Tag: Enrico Pitozzi

Concorso Art Bonus: Malagola candidata

MALAGOLA è tra i 400 partecipanti dell’8^edizione del Concorso Art Bonus 2024, organizzato dal Ministero della Cultura, ALES Spa e Promo PA Fondazione – LuBec per offrire visibilità e riconoscimento agli enti promotori di raccolte Art Bonus e ai loro donatori.

Il voto permetterà di mettere ancor più in luce le attività del centro di ricerca vocale e sonora ravennate, un unicum in Italia e dal respiro internazionale, che ha la sua radice nel lavoro pluripremiato e quarantennale di Ermanna Montanari (otto volte premio Ubu, Premio Duse, Golden Laurel, Premio Lo straniero “dedicato alla memoria di Carmelo Bene”) sulla poetica della voce, nello studio delle forme sceniche ibride dello studioso e docente dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna Enrico Pitozzi e nel loro dialogo ultradecennale.

C’è tempo per votare fino al 1° marzo e basta un click:

Malagola – Art Bonus

 

L’obiettivo del concorso è anche quello di far conoscere questa modalità di sovvenzionare la cultura, le cui donazioni godono di un beneficio fiscale del 65%. 

Aperte le candidature per il corso “Sound Design nelle performing arts” a Malagola

È aperto fino al 22 febbraio il bando per candidarsi al corso di formazione permanente gratuito dal titolo Sound Design nelle performing arts diretto da Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi con il sound designer Marco Olivieri e il light designer e direttore tecnico Luca Pagliano.

MALAGOLA – ideato e diretto da Ermanna Montanari, co-fondatrice e direzione artistica delle Albe, e dallo studioso e docente dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Enrico Pitozzi – è nato nell’ottobre del 2021 e raccoglie attività dal respiro internazionale collegate tra loro: la scuola, archivi sonori e audiovisivi tra i quali l’Archivio Demetrio Stratos, il Collegio Superiore di Estetica della Scena che promuove partnership editoriali, incontri, seminari, performance, concerti.

Il corso di formazione permanente Sound Design nelle performing arts – gratuito e dedicato a 13 studenti – mira a consolidare e/o riqualificare figure professionali che gravitano a diverso titolo intorno alle competenze connesse al sound design negli ambiti di produzione artistica, dalle arti performative alle installazioni, dai live set a quelli museali e radiofonici, così da delineare figure di alto profilo tecnico, realizzatori di progetti artistici fondati sulla spazializzazione, modellizzazione e registrazione-documentazione del suono. È pensato in sinergia con il progetto di alta formazione artistica, al fine di creare una filiera di competenze sia artistiche che tecniche nelle attività del centro.

Tra i docenti dei 3 moduli in cui si articola il corso, insieme ai direttori artistici Montanari e Pitozzi, al sound designer Marco Olivieri e al light designer e direttore tecnico Luca Pagliano, ci saranno diverse figure di primo piano che hanno elaborato sia strumenti che prospettive metodologiche di lavoro sul suono e la sua diffusione in spazi architettonicamente diversi, senza dimenticare l’incontro con artiste/i che hanno impiegato questi sistemi nella realizzazione delle loro opere, come: Nicola Prodi, Simone Corelli, Hubert Westkemper, Luigi Agostini, Massimo Carli, Robin Rimbaud aka Scanner.

La Scuola di vocalità è segnata dal tratto del disegnatore Stefano Ricci, che ha composto il logo e i materiali, insieme al progetto poetico per i social di Malagola di Marco Sciotto, studioso e responsabile degli archivi.

Tra i partner promotori a livello regionale, nazionale e internazionale che aderiscono al progetto: Fondazione Ravenna Manifestazioni-Ravenna Festival, Consorzio Digitalia, ERT- Emilia Romagna Teatro, Fondazione I Teatri, Istituto Superiore di Studi Musicali G. Verdi, Santarcangelo dei Teatri – Santarcangelo Festival, BH Audio, Tempi Tecnici Società Cooperativa, Robin Rimbaud Art Foundation.

 

SOUND DESIGN NELLE PERFORMING ARTS

corso di formazione permanente per 13 studenti
Ravenna | da aprile a maggio 2024
150 ore complessive: 100 ore di lezioni in aula, 50 ore di “Project Work”

Requisiti di accesso:

  • abbiano residenza o domicilio sul territorio della Regione Emilia-Romagna;
  • siano dotati di titolo di formazione secondaria;
  • abbiano pregresse conoscenze, competenze ed esperienze professionali inerenti all’utilizzo e alla gestione di sistemi audio professionali (nell’ambito di teatro, cinema,danza, musica, multimedia, ecc.) acquisite attraverso percorsi formativi formali di formazione terziaria coerenti ed esperienze professionali testate;
  • abbiano comprovate competenze ed esperienze nei settori musicali (musica strumentale, elettronica ed elettroacustica) e conoscenza delle principali tecnologie applicate alla spazializzazione e ai sistemi di modellizzazione del suono.

Documenti:

scarica il comunicato stampa
scarica il bando per presentare la candidatura
scarica la scheda di iscrizione

Scadenze:

scadenza invio candidature 22 febbraio 2024
a info@malagola.eu | +39 348 1382632 (lun-ven 9-13 e 14-18)
info Fb/Ig @MalagolaRavenna | info@malagola.eu

 

Al termine sarà rilasciato un attestato di frequenza

 

Malagola fa parte delle attività di formazione teorico-pratiche avviate dal Centro di produzione ed Ente di formazione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.

Operazione Rif. PA 2023-20219/RER approvata con DGR n. 2096 del 04/12/2023 e cofinanziata con risorse del FSE+ 2021-2027 e della Regione Emilia-Romagna

Aperte le candidature per il nuovo corso di Alta formazione 2024 MALAGOLA – Scuola di Vocalità

𝗜𝗟 𝗕𝗔𝗡𝗗𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗡𝗨𝗢𝗩𝗢 𝗖𝗢𝗥𝗦𝗢 𝗗𝗜 𝗔𝗟𝗧𝗔 𝗙𝗢𝗥𝗠𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗜 𝗠𝗔𝗟𝗔𝗚𝗢𝗟𝗔 (𝗖𝗛𝗘 𝗦𝗜 𝗦𝗩𝗜𝗟𝗨𝗣𝗣𝗘𝗥𝗔̀ 𝗗𝗔 𝗠𝗔𝗥𝗭𝗢 𝗔 𝗠𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢), 𝗔𝗣𝗘𝗥𝗧𝗢 𝗙𝗜𝗡𝗢 𝗔𝗟 𝟯𝟭 𝗚𝗘𝗡𝗡𝗔𝗜𝗢

È aperto fino al 31 gennaio il bando per candidarsi al nuovo corso  di alta formazione di MALAGOLA Scuola di Vocalità e Centro di ricerca vocale e sonora di Ravenna, diretto da Ermanna Montanari, co-fondatrice e direzione artistica del Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, e Enrico Pitozzi, studioso e docente dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

Il corso di alta formazione Estetiche e tecniche della ricerca vocale e sonora – gratuito e dedicato a 15 studenti – ha l’obiettivo di preparare e consolidare professionalmente figure che gravitano a diverso titolo nell’ambito della creazione artistica multidisciplinare, rafforzando competenze che vanno dalle arti della scena (performer, cantanti, attori/attrici e/o strumentisti/e), alla realizzazione di installazioni audiovisive e/o alla produzione multimediale (radiofonia, audioguide, audiolibri, ecc.), la cui pratica è indirizzata ad esplorare la voce e le sue interazioni con il suono e la musica elettroacustica ed elettronica.

Tra i docenti dei 5 moduli in cui si articola il corso, insieme ai direttori artistici Montanari e Pitozzi, ci saranno figure di primo piano della sperimentazione vocale e sonora nazionale e internazionale, della ricerca estetica e della foniatria, come Lucia Amara, François Bonnet, Sonia Bergamasco, Claron McFadden, Mirella Mastronardi, Diego Schiavo, Robin Rimbaud ‘aka’ Scanner, Franco Fussi, Silvia Magnani, Francesca Proia, Patrizia Cuoco. La direzione organizzativa del progetto è di Silvia Pagliano, la direzione tecnica di Luca Pagliano.

La Scuola di vocalità è segnata dal tratto del disegnatore Stefano Ricci, che ha composto il logo e i materiali, insieme al progetto poetico per i social di Malagola di Marco Sciotto, studioso e responsabile degli archivi.

Tra i partner promotori a livello regionale, nazionale e internazionale che aderiscono al progetto si segnalano: Fondazione Ravenna Manifestazioni-Ravenna Festival, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione I Teatri, Ater Fondazione, Fondazione Flaminia, Mar – Museo d’Arte della Città di Ravenna, Istituto Superiore di Studi Musicali G. Verdi, Istituzione Biblioteca Classense, Santarcangelo dei Teatri – Santarcangelo Festival, L’arboreto – Teatro Dimora Mondaino, Start Cinema, BH Audio, Italian and American Playwrights project-Umanism LLC- Martin E. Segal Theatre Center, Robin Rimbaud Art Foundation.

scarica il comunicato stampa
scarica il bando per presentare la candidatura
scarica la scheda di iscrizione

scadenza invio candidature 31 gennaio 2024
a info@malagola.eu | +39 348 1382632 (lun-ven 9-13 e 14-18)
info Fb/Ig @MalagolaRavenna | info@malagola.eu

 

MALAGOLA Estetiche e tecniche della ricerca vocale e sonora

corso di Alta formazione gratuito per 15 studenti
Ravenna | da marzo a maggio 2024
440 ore complessive: 340 ore di lezioni in aula, 100 ore di “Project Work”

Requisiti di accesso:

-dai diciotto anni di età;
-residenza o domicilio in Emilia-Romagna;
-titolo di formazione secondaria quinquennale, laurea triennale, magistrale o equipollenti;
-pregresse conoscenze, competenze ed esperienze -almeno triennali- nell’area professionale dello spettacolo acquisite attraverso percorsi formativi formali ed esperienze professionali testate, supportate dall’invio di materiale multimediale;
-comprovate competenze ed esperienze -almeno triennali- nell’ambito della musica strumentale, elettronica ed elettroacustica supportate dall’invio di materiale multimediale.

Al termine sarà rilasciato un attestato di frequenza

 

Malagola fa parte delle attività di formazione teorico-pratiche avviate dal Centro di produzione ed Ente di formazione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.

Operazione Rif. PA 2023-20219/RER approvata con DGR n. 2096 del 04/12/2023 e cofinanziata con risorse del FSE+ 2021-2027 e della Regione Emilia-Romagna

Prorogata la mostra su Demetrio Stratos a Palazzo Malagola

La mostra dedicata a Demetrio Stratos allestita a Palazzo Malagola tornerà dall’8 gennaio fino al 31 gennaio

 

L’esposizione AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979, è curata dai due co-direttori di MALAGOLA Centro di ricerca vocale e sonora, Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi

La mostra AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979 allestita a Palazzo Malagola è terminata il 22 dicembre, ma tornerà a partire dall’8 gennaio fino alla fine del mese. A seguito dell’alta affluenza e della grande richiesta si è infatti pensato di riaprirla da lunedì 8 gennaio a mercoledì 31.

La mostra è curata dai due co-direttori di MALAGOLA, Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, e riguarda la presentazione – in forma espositiva – di una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito a dicembre 2022 dal Comune di Ravenna, con co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente da Daniela Ronconi Demetriou – vedova Stratos – e ha trovato in MALAGOLA un luogo ideale di conservazione, fruizione e valorizzazione. Si tratta di un fondo che rappresenta il primo, fondamentale nucleo in espansione di un patrimonio di rilevanza primaria tanto nell’ambito della ricerca vocale e sonora, quanto in quello degli archivi d’artista. Un fondo costituito dalla documentazione raccolta dapprima da Demetrio Stratos nel corso della sua attività e, successivamente alla sua scomparsa, da Daniela Ronconi Demetriou. Spaziando dalla documentazione audiovisiva di performance, lezioni e concerti agli appunti preparatori legati alla sua produzione artistica, dai materiali che ripercorrono gli stretti legami con altri artisti – John Cage su tutti – alle stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, da strumenti musicali a oggetti, cimeli e capi d’abbigliamento, da libri e dischi in vinile a manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, dalle copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca alla rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni, le centinaia di materiali differenti che compongono l’archivio restituiscono in modo tangibile la stratificazione, la complessità e la multiformità di una personalità artistica come quella di Stratos, aprendo a tracciati di lettura e di ricerca differenti e anche inediti.

La stanza di ascolto immersivo @ Marco Caselli Nirmal

ORARI DI VISITA

La mostra è ad ingresso gratuito. Orari di visita dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 (domenica solo al mattino). Per informazioni info@malagola.eu tel. 348 1382632

MALAGOLA – ideato e diretto da Ermanna Montanari (fondatrice e direzione artistica delle Albe) e da Enrico Pitozzi (studioso e docente dell’Università di Bologna) – è il Centro internazionale di ricerca vocale e sonora che sviluppa a Palazzo Malagola, in forte relazione con il Teatro Rasi, e nel quadro della progettualità delle Albe/Ravenna Teatro, attività di ampio respiro tra loro connesse: una scuola di vocalità e di studi sul suono, archivi sonori e audiovisivi, il “Collegio Superiore di Estetica della Scena” che promuove partnership editoriali, incontri, seminari, performance, concerti. MALAGOLA ha ricevuto il Premio Ubu 2022 come progetto speciale e il Premio Radicondoli 2023.

Palazzo Malagola si trova a Ravenna in via di Roma 118.

Inaugurata la mostra dedicata a Demetrio Stratos e ai materiali del suo Archivio

L’esposizione “AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979”, curata dai due co-direttori di MALAGOLA Centro di ricerca vocale e sonora, Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi, rimarrà aperta fino al 22 dicembre

Ermanna Montanari, Enrico Pitozzi, Mauro Felicori e Fabio Sabaraglia @Marco Caselli Nirmal

È stata inaugurata ieri a Palazzo MALAGOLA la mostra dal titolo AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979, curata dai due co-direttori di MALAGOLA, Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, che riguarda la presentazione – in forma espositiva – di una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito dal Comune di Ravenna grazie ad un co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna. L’inaugurazione è stata preceduta, alle 15:00, da un seminario-tavola rotonda promosso in collaborazione con MAR, Museo d’Arte della Città di Ravenna (in via di Roma 13) e ospitato in sala Martini, dal titolo Demetrio Stratos: il microcosmo della voce. L’incontro, coordinato da Marco Sciotto, è stato curato dal centro di ricerca MALAGOLA con l’obiettivo di illuminare alcuni aspetti della sperimentazione vocale di Demetrio Stratos. A portare i saluti istituzionali sono stati l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio dell’Emilia-Romagna, Mauro Felicori, e l’assessore del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia. L’introduzione è stata curata da Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari e ha visto la partecipazione delle eredi Daniela Ronconi Demetriou e Anastassia Demetriou. Diversi gli interventi che si sono susseguiti, a partire da Enrico Pitozzi, Franco Masotti, Janete El Haouli, Marco Sciotto, Dario Taraborrelli. Testimonianze di Silvia Lelli, Oderso Rubini, Paolo SpedicatoL’Archivio Demetrio Stratos è stato acquisito a dicembre 2022 dal Comune di Ravenna, con co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente da Daniela Ronconi Demetriou – vedova Stratos – che lo ha fino a quel momento custodito e ha trovato in MALAGOLA un luogo ideale di conservazione, fruizione e valorizzazione. Si tratta di un fondo che rappresenta il primo, fondamentale nucleo in espansione di un patrimonio di rilevanza primaria tanto nell’ambito della ricerca vocale e sonora, quanto in quello degli archivi d’artista. Un fondo costituito dalla documentazione raccolta dapprima da Demetrio Stratos nel corso della sua attività e, successivamente alla sua scomparsa, da Daniela Ronconi Demetriou. Spaziando dalla documentazione audiovisiva di performance, lezioni e concerti agli appunti preparatori legati alla sua produzione artistica, dai materiali che ripercorrono gli stretti legami con altri artisti – John Cage su tutti – alle stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, da strumenti musicali a oggetti, cimeli e capi d’abbigliamento, da libri e dischi in vinile a manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, dalle copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca alla rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni, le centinaia di materiali differenti che compongono l’archivio restituiscono in modo tangibile la stratificazione, la complessità e la multiformità di una personalità artistica come quella di Stratos, aprendo a tracciati di lettura e di ricerca differenti e anche inediti.

Alcuni oggetti in esposizione @Marco Caselli Nirmal

Durante il primo anno di lavoro sui materiali del fondo, si è proceduto con il loro graduale riordino, inventariazione e digitalizzazione (quest’ultima a cura di Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna) e questa mostra rappresenta il primo movimento di un percorso di valorizzazione, che proseguirà con le altre attività di Malagola. Nel corso del 2024 i materiali potranno essere accessibili a tutti coloro che ne faranno richiesta, in modo che un simile patrimonio possa essere realmente un bene a disposizione di studiosi, artisti, curiosi, ricercatori e di chiunque voglia entrare in relazione con la figura e con i processi artistici di Demetrio Stratos.

Venendo alla mostra, la ricerca vocale di Stratos, insieme ai materiali che la testimoniano, mettono in luce gli aspetti inauditi della sua sperimentazione, restituendo il profilo di una figura artistica prismatica e insofferente alle definizioni, lontano tanto dalla “scena ufficiale” del rock o del pop quanto da quella d’autore di quegli anni. La traiettoria della sua ricerca, se non si fosse spenta prematuramente nel giugno del 1979, avrebbe generato nuove forme sonore per inedite esperienze d’ascolto.

Immagine degli spazi espositivi @Marco Caselli Nirmal

“Ciò che ci resta, tuttavia – osservano Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi – è la traccia di una sperimentazione vocale che eccede il piano espressivo e si dispone invece come un ‘esercizio spirituale’, come una particolare forma della ‘cura di sé’, ricerca incessante del proprio stare rispetto al mondo. Nel comporre in voce, per Stratos, l’orecchio sembra tornare ad essere ciò che è sempre stato, vale a dire l’organo della profondità interiore: ciò che rileva e capta il mondo per tradurlo e chiamarlo nella voce. Solo così la voce può tornare ad invocare l’inatteso, anche se questo è sempre stato lì, intorno a noi, impercettibile per distrazione. L’esercizio di questa sublime forma d’attenzione, che mai separa la gioia dell’apparire delle cose dall’angoscia della loro scomparsa, richiede allora un corpo timpano, un corpo prisma, capace di intendere aree sonore impercettibili e intermittenti restituendole in canto. Quel canto che vi invitiamo qui ad ascoltare”.

La mostra dei primi materiali d’Archivio, che si protrarrà fino al 22 dicembre, prevede, nella serata di sabato 16 dicembre, alle ore 20.30, nella sala Martini del Museo d’arte della città di Ravenna, la proiezione del film La voce Stratos (Italia, 2009, 110 minuti), regia di Monica Affatato, Luciano D’Onofrio. Al termine della proiezione Marco Sciotto coordinerà il dialogo con gli autori.

Immagine degli spazi espositivi @Marco Caselli Nirmal

ORARI DI VISITA

La mostra è ad ingresso gratuito. Orari di visita dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 (venerdì 8 dicembre e domeniche solo mattina). Per informazioni info@malagola.eu tel. 348 1382632

“AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO”. Mostra dedicata a Demetrio Stratos

Doppio appuntamento – mercoledì 6 dicembre alle 18:00 – per la mostra dedicata a Demetrio Stratos e ai materiali del suo Archivio conservati a Palazzo MALAGOLA a Ravenna

L’inaugurazione della mostra AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos [1970-1979], curata dai due co-direttori di MALAGOLA Centro di ricerca vocale e sonora, Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi, sarà preceduta, dalle 15:00 alle 18:00, da un seminario-tavola rotonda ospitato al MAR. Il 16 dicembre è prevista la proiezione del film La voce Stratos

Demetrio Stratos durante la registrazione in solo dal titolo Metrodora, edita per la collana Cramps/Diverso, Milano, 1976, @Roberto Masotti, Lelli e Masotti Archivio

Mercoledì 6 dicembre, alle 18:00 a Palazzo MALAGOLA, verrà inaugurata la mostra dal titolo AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO. La ricerca vocale di Demetrio Stratos [1970-1979], curata dai due co-direttori di MALAGOLA, Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, che riguarda la presentazione – in forma espositiva – di una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito dal Comune di Ravenna grazie ad un co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna.

L’inaugurazione sarà preceduta, alle 15:00, da un seminario-tavola rotonda promossi in collaborazione con MAR, Museo d’Arte della Città di Ravenna (in via di Roma 13) e ospitati in sala Martini, dal titolo Demetrio Stratos: il microcosmo della voce. L’incontro, coordinato da Marco Sciotto, sarà curato dal centro di ricerca MALAGOLA con l’obiettivo di illuminare alcuni aspetti della sperimentazione vocale di Demetrio Stratos. A portare i saluti istituzionali saranno l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio dell’Emilia-Romagna, Mauro Felicori, e l’assessore del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia. L’introduzione sarà curata da Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari e vedrà la partecipazione delle eredi Daniela Ronconi Demetriou e Anastassia Demetriou. Seguiranno gli interventi di Enrico Pitozzi, Franco Masotti, Janete El Haouli, Marco Sciotto, Dario Taraborrelli. Testimonianze di Silvia Lelli, Claudio Chianura, Oderso Rubini, Paolo Spedicato.

L’Archivio Demetrio Stratos è stato acquisito a dicembre 2022 dal Comune di Ravenna, con co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente da Daniela Ronconi Demetriou – vedova Stratos – che lo ha fino a quel momento custodito e ha trovato in MALAGOLA un luogo ideale di conservazione, fruizione e valorizzazione. Si tratta di un fondo che rappresenta il primo, fondamentale nucleo in espansione di un patrimonio di rilevanza primaria tanto nell’ambito della ricerca vocale e sonora, quanto in quello degli archivi d’artista. Un fondo costituito dalla documentazione raccolta dapprima da Demetrio Stratos nel corso della sua attività e, successivamente alla sua scomparsa, da Daniela Ronconi Demetriou. Spaziando dalla documentazione audiovisiva di performance, lezioni e concerti agli appunti preparatori legati alla sua produzione artistica, dai materiali che ripercorrono gli stretti legami con altri artisti – John Cage su tutti – alle stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, da strumenti musicali a oggetti, cimeli e capi d’abbigliamento, da libri e dischi in vinile a manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, dalle copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca alla rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni, le centinaia di materiali differenti che compongono l’archivio restituiscono in modo tangibile la stratificazione, la complessità e la multiformità di una personalità artistica come quella di Stratos, aprendo a tracciati di lettura e di ricerca differenti e anche inediti. Nel corso del primo anno di lavoro sui materiali del fondo, si è proceduto con il loro graduale riordino, inventariazione e digitalizzazione (quest’ultima a cura di Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna) e questa mostra rappresenta il primo movimento di un percorso di valorizzazione, che proseguirà con le altre attività di MALAGOLA. Nel corso del 2024 i materiali potranno essere accessibili a tutti coloro che ne faranno richiesta, in modo che un simile patrimonio possa essere realmente un bene accessibile a studiosi, artisti, curiosi, ricercatori e a chiunque voglia entrare in relazione con la figura e con i processi artistici di Demetrio Stratos.

Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi @Fabrizio Zani

“Cortocircuito del tempo – osservano Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, co-direttori di MALAGOLA – la voce di Demetrio Stratos ‘chiama’ ancora, ora come allora. Pronuncia il nome di ciò a cui si rivolge: convoca una ad una le cose del mondo e le dispone secondo la loro andatura nel cosmo che affiora. La presenza della sua voce – ciò che essa nomina chiamando – è ciò che precede e precorre ogni possibile condizione di linguaggio, ne sonda i limiti, ne abita i margini. In senso proprio, la sua voce non dice, mostra: nominando qualcosa del mondo, lo annuncia. A MALAGOLA il compito di custodire questa voce – nelle innumerevoli forme in cui si manifesta attraverso partiture, appunti di lavoro, immagini e documenti audiovisivi qui raccolti per la prima volta – e, insieme, la responsabilità della sua trasmissione, con la stessa cura che si addice ad una memoria non intaccata dalla voracità del tempo”.

“L’attuale amministrazione regionale – sottolinea l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori – sta mettendo molta attenzione agli archivi, sia acquisendoli quando necessario, sia contribuendo alla catalogazione e digitalizzazione al fine di una disponibilità pubblica. L’acquisizione dalla vedova dell’archivio di Demetrio Stratos è venuta dunque naturale, tanto più che l’opportunità si è presentata proprio mentre contemporaneamente nasceva a Ravenna – dal dialogo ultradecennale tra Montanari e Pitozzi, in un progetto individuato da Albe/Ravenna Teatro insieme al Comune di Ravenna con la collaborazione della Regione, un centro internazionale dedicato alla voce, che è stato il campo principale delle sperimentazioni di Stratos. Un centro che scongiura il rischio che l’archivio si copra di polvere e ne garantisce la fruizione, la vitalità, l’utilità per i giovani. Questa prima mostra ne è la prova”.

“Ravenna si arricchisce di un patrimonio culturale straordinario – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – che da oggi diventa finalmente fruibile grazie al lavoro di ricerca e valorizzazione che MALAGOLA porta avanti ormai da anni sul nostro territorio. L’operazione di acquisizione che abbiamo concluso insieme all’assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna rappresenta un esempio virtuoso di come la collaborazione tra istituzioni e realtà artistiche della città generi continue e importanti opportunità di arricchimento della proposta culturale per visitatori e cittadini. In particolare siamo certi che la presenza a Ravenna dell’Archivio memoriale Demetrio Stratos, oltre a contribuire e ad arricchire le attività di formazione e ricerca che MALAGOLA conduce, possa diventare un’esperienza di riferimento anche per tanti studiosi e appassionati.

La mostra dei primi materiali d’Archivio, che si protrarrà fino al 22 dicembre, prevede, nella serata di sabato 16 dicembre, alle ore 20.30, nella sala Martini del MAR, Museo d’Arte della Città di Ravenna, la proiezione del film La voce Stratos (Italia, 2009, 110 minuti), regia di Monica Affatato, Luciano D’Onofrio. Al termine della proiezione Marco Sciotto coordinerà il dialogo con gli autori.

 

ORARI DI VISITA

La mostra è a ingresso gratuito. Orari di visita dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 (venerdì 8 dicembre solo mattina). Per informazioni info@malagola.eu o tel. 348 1382632

DEMETRIO STRATOS – NOTA BIOGRAFICA

Demetrio Stratos (italianizzazione di Efstratios Demetriou) nasce il 22 Aprile 1945 da genitori greci ad Alessandria d’Egitto, dove trascorre i primi tredici anni della sua vita e dove frequenta il Conservatoire National d’A- thènes, studiando fisarmonica e pianoforte. A seguito degli eventi politici che coinvolgono l’Egitto, si trasferisce dapprima a Cipro e poi, nel 1962, in Italia, dove si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e fonda, l’anno successivo, un gruppo musicale studentesco all’interno del quale figura inizialmente solo come tastierista e successivamente anche come cantante. Nel 1966 si unisce al gruppo rock I Ribelli, che lascia nel 1970 per fondarne uno proprio con musicisti inglesi.
Nello stesso anno, anche grazie all’interesse verso la fase di ‘lallazione’ della figlia Anastassia – nata dal matrimonio con Daniela Ronconi, avvenuto l’anno prima –, prende avvio la sua attenzione e la sua ricerca sulle possibilità della vocalità svincolata da ogni relazione con il linguaggio. Nel 1972 nasce il gruppo Area, che l’anno dopo registrerà per la Cramps Records di Gianni Sassi, già partecipe del gruppo Fluxus, il primo album Arbeit macht frei, con una formazione costituita da Stratos, Giulio Capiozzo, Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi e Giampaolo Tofani. Due anni dopo, nel 1974, si avvicina al pensiero e all’opera di John Cage, di cui interpreterà Sixty-Two Mesostics Re Merce Cunningham per voce non accompagnata e microfono. Negli stessi anni, la sua ricerca pratica si arricchisce dei suoi studi di musicologia comparata, di vocalità etnica, di tecniche orientali e di psicanalisi, con una particolare attenzione verso i rapporti tra linguaggio e psiche. Nel 1976 viene pubblicato il suo primo disco da solista, Metrodora, un lavoro per sola voce che presenta la sua ricerca vocale degli ultimi anni. Contestualmente, collabora con Franco Ferrero del Centro di Studio per le Ricerche di Fonetica presso il C.N.R. di Padova, con il quale indaga le caratteristiche fisiologiche della propria sperimentazione. Nel 1978 pubblica il suo quinto e ultimo disco in studio con gli Area, intitolato 1978, gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano!. Nello stesso anno partecipa, a New York, su invito di John Cage, allo spettacolo Events di Merce Cunningham & Dance Company, al concerto di Cage presso il Teatro Margherita di Genova insieme a Grete Sultan e Paul Zukofsky e, a Bologna, all’evento Il treno di Cage. Alla ricerca del silenzio perduto. Ancora nel 1978 esce, sempre per la Cramps, il suo secondo disco solista, Cantare la voce. Nel 1979 registra Le Milleuna, testo di Nanni Balestrini per l’azione mimica di Valeria Magli e, a Parigi, interpreta per France Culture Pour en finir avec le jugement/28 de dieu di Antonin Artaud. Nello stesso anno progetta, con Paolo Tofani e Mauro Pagani, lo spettacolo Rock’n’roll Exhibition, dedicato ai grandi musicisti del rock anni ’50 e tiene un corso di semiologia della musica contemporanea sulla voce al conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ di Milano. È costretto, però, a rinunciare al progetto – già definito nei dettagli – di insegnare, su proposta di Cage, presso il Center for Music Experiment dell’Università di San Diego, in California, a causa dell’insorgere della malattia che lo con- durrà alla morte il mattino del 13 giugno 1979, al Memorial Hospital di New York. Il concerto che era stato organizzato per il 14 giugno all’Arena di Milano per raccogliere fondi che contribuissero alla degenza di Stratos diviene un grande omaggio di centinaia di musicisti in memoria dell’artista.

MALAGOLA – ideato e diretto da Ermanna Montanari (fondatrice e direzione artistica delle Albe) e da Enrico Pitozzi (studioso e docente dell’Università di Bologna) – è il Centro internazionale di ricerca vocale e sonora che sviluppa a Palazzo MALAGOLA, in forte relazione con il Teatro Rasi, attività di ampio respiro tra loro connesse: una scuola di vocalità e di studi sul suono, archivi sonori e audiovisivi, il “Collegio Superiore di Estetica della Scena” che promuove partnership editoriali, incontri, seminari, performance, concerti. MALAGOLA ha ricevuto il Premio Ubu 2022 come progetto speciale e il Premio Radicondoli 2023. Palazzo MALAGOLA si trova a Ravenna in via di Roma 118.

Collegio Superiore di Estetica della Scena «Malagola»

MALAGOLA

Le forme dell’ascolto

a cura di Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari

Ogni possibilità di futuro dimora nella qualità dell’ascolto. Da questo adagio prendono avvio le attività del Collegio Superiore di Estetica Malagola dedicate ai seminari. La parola «futuro» risuona qui in modo essenzialmente diverso da come oggi viene impiegata. Esso non indica un domani ipotetico, disposto nella mera successione del tempo. Implica invece un affondo in cui il tempo retrocede per toccare qualcosa che accade prima di ogni possibile inizio, là dove le cose discretamente dimorano nel loro cominciamento. La voce con cui questo «futuro» ci parla chiede dunque di essere custodita e ascoltata. Questi seminari sono lo spazio in cui dimorano le voci e i suoni del mondo: essi stanno li, pazienti e sempre presenti, in attesa di essere nuovamente compresi in un ascolto che li sappia intendere.

Malagola vince il Premio Radicondoli

Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento per il Centro internazionale di ricerca vocale e sonora da loro diretto e fondato a Ravenna nel 2021

 

Domenica 23 luglio Ermanna Montanari, fondatrice e direzione artistica Teatro delle Albe, e Enrico Pitozzi, studioso e docente dell’Università di Bologna, hanno ricevuto il prestigioso premio Radicondoli per il progetto Malagola.

Ideato e diretto da Montanari e Pitozzi, Malagola è il Centro internazionale di ricerca vocale e sonora che sviluppa a Palazzo Malagola – in forte relazione con il Teatro Rasi –  attività di ampio respiro tra loro connesse: una scuola di vocalità e di studi sul suono, archivi sonori e audiovisivi, il “Collegio Superiore di Estetica della Scena” che promuove partnership editoriali, incontri, seminari, performance, concerti.

Il Premio Radicondoli per il teatro – che si aggiunge al premio speciale Ubu ricevuto a dicembre scorso – indetto dal Festival di Radicondoli, Radicondoli Arte, Comune di Radicondoli, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, ha visto in giuria i critici teatrali Sandro Avanzo, Rossella Battisti, Claudia Cannella, Enrico Marcotti, Valeria Ottolenghi e Elena Lamberti.
Il Premio, giunto alla quattordicesima edizione, sottolinea ogni anno – attraverso segnalazioni dalla base del mondo teatrale, artisti e operatori del settore – un maestro del teatro, e, alternativamente, un progetto creativo e un critico teatrale emergente.
Questa la motivazione al Premio per il progetto Malagola:
“Voce naturale, voce microfonata, spettacolo live sul palco, spettacolo in digitale, unplugged, microfono gelato, microfono ad archetto, microfono wireless, microfono dinamico: vocaboli che nell’ultimo decennio sono entrati di prepotenza nel lessico corrente del teatro. Perché stiamo vivendo un teatro in fase di trasformazione che sempre più si va tecnologizzando nelle forme e nelle strutture, un teatro che ha sempre più necessità di interpreti coscienti delle potenzialità messe a disposizione dalla tecnica. Non più solo la consapevolezza della propria corporalità, del senso dei movimenti nello spazio scenico, delle intonazioni, delle espressioni. L’interprete d’oggi deve comprendere come porre in relazione i talenti e le risorse di cui la natura l’ha dotato con una tecnologia nuova, dalle mille valenze e dai mille sviluppi che vanno a sommarsi e a interferire con le sue capacità e le funzioni espressive. L’interprete d’oggi non trova però molte scuole a cui attingere esperienze al riguardo. Il progetto Malagola, Scuola di vocalità e Centro internazionale di studi sulla voce, avviato a Ravenna e guidato da Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi, si pone all’avanguardia in questo percorso e, partendo dalla propria esperienza e dall’idea che ‘tutto è suono’, inizia a formare oggi l’attore del futuro. Importante diventa dunque segnalare in questo preciso momento storico l’attività che si svolge oggi in Romagna con l’apporto di maestri e teorici come Mariangela Gualtieri. Anche dalle esperienze vocali sperimentate da Demetrio Stratos, Carmelo Bene, Leo De Berardinis, Maria Callas o Janis Joplin e analizzate a fondo nel Centro di Ricerca Malagola, potrà nascere l’interprete teatrale di domani, cosciente del rapporto tra l’emissione della propria voce e il suono percepito dallo spettatore/uditore. Con probabili errori e vicoli ciechi, ma anche con sicure scoperte e fruttuose pratiche da inventare e sperimentare insieme – docenti e discenti – tutti da seguire e tenere sotto osservazione nella loro evoluzione”.

ICONOGRAPHICA – incontri e proiezioni

Lunedì 17 aprile, al Teatro Rasi, prenderà avvio Iconographica, ciclo di proiezioni e di incontri nel segno della commistione e dell’ibridazione che nasce dalla collaborazione tra Master «IKONA. Produzione, curatela digitale e valorizzazione del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo» – Università di BolognaMAR Museo d’Arte della Città di Ravenna e Cantiere MALAGOLATeatro delle Albe/Ravenna Teatro.

L’incontro tra autori differenti (da Alexander Sokurov a Pier Paolo Pasolini, passando per Marco Martinelli, Elisabetta Sgarbi, Giulio Boato, Studio Azzurro, Catherine Maximoff ed Elisabeth Coronel), ha generato un convergere di sguardi e linguaggi diversi (dal cinema alla fotografia, dal teatro alla danza, dall’archivio alla videoarte), un intreccio tra vari spazi ravennati (come il Teatro Rasi, il Teatro Alighieri e il Mar) e, infine, l’incrociarsi di due progetti differenti – che hanno nella città di Ravenna e nella multidisciplinarietà i principali fuochi comuni – come il Cantiere MALAGOLATeatro delle Albe/Ravenna Teatro e il Master «IKONA. Produzione, curatela digitale e valorizzazione del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo» – Università di Bologna, diretto da Enrico Pitozzi.

Questo il calendario degli appuntamenti:

Lunedì 17 Aprile, ore 20:30 | Teatro Rasi
Fairytale. Una fiaba (Skazka, Russia/Belgio/Estonia, 2022, 78 min.)* di Aleksandr Sokurov
dopo la proiezione, Aleksandr Sokurov (in collegamento online da Mosca) sarà in dialogo pubblico con Matteo Marelli e Aliona Shumakova che coordina e cura anche la traduzione

Domenica 30 Aprile, ore 20:30 | Teatro Rasi
Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza (Italia, 2022, 42 min.)* di Elisabetta Sgarbi
introduce Ermanna Montanari
dopo la proiezione, Elisabetta Sgarbi, Eugenio Lio e Nino Migliori saranno in dialogo con Aliona Shumakova

Giovedì 4 Maggio, ore 15:30| MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna
Shiro Takatani. Between nature and technology (Francia, 2019, 55 min.)** di Giulio Boato
dopo la proiezione, Giulio Boato (in collegamento online) sarà in dialogo con Enrico Pitozzi

Martedì 9 Maggio, ore 20:30 | Teatro Alighieri
Che cosa sono le nuvole? (episodio dal film Capriccio all’italiana, Italia, 1968, 22 min.)* di Pier Paolo Pasolini
dopo la proiezione, Chiamata Pubblica di Ermanna Montanari e Marco Martinelli per Don Chisciotte con i cittadini

Giovedì 11 Maggio, ore 15:30| MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna
Wayne McGregor. Going Somewhere (Francia, 2010, 80 min.)** di Catherine Maximoff
dopo la proiezione, Catherine Maximoff sarà in dialogo con Enrico Pitozzi

Giovedì 1 Giugno, ore 15:30| MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna
Antologia. Materiali 2008-2023** (Italia, 2023, 60 min.) di Studio Azzurro
dopo la proiezione, Fabio Cirifino sarà in dialogo con Enrico Pitozzi

Giovedì 8 Giugno, ore 20:30 | Teatro Rasi
Er (Italia, 2020, 67 min.)* di Marco Martinelli
dopo la proiezione, Ermanna Montanari e Marco Martinelli saranno in dialogo con Cristina Piccino

Martedì 20 Giugno, ore 15:30| MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna
Saburo Teshigawara, danser l’invisible (Francia, 2005, 58 min.)** di Elisabeth Coronel
dopo la proiezione, Elisabeth Coronel sarà in dialogo con Enrico Pitozzi

* proiezione legata al Cantiere Malagola – Teatro delle Albe/Ravenna Teatro
** proiezione legata al Master «IKONA. Produzione, curatela digitale e valorizzazione del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo» – Università di Bologna

 

Info e prenotazioni:

Teatro Rasi | via di Roma, 39 – Ravenna
MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna | via di Roma, 13 – Ravenna
Teatro Alighieri | via Mariani, 2 – Ravenna

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero, eccetto la proiezione di Fairytale del 17 Aprile, che prevede un biglietto del costo di 5€

info@malagola.eu – 348.1382632

L’archivio Demetrio Stratos trova casa a Malagola

L’archivio Demetrio Stratos, appena acquisito dal Comune di Ravenna e dalla Regione Emilia-Romagna, trova la sua casa ideale a Malagola, il centro internazionale di ricerca vocale e sonora diretto da Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi, che ne avvia, così, la valorizzazione e la messa a disposizione di studiosi, di ricercatori e del pubblico più vasto.

Costituito da un’ampia varietà di documenti e oggetti appartenuti all’artista, con centinaia di elementi tra documentazione manoscritta, appunti, fotografie, abiti, cinture tradizionali, oggetti utilizzati durante i concerti e le performance, volantini, manifesti, rassegna stampa, lettere, libri, dischi, registrazioni audio, videocassette e materiali audiovisivi digitalizzati, l’archivio testimonia sia l’attività creativa di Stratos che il contesto culturale che egli aveva costruito nella propria abitazione, in primis il rapporto di amicizia e collaborazione artistica con John Cage.

Un archivio conservato finora da Daniela Ronconi Demetriou, vedova Stratos, che rappresenta una risorsa fondamentale per ricostituire – grazie a possibili percorsi attraverso le sue tracce e inedite forme di esperienza di ciò che esse sono in grado di generare – il contatto quanto più diretto possibile con un artista che ha segnato in modo radicale e fondamentale la storia della musica e della ricerca sulla vocalità e che, come afferma Ermanna Montanari, «con la sua voce è in grado di attivare in noi l’esperienza del sacro».

Un patrimonio di rilevanza primaria che si inserisce in un percorso che Malagola sta avviando nel segno degli archivi d’arte, del loro ripensamento, della loro interconnessione e valorizzazione e che, come spiega Enrico Pitozzi, «inaugura una ‘fruizione esperienziale’ dei materiali sonori, destinata a cambiare i modi e le pratiche d’ascolto».