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Si comunica a tutti gli interessati che a causa di un infortunio occorso a un attore della compagnia, I Caliban, non potrà andare in scena. I due episodi sono comunque completamente indipendenti.
Chi ha il potere di raccontare la verità su “come vanno le cose”? In scena o nella Storia. E qual è il ruolo dello spettatore? A teatro o nella vita. Nel testo di uno degli autori contemporanei inglesi tra i più spiazzanti – per il gioco divertito tra realtà e finzione – alcuni precisi personaggi di estrazione shakespeariana interrogano la convenzione teatrale, mettendola in crisi e verificandone con dinamismo la possibilità di parlare al presente. È il caso di Banquo, il generale dell’esercito scozzese di Re Duncan fatto uccidere da Macbeth nella sua corsa al trono; e di Calibano, essere informe, reso schiavo da Prospero, sulla propria isola, nella Tempesta. L’uno pone lo sguardo di fronte a uno scorrere del sangue che confonde i ruoli di vittima e carnefice; l’altro si fa metafora di ogni colonialismo, in una struggente ballata sulla nostalgia e sull’abbandono.
Fabrizio Arcuri, dalle note di regia
Accademia degli Artefatti si forma all’inizio degli anni Novanta caratterizzandosi per un approccio che – con le sue contaminazioni fra arte figurativa, performance e installazioni – non comporta una cifra stilistica rigida o una coerenza estetica. La compagnia ha sviluppato una propria modalità prettamente teatrale, avendo il teatro – il suo senso e le sue crisi – come oggetto di continua riflessione. Presto l’urgenza artistica si è manifestata in una nuova attenzione alla drammaturgia contemporanea e in particolare anglosassone che, attraverso i testi di Sarah Kane, Martin Crimp, Tim Crouch e Mark Ravenhill, è diventata luogo di costruzione e decostruzione del linguaggio stesso, come specchio e trama del reale e e delle sue declinazioni. Il panorama della drammaturgia contemporanea su cui la compagnia ha lavorato e lavora si è poi allargato: Werner Rainer Fassbinder, Bertolt Brecht, Davide Carnevali, Elfriede Jelinek, Antonio Tarantino… Parallelamente il segno interpretativo proprio degli attori e delle attrici che collaborano con la compagnia si è approfondito e precisato, ma anche spesso rimesso in discussione, in un gioco di ricerca e verifica continua delle pratiche sceniche. Al centro di tutto, sempre l’idea della scena come luogo di dialogo e di relazione. Da qui anche I Shakespeare, un dispositivo di indagine sulle forme del racconto teatrale sviluppato in cinque spettacoli imprevedibili e dirompenti, di cui a Ravenna ne vengono presentati due. Fabrizio Arcuri, fondatore e regista della compagnia (vincitore di un Premio Ubu e un Premio Hystrio), è anche direttore artistico del festival internazionale Short Theatre di Roma.
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biglietti Settore unico
intero 15 € /ridotto* 12 € /under30 8 € / under20 5 €* carnettisti, cral e gruppi organizzati, insegnanti, oltre i 65 anni, iscritti all’Università per gli Adulti Bosi Maramotti, Soci Coop Alleanza 3.0, EspClub Card, Soci BCC, tessera TCI
Biglietteria Teatro Alighieri, via Mariani 2 Ravenna, tel. 0544 249244, aperta tutti i feriali dalle 10.00 alle 13.00, il giovedì anche dalle 16.00 alle 18.00 e da un’ora prima di ogni spettacolo. Biglietteria Teatro Rasi, via di Roma 39 Ravenna, tel. 0544 30227 aperta il giovedì dalle 16.00 alle 18.00 e da un’ora prima di ogni spettacolo.