Amore e Anarchia

15,00

a cura di Cristina Valenti
Titivillus
2015

Maria Luisa Minguzzi e Francesco Pezzi, internazionalisti ravennati vissuti a cavallo fra Otto e Novecento, sono nascosti in una scuola, a cent’anni dalla morte, invisibili al mondo del quale continuano a percepire e interpretare le voci e i rumori.
Così li hanno immaginati Luigi Dadina e Laura Gambi, autori del testo “Amore e anarchia”, che ha debuttato il 3 ottobre 2014 a Vulkano, ex scuola poco fuori Ravenna, per la regia di Luigi Dadina, che ne è anche interprete assieme a Michela Marangoni.
L’idea generosa e ribelle che ha sostenuto i due protagonisti, pagata al prezzo di lunghi anni di latitanza all’estero, carcere e domicilio coatto, continua ad animare i loro ricordi e chiede di essere ascoltata. Così nasce questo volume, dall’ascolto di alcuni spettatori, vicini per ragioni diverse agli artisti e alle vicende narrate, che hanno voluto proseguire con i loro scritti il dialogo avviato a teatro.
Il libro si apre ripercorrendo lo spettacolo, “trascritto” sulla carta sotto forma di drammaturgia del testo e delle immagini. La seconda parte contribuisce alla lettura del lavoro arricchendola di Visioni e contesti, ossia di sguardi critici e prospettive teatrali e storiografiche. La terza parte, Il percorso dello spettacolo, ospita le testimonianze di chi ha partecipato e contribuito all’officina teatrale. Infine le Lettere affidano al libro tracce e suggestioni di spettatori esemplari. Il sipario si chiude su un’immagine d’epoca che ritrae il processo degli internazionalisti. Forse non sono i coniugi Pezzi gli anarchici raffigurati, ma ce ne avvicinano le sembianze, fantasmi ostinati di una storia che continua eternamente a raccontare sogni e ideali, progressi e sconfitte.

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