue opere; Kohlhaas, in cui Marco Baliani racconta la storia di un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, alimenta una spirale di violenze sempre più incontrollabili in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena; Trappola per topi, un classico della letteratura teatrale, scritto dalla regina del giallo per antonomasia, Agata Christie, viene portato in scena attraverso una rilettura di cui è protagonista l’attore Ettore Bassi; Anna Della Rosa e Valter Malosti vestiranno invece i panni dei due straripanti protagonisti della grande tragedia scritta da William Shakespeare tra il 1607 e il 1608, Antonio e Cleopatra. Nata dalla penna, insieme forte e delicata, di Viola Ardone, Oliva Denaro è la protagonista che dà il nome al libro da cui nasce lo spettacolo e che vede sul palco Ambra Angiolini; La Locandiera, di Antonio Latella con Sonia Bergamasco, porrà infine l’accento sulla straordinaria attualità del primo testo italiano in cui è protagonista una donna.

Nella rosa dei titoli che compongono gli spettacoli a scelta, compaiono invece Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande, omaggio del Teatro Koreja allo scrittore e giornalista tarantino impegnato nella difesa dei diritti dei migranti e nelle battaglie in favore degli ultimi della Terra; la trilogia del Teatro delle Albe che rende omaggio ai maestri di Marco Martinelli e Ermanna Montanari: Pasolinacci e Pasolini, quattro movimenti di ascolto; A te come te. Scritti giornalistici di Giovanni Testori e 5 fotogrammi per Bernardo Bertolucci. La buca è invece il titolo del nuovo spettacolo di Nerval Teatro – realtà orientata a indagare il ruolo sociale e relazionale dell’arte – ispirato all’opera di Samuel Beckett, mentre Étoile è frutto dell’incontro tra una drammaturga in grado di abbandonare le parole e agire sui gesti (Rita Frongia), e un attore capace nel mettere in campo la sua storia e il suo sapere tecnico attraverso il corpo (Stefano Vercelli).Terzo Reich di Romeo Castellucci / Societas  è un’installazione audiovisiva basata sulla rappresentazione spettrale di tutti i nomi. I sostantivi del vocabolario italiano vengono proiettati a uno a uno con una velocità commisurata alla capacità retinica di trattenere una parola che appare nel baleno di un ventesimo di secondo. La Faglia è il racconto dell’ostinazione di due uomini deputati a tappare i buchi di un mondo in declino nato dalla penna dell’autrice francese Adèle Gascuel che, con ironia, ripercorre la logica di pensiero dell’Occidente moderno. In 7 contro Tebe la tragedia di Eschilo viene rivisitata da I sacchi di sabbia in chiave comica miscelando alto e basso senza soluzione di continuità. Marco Baliani torna come protagonista di Una notte sbagliata, titolo che pone una profonda riflessione sull’abuso di potere anche in rapporto alla vicenda legata a Stefano Cucchi, mentre in Barabba la regista Teresa Ludovico porta alla ribalta un testo inedito del 2010 di Antonio Tarantino, che spaziano dal sacro al profano. Divertenti e terribili, anarchici e surreali, Flavia Mastrella e Antonio Rezza giocheranno alla vita come in un ideogramma nello spettacolo 7-14-21-28, “in cui volumi triangolari diretti verso l’alto coesistono con linee orizzontali, ma in verticale si muove solo l’uomo”. Il figlio della tempesta. Musiche, parole e immagini dalla Fortezza è la nuova edizione del concerto-spettacolo diretto da Armando Punzo e dedicato alla Compagnia di detenuti-attori, fondata dal regista napoletano nel 1988 all’interno del carcere di Volterra. In Balasso fa Ruzante Natalino Balasso propone una comicità vitale, ma allo stesso tempo amara, pervasa da un dirompente realismo espressivo. Un mondo di villani dove la peste va e viene e dove il tragico e il comico si fondono in maniera inscindibile. Con Sole e Baleno  il racconto si ispira, in modo libero, ad una storia realmente accaduta in Italia negli anni Novanta del ‘900, quella di due giovani uniti da un amore assoluto – e dal loro idealismo – che si scontrano con una società che prima reprime e uccide, poi riflette. L’artista sonora e musicista Agnese Banti sarà protagonista di Speaking Cables, dispositivo coreografico per voce, cavi e altoparlanti con cui porterà in scena la propria voce per scucire e ricucire lo spazio attraverso il suono spazializzato che si svela sulla scena. In Le vacanze Alessandro Berti racconta invece di un mondo appena futuro, in cui due adolescenti, dopo l’esame di maturità, si interrogano sui cambiamenti climatici. Con Diario di Pinocchio 20202065 Roberto Corradino propone infine un’iniziazione collettiva di cui il pubblico diventa inconsapevole protagonista e testimone. Una cerimonia genealogica che prova a raccontare la biografia culturale, il modello identitario, la storia personale della nostra nazione sullo sfondo della Grande Storia.

A completare l’offerta, due eventi speciali: Edipo. Una fiaba di magia, di Chiara Guidi, co-fondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio, oggi Socìetas, che da anni elabora una specifica concezione di teatro infantile e che sarà in scena giovedì 11 aprile al Teatro Rasi, e Santa Giovanna dei Macelli, di Teatro Nazionale e ErosAntEros, evento speciale in collaborazione con POLIS Teatro Festival in programma all’Alighieri il 24 aprile.

“Abbiamo la necessità – sottolineano Marcella Nonni e Alessandro Argnani, co-direttori di Ravenna Teatro – di tornare all’ascolto e di metterci in connessione con chi ci ha preceduto e con chi, oggi, ha cose da dire. Questa Stagione si sviluppa tra pilastri della tradizione, come Eschilo e De Filippo, e giovani autrici contemporanee, come Adele Gasquel e Viola Ardone, e si sofferma su temi fortemente attuali, quali i mutamenti climatici e ambientali”.

“Si torna a teatro – osserva l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – grazie al sapiente lavoro e alla contagiosa passione con cui Ravenna Teatro, negli anni, ha saputo radicare i linguaggi teatrali nella vita quotidiana della nostra città. In virtù di questo lungo lavoro di semina – che si è nutrito di incontri, di laboratori della non-scuola, di Chiamate Pubbliche e di confronti serrati – i luoghi di spettacolo sono diventati spazio pubblico nel senso più alto del termine. Spazi di condivisione e di crescita in cui ritrovare compagnie e artisti, ormai diventati familiari, insieme a nuove proposte filtrate dall’esperienza di una direzione artistica sempre alla ricerca di stimoli nuovi. Incontri che si trasformano in strumenti di lettura del presente e che ci proiettano in un futuro sempre più prossimo anche grazie alla scelta di temi quali i grandi mutamenti climatici e ambientali. E rimanendo in tema di ambiente – conclude l’assessore – anche quest’anno prosegue un’opportunità preziosa sotto molteplici aspetti, ovvero la possibilità, per abbonati e abbonate, di poter usufruire di un servizio di trasporto gratuito verso il teatro con successivo rientro. Una modalità che rappresenta un unicum sul nostro territorio, occasione utile per adolescenti e anziani”.

IN VIAGGIO VERSO IL TEATRO

Anche quest’anno Ravenna Teatro torna ad offrire ai residenti delle Circoscrizioni Nord e Sud del comune di Ravenna e a quelli del comune di Alfonsine l’opportunità di recarsi a teatro usufruendo di un servizio di trasporto gratuito. Si tratta di un servizio molto caro al pubblico di ogni età, dai giovani agli anziani, che permette di spostarsi gratuitamente in orario serale e di essere riaccompagnati al termine dello spettacolo (abbonamento più servizio di trasporto 146 euro / under 26 50 euro).
Grande attenzione continua infine ad essere riservata anche a chi ha meno di 26 anni, che potrà usufruire di abbonamenti a prezzi popolari.

CONCORSO PER LE SCUOLE

Dopo il successo dello scorso anno, tornerà il consueto concorso rivolto alle scuole. La proposta è quella di recensire uno o più spettacoli in calendario attraverso linguaggi congeniali ad alunni e alunne (dalla creazione di un testo scritto alla realizzazione di un video). Una giuria qualificata assegnerà il primo premio alla classe vincitrice, che avrà la possibilità di partecipare ad un viaggio alla scoperta di realtà italiane che presentano percorsi simili a quelli di Ravenna Teatro. Questo aspetto si legherà al progetto In viaggio con Ravenna Teatro – progetto alla scoperta di realtà che condividono valori simili a quelli di questo centro di produzione – e che quest’anno porterà a visitare Pompei, nell’ambito del progetto dedicato ad Aristofane dal titolo Sogno di volare prodotto da Ravenna Festival, Parco Archeologico di Pompei e diretto da Marco Martinelli.

IL TEATRO FA CENTRO

Anche quest’anno prosegue l’iniziativa Il teatro fa centro, nata dalla collaborazione con Reclam – editore della rivista Palcoscenico e del settimanale Ravenna&Dintorni – per creare una serie di momenti di scambio e confronto con il teatro, ma fuori dal teatro. In occasione di diversi spettacoli della Stagione, alcuni negozi del centro ospiteranno incontri di approfondimento con i condirettori di Ravenna Teatro, Alessandro Argnani e Marcella Nonni, e alcuni protagonisti della Stagione. Bar, caffè, negozi, ristoranti trovano così un nuovo modo per interpretare la loro vocazione originaria di luoghi di svago, ma anche di promozione della cultura, del pensiero, del progresso di un’intera comunità. Lo scorso anno sono stati protagonisti Marchegiani Arte Orafa di Maria Marchegiani in via Matteotti 11, dove sono intervenuti gli attori Giacomo Poretti e Daniela Cristofori, Forlini Optical di Gianni Forlini, in via Cairoli 17/A, dove è stato presente l’attore Claudio Casadio, Vittoria Grassi Parrucchieri, in via Mazzini 37, con Chiara Lagani, e il Mercato Coperto di Ravenna, in piazza Andrea Costa 6, dove hanno portato la loro testimonianza Luigi Dadina e Davide Reviati.

COLLABORAZIONI

La rassegna è organizzata con il supporto di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, Assicoop Unipol Sai, Cna, Reclam, Bcc Ravennate, Forlivese e Imolese.
Media Partner: Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Ravenna Notizie, Setteserequi, Ravenna Web Tv, Pubblisole, Ravenna24ore, Ravenna e Dintorni.

Numerose le collaborazioni che proseguono anche quest’anno su fronti diversi: nell’ambito della formazione si rinsalda il rapporto con Fondazione Flaminia e crescono i progetti costruiti insieme al MAR, museo d’arte della città di Ravenna, all’istituto superiore di studi musicali Giuseppe Verdi e all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Sempre in ambito cittadino continuano le collaborazioni con associazioni di categoria e di volontariato, come nel caso di Avis, e con realtà private quali ad esempio Fondazione Sabe o il ristorante Il Passatore.
Si ringraziano inoltre Cometa, Nuova OLP e Romagna Acque.

BIGLIETTERIA

Platea e palco I, II e III ordine Teatro Alighieri, I settore Teatro Rasi
intero 165 € | ridotto* 146 € | under26 50 €
Ti presento i miei (under20+genitore) 167 €

Galleria e palco IV ordine Teatro Alighieri, II settore Teatro Rasi
intero 113 € | ridotto* 103 € | under26 40 €
Ti presento i miei (under20+genitore) 122 €

Loggione Teatro Alighieri, II settore Teatro Rasi
intero 55 € | under26 38 €

BIGLIETTI

I biglietti saranno in vendita da sabato 28 ottobre presso la biglietteria del Teatro Alighieri; telefonicamente con carta di credito o Satispay; su ravennateatro.com; presso le agenzie de La Cassa di Ravenna Spa e Iat Ravenna. Il servizio di prevendita comporta la maggiorazione del 10% sul prezzo del biglietto. I biglietti per gli spettacoli inseriti in Prologo e in Eventi speciali sono in vendita dal 18 settembre. Prezzi e modalità di acquisto su ravennateatro.com

Teatro Alighieri
Platea e palco I, II e III ordine
intero 26 € | ridotto* 22 € | under26 10 €

Galleria e palco IV ordine
intero 18 € | ridotto* 16 € | under26 10 €

Loggione
intero 9,00 € | under26 6 €

Per Oliva Denaro
Platea e palco I, II e III ordine
ingresso unico 40 €

Galleria e palco IV ordine
ingresso unico 35 €

Loggione
ingresso unico 20 €

Teatro Rasi
Settore unico
intero 18 € | ridotto* 16 € | under26 10 €

*Cral aziendali, gruppi organizzati, docenti, oltre i 65 anni, TCI Touring Club Italiano, soci Coop Adriatica, Esp Club Card, soci Credito Cooperativo, Arci, Ali Intesa Sanpaolo, Avis, Amici di RavennAntica, soci Capit, Assicoop, Cna, Coldiretti, Confcooperative, Legacoop, Stadera, Unipol e Euro Company.
Tutte le informazioni sui vantaggi e le promozioni per gli abbonati, Cral aziendali, gruppi organizzati e gruppi scolastici, Ti presento i miei e il servizio di trasporto gratuito per gli spettatori del forese e di Alfonsine sono pubblicate su ravennateatro.com

LUOGHI E ORARI BIGLIETTERIE

Teatro Alighieri via Mariani 2 Ravenna tel. 0544 249244 aperta tutti i feriali dalle 10:00 alle 13:00, giovedì anche dalle 16:00 alle 18:00 e da un’ora prima di ogni evento.
Teatro Rasi via di Roma 39 Ravenna tel. 0544 30227 aperta il giovedì dalle 16:00 alle 18:00 e da un’ora prima di ogni evento.

INFORMAZIONI E CONTATTI

Ravenna Teatro | Centro di Produzione Teatrale 
via di Roma 39 Ravenna
Uffici aperti al pubblico da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 tel. 0544 36239
info@ravennateatro.com
biglietteria@ravennateatro.com

Annuale della morte di Dante Alighieri, 702° anniversario

 

Ravenna Teatro / Teatro delle Albe continua a partecipare attivamente all’Annuale della morte di Dante Alighieri, che domenica 10 settembre (le iniziative inizieranno il giorno prima) prevede la celebrazione dei 702 anni dalla morte con un evento che vede la direzione artistica di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, co-fondatori del Teatro delle Albe.

La giornata di domenica inizierà nella sala Dantesca della biblioteca Classense, alle 10, con la Prolusione, tenuta quest’anno da Paolo Nori. Scrittore, traduttore ed esperto di letteratura russa, Nori ha anticipato il titolo del suo intervento: I sandali di Dante. La sua presenza si coniuga con la stretta attualità del tragico conflitto russo-ucraino ma anche con la ricezione di Dante nel mondo culturale della “Terza Roma”, con poeti come Puškin, Achmatova o Blok che al Sommo Poeta hanno guardato costantemente o che addirittura, come Osip Mandel’štam nei gulag, si sono portati il testo dantesco, magari anche a memoria, fin dentro i momenti più tragici della loro vita.

Alle 11 il pubblico si sposterà verso la zona Dantesca, insieme al sindaco Michele de Pascale e all’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia. Davanti alla Tomba di Dante, Ermanna Montanari e Marco Martinelli leggeranno il Canto II dell’Inferno con la partecipazione delle cittadine e dei cittadini della Chiamata Pubblica, che dal 2017, con la produzione di Ravenna Festival e del Comune di Ravenna, lavorano insieme alle Albe per “mettere in vita” le cantiche della Divina Commedia. La lettura verrà introdotta da un’intensa lirica da loro richiesta a Nevio Spadoni sulla recente alluvione, un gesto di solidarietà e memoria per la nostra terra. I due fondatori delle Albe hanno inoltre coinvolto un’interprete d’eccezione, Isabella Ragonese attrice, drammaturga, regista tra teatro e cinema, a leggere dall’arengo del Palazzo della Provincia il Canto V dell’Inferno e il Coro Ludus Vocalis Ragazzi diretto dal maestro Elisabetta Agostini per l’intervento canoro.

Alle 11.45 sarà poi la volta della Messa di Dante, la consueta celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo emerito di Verona, mons. Giuseppe Zenti, nella basilica di San Francesco.

Alle 12.45, all’interno della Tomba di Dante, si terrà la Cerimonia dell’Olio, la tradizionale offerta dell’olio al sepolcro del Poeta da parte del Comune di Firenze: si tratta della rappresentazione concreta dell’unione delle due città nel commosso ricordo di Dante, un evento che si tiene fin dal 1908.

“Le iniziative che Ravenna ha messo in campo negli anni – osserva Marco Martinelli – sono sempre state di alto livello; forse la particolarità del Cantiere Dante – realizzato con il contributo di Fondazione Ravenna Festival e del Comune di Ravenna – è di aver fatto percepire Dante, citando Ezra Pound, come una sorta di Everyman: ‘Dante is everyman’, nel senso che ognuno di noi è Dante, un cittadino disperato all’interno della selva oscura che anela alla luce. Ogni periodo storico rappresenta questa selva: i centenari sono fondamentali, ma ogni giorno è importante per celebrare questo passaggio, che va dalla violenza della guerra e degli stupri ad un altro modo di stare insieme. Dopo Dante, quest’anno abbiamo intrapreso un nuovo percorso con Cervantes, ed è stato un bellissimo passaggio di testimone, in quanto segnato da un’altra opera-mondo”. Conclude Martinelli: “Ogni giorno e ogni anno sono importanti, non è solo retorica e lo abbiamo visto in questi anni quanto questa città desideri attraversare il capolavoro di Dante”. Guardando agli ultimi due anni, il regista aggiunge: “La città che più ha festeggiato il Poeta durante il centenario è stata New York, dove siamo stati di recente con il nostro spettacolo fedeli d’amore e dove abbiamo lavorato con i cittadini su Dante e sul primo canto della Commedia, che per noi è fondamentale per quello stare dentro la selva oscura, dentro il pantano della nostra anima, dei nostri giorni. C’erano una cinquantina di newyorkesi che lavoravano con noi sulla Divina Commedia e che ci dicevano quello che ci hanno sempre detto i ravennati: ‘Dante è la chiave per entrare in noi stessi’. Questo lo spirito che guiderà l’azione di domenica 10, alle ore 11:00, quando insieme ai cittadini verrà portato in piazza il secondo canto dell’Inferno. “Nel primo sei perso nella selva, mentre nel secondo canto ti cedono le gambe. Avevi deciso di andare oltre, poi inizi a dire: ‘perché proprio io?’. Lo ha fatto Enea, lo ha fatto San Paolo, ma chi sono io? In quel momento, Dante siamo tutti noi, che ci chiediamo perché dobbiamo affrontare le nostre paure e il nostro senso di finitezza. Abbiamo così chiesto all’amico Nevio Spadoni – vanto della città, che ha appena vinto il Premio Lerici – di scrivere una poesia sull’alluvione, la ‘selva oscura’ in cui tanti di noi sono stati”. La lettura, a cura di Ermanna Montanari, precederà la performance corale del secondo canto. “Di seguito, abbiamo chiamato ad intervenire un’attrice, Isabella Ragonese, una delle voci più belle e raffinate di cinema e di teatro, che dal balcone del Palazzo della Provincia leggerà il V canto dell’Inferno e ci parlerà dell’amor ch’a nullo amato amar perdona”.

“Il grande coinvolgimento con cui i ravennati e le ravennati partecipano alle iniziative del settembre dantesco – afferma l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – è una delle eredità più felici che ci consegnano le ultime celebrazioni del centenario del 2021. Tra queste, la cerimonia dell’annuale costituisce certamente il momento più popolare e aggregativo. Anche quest’anno siamo felici di presentare un programma ricco e di altissimo profilo, che anche per quest’anno vede la collaborazione di importanti artisti e operatori”.

IL PROGRAMMA

Come anticipato, l’Annuale inizierà sabato 9 settembre e si concluderà domenica 10. Questo il programma della giornata di sabato.

Il programma prevede alle 15 di sabato 9 la visita guidata a cura di Giulia Liguori alla mostra Il Dante di Wolfango in Classense, appositamente prorogata fino al 16 settembre per dare l’opportunità anche alle persone in visita a Ravenna per l’Annuale di poterla vedere (gratuita, prenotazione obbligatoria: 0544482112segreteriaclas@comune.ra.it).

A seguire, alle 16, l’ultimo incontro delle Letture Classensi 2022/23, originariamente previste per il 20 maggio ma annullate per le vicende legate agli eventi climatici che hanno sconvolto il territorio romagnolo. Col coordinamento di Loredana Chines, ordinaria di Letteratura Italiana presso l’Università di Bologna, nella sala Dantesca della biblioteca Classense verrà presentato il volume n. 51 delle Letture, intitolato Dante e l’eredità dei classici, a cura di Stefano Carrai (Ravenna, Longo Editore, 2023). Oltre al curatore saranno presenti Sara Calculli, Paolo Falzone, Sonia Gentili e Giorgio Inglese, autori di alcuni dei saggi pubblicati.

Sempre sabato 9, alle 10.30, alle 11.30 e alle 17, a Casa Dante, la Fondazione RavennAntica organizza le visite guidate La Ravenna di Dante, tra Romanticismo e contemporaneità, tenute da Nicola Ghinassi e Veronica Quarti (prenotazione consigliata: tel. 320-9539916 oppure prenotazioni@ravennantica.org, costo 3 €).

Alle 16, sempre a Casa Dante, visita animata per i più piccoli a cura della sezione didattica di Fondazione RavennAntica: C’era una volta Dante Alighieri. Conosciamo il Sommo Poeta attraverso gli oggetti e le testimonianze di Museo e Casa Dante, tra racconti, giochi e quiz (prenotazione obbligatoria: tel. 0544-473717 da lunedì a venerdì ore 9-13, durata 1h e 30’, costi: € 9, accompagnatori gratuito). L’appuntamento è organizzato nell’ambito di A spasso con Dante: Dante raccontato ai più piccoli, una serie di laboratori creativi per bambini dai 5 agli 11 anni che seguiranno anche per i successivi sabati del mese di settembre.

La giornata si concluderà alle 18 alla Tomba di Dante con L’ora che volge il disio, lettura perpetua della Commedia dedicata al canto XXI del Paradiso a cura di Stefano Carrai.

Malagola vince il Premio Radicondoli

Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento per il Centro internazionale di ricerca vocale e sonora da loro diretto e fondato a Ravenna nel 2021

 

Domenica 23 luglio Ermanna Montanari, fondatrice e direzione artistica Teatro delle Albe, e Enrico Pitozzi, studioso e docente dell’Università di Bologna, hanno ricevuto il prestigioso premio Radicondoli per il progetto Malagola.

Ideato e diretto da Montanari e Pitozzi, Malagola è il Centro internazionale di ricerca vocale e sonora che sviluppa a Palazzo Malagola – in forte relazione con il Teatro Rasi –  attività di ampio respiro tra loro connesse: una scuola di vocalità e di studi sul suono, archivi sonori e audiovisivi, il “Collegio Superiore di Estetica della Scena” che promuove partnership editoriali, incontri, seminari, performance, concerti.

Il Premio Radicondoli per il teatro – che si aggiunge al premio speciale Ubu ricevuto a dicembre scorso – indetto dal Festival di Radicondoli, Radicondoli Arte, Comune di Radicondoli, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, ha visto in giuria i critici teatrali Sandro Avanzo, Rossella Battisti, Claudia Cannella, Enrico Marcotti, Valeria Ottolenghi e Elena Lamberti.
Il Premio, giunto alla quattordicesima edizione, sottolinea ogni anno – attraverso segnalazioni dalla base del mondo teatrale, artisti e operatori del settore – un maestro del teatro, e, alternativamente, un progetto creativo e un critico teatrale emergente.
Questa la motivazione al Premio per il progetto Malagola:
“Voce naturale, voce microfonata, spettacolo live sul palco, spettacolo in digitale, unplugged, microfono gelato, microfono ad archetto, microfono wireless, microfono dinamico: vocaboli che nell’ultimo decennio sono entrati di prepotenza nel lessico corrente del teatro. Perché stiamo vivendo un teatro in fase di trasformazione che sempre più si va tecnologizzando nelle forme e nelle strutture, un teatro che ha sempre più necessità di interpreti coscienti delle potenzialità messe a disposizione dalla tecnica. Non più solo la consapevolezza della propria corporalità, del senso dei movimenti nello spazio scenico, delle intonazioni, delle espressioni. L’interprete d’oggi deve comprendere come porre in relazione i talenti e le risorse di cui la natura l’ha dotato con una tecnologia nuova, dalle mille valenze e dai mille sviluppi che vanno a sommarsi e a interferire con le sue capacità e le funzioni espressive. L’interprete d’oggi non trova però molte scuole a cui attingere esperienze al riguardo. Il progetto Malagola, Scuola di vocalità e Centro internazionale di studi sulla voce, avviato a Ravenna e guidato da Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi, si pone all’avanguardia in questo percorso e, partendo dalla propria esperienza e dall’idea che ‘tutto è suono’, inizia a formare oggi l’attore del futuro. Importante diventa dunque segnalare in questo preciso momento storico l’attività che si svolge oggi in Romagna con l’apporto di maestri e teorici come Mariangela Gualtieri. Anche dalle esperienze vocali sperimentate da Demetrio Stratos, Carmelo Bene, Leo De Berardinis, Maria Callas o Janis Joplin e analizzate a fondo nel Centro di Ricerca Malagola, potrà nascere l’interprete teatrale di domani, cosciente del rapporto tra l’emissione della propria voce e il suono percepito dallo spettatore/uditore. Con probabili errori e vicoli ciechi, ma anche con sicure scoperte e fruttuose pratiche da inventare e sperimentare insieme – docenti e discenti – tutti da seguire e tenere sotto osservazione nella loro evoluzione”.